Bologna, fare il “parco del cibo” con i tubi avvelenati?

Togliamo la foglia di Fico sull’amianto nell’acqua “potabile”

di Vito Totire (*)

Oggi l’università ospita una conferenza di propaganda di FICO. Come molte persone sanno la sigla Fico – anzi Fico Eataly World – vuol dire “Fabbrica italiana contadina”, vuol dire parco del cibo e dell’agricoltura di Bologna, cioè vuol dire Oscar Farinetti, patron di Eataly e molti eccetera.

Contro la conferenza di Fico è prevista una contestazione da parte di collettivi studenteschi su temi, importanti, fondati ma tra i quali, al momento, non è citato questo: non è possibile “una città del cibo” in un territorio che ha 1650 km di tubazioni in cemento amianto per l’acqua “potabile”.

Visto che l’acqua serve sia per cucinare il cibo che per l’igiene di locali e suppellettili l’idea di Fico equivale a servire un pranzo con stoviglie e piatti in cemento-amianto.

Abbiamo detto che con il ritmo attuale di “bonifica” della rete, Bologna avrebbe amianto ancora per 250 o 500 anni. Il ceto politico locale e nazionale non sollecita Hera a fare più velocemente… Neanche il ministro Galletti è mai intervenuto. Forse deve “tutelare” l’immagine illusoria di una città “degna” di ospitare il G20 sull’ambiente nel 2017?

Dove fare Fico in Italia sarebbe un quesito difficile visto che è stimata ancora una presenza a livello nazionale di 100.000 km. di condutture in cemento-amianto; poi bisogna considerare anche altri inquinanti e dunque altre zone da escludere …

Ma è controproducente rimuovere il problema.

Precisiamo:

  1. il presidente della AEA è medico e contribuente obbligato dell’Enpam; ha scritto a codesto ente (la lettera non è arrivata?). Riassumo il contenuto: l’Enpam, mosso dal suo fiuto, ha investito in Fico; si è posto il problema dei risvolti sanitari dell’impresa? Nessuna risposta, al momento.
  2. alla Ausl di Bologna abbiamo chiesto se qualcuna delle rotture di via Ugo Bassi abbia interessato tubazioni in cemento-amianto; al momento nessuna risposta. Hera ha fatto sapere che una rottura in piazza Nettuno non è di sua competenza; ma le altre?
  3. si è mai fatto un campionamento dell’amianto in prossimità cronologica con una rottura appena verificatasi? A noi risulta di no, benché vi fossero impegni e programmi in questo senso;
  4. abbiamo pure chiesto alla Ausl di pubblicare on line e in tempo reale i dati appena disponibili; nessuna risposta. Oggi infatti abbiamo dati che si fermano ai primi otto mesi del 2016;
  5. presso la Procura è aperto un fascicolo – senza ipotesi di reato – sul tema amianto nell’acqua. Per noi il reato ipotizzabile è: distribuzione di acqua potenzialmente nociva per la salute;
  6. non si è mai voluto spiegare il criterio adottato per monitorare la presenza di amianto nel territorio di competenza della Ausl: perché mai a Crevalcore? Si temeva di trovare dati analoghi a quelli di Carpi o di Agliana in provincia di Pistoia? (in quest’ultimo caso non influenzati da eventi sismici recenti ed effettuati proprio da Hera che dunque ha potuto “toccare con mano” la entità possibile del rischio);
  7. Agliana poi “merita” una citazione; genitori scrupolosi hanno ottenuto che i loro bambini potessero evitare la “acqua del sindaco”; significativo di come si debba lottare per garantire diritti fondamentali;
  8. l’Istituto superiore di sanità nel 2015 ha emesso un documento sul tema ma non ha citato tutti i referti disponibili sulla ricerca di amianto; in particolare non ha citato gli esami eseguiti in microscopia TEM. Come mai?
  9. l’amianto nel corso del tempo è stato ritrovato anche in via Gerusalemme; l’onorevole Prodi, che ha ritenuto di far conoscere agli italiani il suo orientamento sul referendum del 4 dicembre, non ha fatto sapere se era preoccupato per quello che ha mangiato e bevuto. Come mai? Ha ospitato a pranzo anche l’onorevole D’alema e altri…

Secondo noi FICO fallirà. Nel frattempo qualcuno vorrà spiegare se almeno c’è un programma per monitorare la situazione dell’acqua? O fortunosamente succede che le tubazioni nel portare acqua dai pozzi o dalle acque superficiali fino all’area san Donato / Pilastro sono asbestos free?

Se il signor Farinetti nell’aula di santa Lucia si facesse assalire dal dubbio e volesse evitare di chiudere gli occhi, magari facendo appello alla protezione della santa che, simbolicamente, lo ospita… Potrebbe ispirarsi ai genitori di Agliana e consultarsi con loro su come garantire una alimentazione sana…

(*) Vito Totire di AEA cioè associazione esposti amianto e rischi per la salute

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *