Bologna, reti idriche: da Hera a gruviHera

Altre rotture … e Vito Totire continua a fare domande scomode (*)

GruviHERA colpisce ancora: è “colpa” del caldo? ma l’amianto disperso resiste alle alte temperature…

Continuano le rotture della rete acquedottistica a Bologna e provincia. Mai però siamo informati sulla eventuale natura amiantifera della rete rotta. E chiedendo alla Ausl si hanno risposte in tempi congrui ma a posteriori:

le notizie di oggi riguardano via A. Lucchini, via Caduti di Amola, via Siepelunga.

Unica rassicurazione da parte della azienda gruviHera è questa: le perdite di acqua sono minime ecc. Non si parla delle perdite di fibre di amianto che invece costituiscono certamente un problema nella fase precedente alla evidenza del “buco”. Cosa bevono i cittadini dal momento in cui si determina la fenditura nel tubo a quando la rottura viene riparata?

Abbiamo già denunciato che nel 2016 le rotture in via Petroni a Bologna sono state 17.

Circa le ultime rotture su cemento-amianto possiamo dire che:

  • in via A. Lucchini c’era stata una rottura anche l’8 agosto 2016;
  • niente sappiamo di via Caravaggio
  • via Siepelunga e via Caduti di Amola non ci risultano rotture nel 2016, con beneficio di inventario in quanto nel “calendario delle rotture” che abbiamo richiesto alla Asl ci sono tre date con la dicitura «indirizzi vari» di cui appunto non conosciamo le sedi; comunque rotture in strade vicine sono registrate, per esempio numerose in via Toscana
  • abbiamo comunque richiesto alla Ausl l’aggiornamento all’agosto 2017 e certamente sarà disponibile a breve
  • abbiamo chiesto anche i dati relativi all’area Ausl extracittadina vista la situazione determinatasi a Budrio (dove la presenza di amianto è assolutamente certa sia per la presenza nella rete sia per il riscontro analitico in passato nell’acqua del rubinetto) ma anche a Baricella, ad Altedo ecc.

Occorre giungere rapidamente a un piano di prevenzione che porti a escludere il rischio, per la popolazione, di ingestione e inalazione di fibre di amianto.

Le istituzioni non paiono interessate al problema anzi per le istituzioni “il problema non esiste”.

Forse ha attecchito inconsciamente la convinzione che le fibre essendo fibre potrebbero essere un rimedio contro la stipsi… Ma non basta: abbiamo detto che fonti scientifiche inoppugnabili dimostrano come l’amianto delle reti acquedottistiche comporti anche un inquinamento dell’aria indoor.

Il consiglio comunale di bologna pare “narcotizzato” visto che nell’ultima scadenza di discussione sull’amianto (a cui le associazioni non sono state invitate) è stata di fatto avallata una politica attendista, quindi una non politica.

Situazioni a rischio evidenti vengono taciute:

  1. i campionamenti fuori le mura di Bologna non vengono neanche fatti (dalla Ausl);
  2. a Crevalcore e nelle aree sismiche mai nessun monitoraggio;
  3. nessun monitoraggio dell’acqua distribuita nel carcere di Bologna nonostante due rotture in via del Gomito nel 2016; per non parlare delle rotture nei paraggi del carcere nel quale comunque è stato presente cemento-amianto (numerose canne fumarie) ben oltre il varo della legge 257/92; non sappiamo molto delle tubazioni interne; rimane il quesito: cosa bevono le persone detenute ? ci sono anche 4 bambini detenuti (**). DI recente si è accesa una attenzione sui comportamenti di un certo gruppo di detenuti; si parla di un codice per monitorare il rischio di radicalizzazione: bene, a noi è parso più un “manuale per giovani marmotte” molto utile a fare ulteriore confusione. In questo codice comportamentale è indicato che la astensione da una certa bevanda gassata potrebbe indicare un rischio; in verità questi tipi di approccio sono tragicomici e quella bevanda sarebbe bene da un lato che non la beva nessuno se è vero che (come dice Marmot) il suo massimo consumo nel mondo è associato al massimo indice di obesità (percentualmente in Messico)…. Poi con la vita sedentaria in carcere… Ci fermiamo qui per evitare eccessive digressioni: affronteremo il “manuale per giovani marmotte” un’altra volta. Per ora sottolineiamo che è meglio occuparsi anche dell’acqua che bevono le persone in carcere oltre che di bevande gassate … sperando che questo non mandi in tilt i rozzissimi sensori del cosiddetto “antiterrorismo”;
  4. dell’amianto riscontrato (comunque il 26% dei campioni positivi nell’ultima tornata di esami a Bologna città) non conosciamo, pur avendolo richiesto, né il tipo di amianto (crisotilo o anfibolo?) nè la sede del campionamento. Il tipo di amianto ormai da anni non viene richiesto: errore, perché la dispersione di crisotilo e/o anfiboli potrebbe dare indicazioni di priorità circa i tempi e il ritmo delle bonifiche ma sono finezze che la congrega Hera-Comuni-Ausl-Arpa-Regione EmiliaRomagna non apprezza.

Stanchi di queste strategie di evitamento adottate da Ausl, Hera, Consiglio comunale e sindaci (a oggi tutti quelli interpellati ci hanno detto: “Amianto? Chiedete a Hera”) chiediamo al Prefetto di Bologna di convocare un tavolo con la partecipazione di istituzioni e parti sociali sul programma “per una acqua veramente potabile”.

Bologna, 31.8.2017

LE IMMAGINI – scelte dalla “bottega” – SONO RIPRESE DALLA RETE E NON SI RIFERISCONO SPECIFICAMENTE ALLA “GRUVIERA” BOLOGNESE.

(*) cfr il post di ieri (Hera: rotture della rete idrica significa…) ma anche gli altri di Totire; fra i più recenti Ricavi Hera … e la bonifica dell’amianto? (in maggio), Hera : sindaci sull’orlo di una crisi di nervi (a marzo), Hera: e non sai cosa bevi (febbraio) e Hera-Bologna eroga acqua con amianto… (ottobre 2016). I silenzi di Hera purtroppo parlano più delle parole. Noi insistiamo, grazie al lavoro di Vito Totire.

(**) vedi Dossier Dozza-Bologna: un carcere illegale. Anche sui bambini in carcere il silenzio è quasi completo. A volte – sempre più spesso- Bologna sembra una città narcotizzata. [db]

Redazione
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