Bologna: un morto sul lavoro, anzi tre…

in poche ore. Il lutto non basta.

di Vito Totire (*)

Il cordoglio è un sentimento dovuto ma anche quando è sincero non basta: la vicenda dell’artigiano Maurizio Massa morto a Camugnano – mentre riparava un impianto di riscaldamento – deve essere approfondita sia dal punto di vista delle norme di prevenzione (sono state osservate?) sia dal punto di vista delle azioni di miglioramento possibili, comprese quelle che non dovessero già oggi essere obbligatorie;

Che il cinquantenne artigiano svolgesse attività a rischio è evidente:

  1. Lavoro isolato; esistono ormai tecnologie che possono far scattare allarmi a distanza atti a consentire soccorsi veloci; nel novembre 2020 abbiamo richiamato l’attenzione su un infortunio mortale in cui la condizione di “lavoro isolato” potrebbe essere stata determinante; è stata condotta una inchiesta penale? Senz’altro sì però non ne conosciamo l‘esito
  2. Orario di lavoro; è “normale” lavorare alle 19? Dipende a che ora è cominciato il turno di lavoro; tuttavia – dice qualche sindaco- Maurizio era disponibile sempre; ma c’è un nesso fra lavoro straordinario e livello di stanchezza e di vigilanza? Basta il necrologio per tacitare le coscienze? il modo con cui la Procura di Bologna affrontò il cosiddetto “incidente” del 6 agosto 2018 sulla tangenziale di Bologna mostra che, a certi livelli, istituzionali, non c’è chiarezza sul nesso fra organizzazione del lavoro-distress-rischio infortunistico
  3. Gli accertamenti potrebbero contribuire a chiarire la dinamica ma è utile un punto di vista indipendente nell’inchiesta; per questo rendiamo disponibile (pro bono) la nostra consulenza
  4. Nei capitolati di appalto il committente deve contribuire di più a garantire migliori condizioni di sicurezza e non limitarsi- il giorno dopo- a sostenere (cosa senz’altro vera) che Maurizio Massa era “sempre disponibile” ; già, ma con quali costi umani?

Nella stessa giornata il quotidiano La Repubblica riferisce di «due morti sulla strada verso il lavoro» in zona aeroporto: infortuni mortali in itinere? Evidentemente sì. Ma avvenuti di notte: in quali condizioni di veglia e di vigilanza si trovavano i due operai deceduti ? Anche questo duplice infortunio mortale sul lavoro sarà archiviato come “fatalità” ? O finalmente si inizierà a valutare in maniera sistematica gli infortuni correlati con ritmi di lavoro antifisiologici che sono spesso responsabili di quella “epidemia da carenza di sonno” che affligge chi lavora in quasi tutto il pianeta a causa dell’attuale modo di produzione? A questo proposito indichiamo come utile l’ascolto della audizione parlamentare al Senato della repubblica del 31.3.2021 (**) di Giordano, Guariniello e Totire che verte sul distress da turni lavorativi nel personale viaggiante delle ferrovie; si fanno osservazioni interessati tutto il mondo del lavoro.

Alla Regione Emilia-Romagna diciamo: occorre svegliarsi ed essere più incisivi nella prevenzione intervenendo anche sull’organizzazione del lavoro. Non si può sempre e solo commentare i funerali con le solite frasi di circostanza; occorre “aggredire” i documenti di valutazione del rischio per criticarli, validarli o cestinarli a seconda del caso. E basta con lo sguardo naif dell’assessore regionale che – nonostante il suo curriculum ufficiale – mostra di conoscere davvero poco il mondo del lavoro se ha dichiarato “sorpresa” rispetto al fenomeno recentemente (più di un anno fa comunque) emerso dell’occultamento di infortuni spacciati per eventi extralavorativi.

AVVIAMO UN’INCHIESTA OPERAIA PER RICOSTRUIRE LA MAREA DI CASI IN CUI SONO STATI SCARICATI SUL’INPS EVENTI CHE DOVEVANO ESSERE GESTITI E RISARCITI DAL SISTEMA INAIL-AZIENDE.

BASTA CON LE FINTE LACRIME DEL GIORNO DOPO, SQUARCIAMO IL VELO DI IPOCRISIA E DI RIMOZIONE.

Chi sa parli.

La solidarietà ai familiari di Maurizio Massa è doverosa ma deve essere utile al “cambiamento” perché il lavoro sia occasione di reddito e soddisfazione personale, nel rispetto dell’ambiente, e non di morte.

Bologna, 23.4.2021

(*) Vito Totire, medico del lavoro, è portavoce della «Rete per l’ecologia sociale»; per comunicazioni: vitototire@gmail.com

(**) si può trovare sul sito del Senato o nell’archivio di Radio Radicale che registra le sedute cercando il  31 marzo 2021 (ore 8.30).

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