Brasile e Perù: incursione indigena nelle istituzioni

Joenia Wapichana è la prima donna indigena eletta al Parlamento brasiliano. Walter Aduviri sarà il primo governatore indigeno regionale di Puno, in Perù. Una piccola speranza per cambiare le cose dal basso.

di David Lifodi

In una situazione di generale ripiego delle sinistre latinoamericane a livello elettorale, e in un contesto sempre più difficile per le comunità indigene a livello continentale, merita una particolare menzione l’elezione al Parlamento brasiliano di Joenia Wapichana e quella del peruviano Walter Aduviri Calizaya in qualità di governatore regionale di Puno. Le loro traiettorie sono significative e rappresentano un piccolo baluardo di resistenza di fronte a quelle elites che ancora oggi continuano a considerare gli indios alla stregua delle bestie, basti pensare a Jair Bolsonaro, che fin dalla sua prima apparizione in politica si è battuto per ridurre la demarcazione delle terre indigene.

Nonostante la sua militanza nel partito Rede Sustentabilidade dell’ambigua Marina Silva, ecologista passata dalle lotte con Chico Mendes alla destra neoliberista a seguito della sua uscita dal Partido dos Trabalhadores, Joenia Wapichana è la prima donna indigena ad esser stata eletta al Parlamento brasiliano in 190 anni di storia. Come ha scritto il Conselho Indigenista Missionário, alla Camera dei deputati Joenia sarà un simbolo della resistenza indigena. Con i suoi 8.500 voti, guadagnati nello stato del Roraima, dove è nata, nella comunità Truarú, la donna ha già promesso di battersi per le storiche rivendicazioni indigene, a partire dalla demarcazione delle terre e dall’applicazione delle garanzie costituzionali contenute in quella carta del 1988 che l’attuale maggioranza parlamentare intende spazzar via. Tuttavia, il compito di Joenia Wapichana non sarà facile. Già nel precedente Parlamento, nato dal colpo di stato che aveva destituito Dilma Rousseff, e anch’esso dominato dalla bancada ruralista,  erano già state presentate 33 proposte di legge anti-indigene.

Prima indigena a laurearsi in legge all’Universidade Federal de Roraima, avvocata degli indios impegnati, fin dai primi anni Duemila, a rivendicare la demarcazione integrale della zona Raposa Serra do Sol, in uno dei maggiori conflitti sociali che in quegli anni aveva infiammato il Brasile, Joenia sembra intenzionata a seguire le orme di Mario Juruna, il primo indigeno a conquistare un seggio alla Camera dei deputati nel periodo 1983-1987. Da allora, nessun indio è più riuscito ad accedere al Parlamento. Oggi, come allora, la violenza contro le comunità indigene nasce dalla mancanza del riconoscimento delle terre degli indios e dalla criminalizzazione delle comunità, oltre che dall’impunità di cui godono i loro storici avversari, per questo Wapichana lavorerà in particolare nella commissione dei diritti umani e in quella per la giustizia e per la cittadinanza. L’auspicio di Wapichana è che tutto il Congresso e l’intera società brasiliana capiscano l’importanza del tema legato alla demarcazione delle terre indigene. Al tempo stesso, Joenia ha promesso di impegnarsi contro il business delle grandi centrali idroelettriche che non solo deturpano l’Amazzonia, ma rappresentano un problema enorme a livello ambientale e umano perché costringono molte comunità indigene ad abbandonare i loro territori originari e a divenire sfollati ai margini delle grandi megalopoli brasiliane.

L’elezione di Joenia Wapichana è garanzia di lotta per i diritti degli indios, al pari di quella di Walter Aduviri Calizaya, divenuto governatore di Puno, in Perù, con il 43,5% delle preferenze. Entrambi risultano assai scomodi per un sistema che però dispone di innumerevoli armi per combatterli. L’impegno di Aduviri contro l’estrazione mineraria gli è costata più volte attacchi di carattere spesso discriminatorio e razzista, spesso condotti anche dalla grande stampa, finanziata dalle elites mineras. Come Joenia, la storia di Aduviri è caratterizzata dalla militanza sociale. Nel 2011 il neo governatore era in prima fila contro l’impresa mineraria canadese Bear Creek Mining Corporation, a cui era stata concesso di portare avanti il progetto minerario Santa Ana. La repressione del governo, allora capeggiato dal presidente Alan García, lo condannò a 7 anni di reclusione a seguito di un processo farsa. La sua elezione è rilevante perché, insieme al sindaco di Lima Jorge Muñoz, rappresenta un’alternativa al potere costituito in un contesto in cui la sinistra non è uscita bene dalle elezioni regionali svoltesi in ottobre. Di fronte al dilagare dell’apro-fujimorismo, la vittoria di Aduviri significa molto per le organizzazioni popolari, in gran parte indigene, impegnare contro l’estrazione mineraria.

Se la presenza di Wapichana e Aduviri a livello istituzionale è un segnale indubbiamente positivo, il lavoro che attende entrambi sembra titanico. In Brasile, come del resto in Perù, le politiche anti-indigene sono comunque condivise da gran parte delle elites legate alle imprese transnazionali ed il rischio maggiore è che sia Joenia sia Walter finiscano per avere le mani legate e la loro incursione nelle stanze dei bottoni finisca per risultare fine a se stessa. Eppure, in un momento buio per il continente latinoamericano, rappresentano una piccola speranza affinché l’altro mondo possibile diventi realtà.

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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