Brasile: la storia del Frente Negra Brasileira

Inizialmente vicino a posizioni ultranazionaliste e integraliste, il Frente – fondato il 16 settembre 1931 – si trasformò in movimento ponendo l’accento sul diritto dei neri alla partecipazione politica, precedendo così di 30 anni le rivendicazioni negli Stati Uniti.

di David Lifodi

Foto ripresa da https://www.bbc.com/portuguese/brasil-53000662

È il 16 settembre 1931 quando a San Paolo nasce il Fronte Nero Brasiliano (Frente Negra Brasileira), poi chiuso violentemente da Getúlio Vargas nel 1937 a seguito della proclamazione dell’Estado Novo, che impose lo scioglimento di tutti i partiti e di tutte le associazioni.

Il Fronte Nero fu una delle prime organizzazioni del XX secolo a battersi per l’uguaglianza dei diritti e per la partecipazione dei neri alle attività della società civile brasiliana sotto la guida di personalità quali Arlindo Veiga dos Santos e José Correia Leite, che si adoperarono anche per promuovere corsi di alfabetizzazione e festival musicali.

In breve tempo crebbero sezioni del Frente Negra anche negli stati di Bahia, Minas Gerais, Pernambuco, Espírito Santo e Rio Grande do Sul. Dotatosi anche di un giornale, O Menelik, il Fronte contestava la subalternità dei neri in seno alla società brasiliana, tanto da giungere a strutturarsi come partito politico che proponeva come candidati soltanto persone di colore.

Tuttavia, per quanto possa sembrare strano, il Frente non fu solo pioniere dell’attivismo per rivendicare i diritti dei neri, ma fu attraversato anche da un integralismo che pervadeva soprattutto la classe media. Il motto del Frente, “Dio, Patria e Famiglia”, era pericolosamente coincidente con quello delle organizzazioni ultranazionaliste, dovuto sia al timore che gli immigrati giunti in Brasile avrebbero finito per occupare il mercato del lavoro spettante alla popolazione nera sia per l’amicizia tra Arlindo Veiga dos Santos, presidente del Frente e Plínio Salgado, alla guida del gruppo denominato Ação Integralista Brasileira. La rivendicazione dei legami con le radici culturali e religiose tipiche dell’Africa sarebbero sopraggiunte molto più tardi. Lo stesso Vargas era percepito come un presidente che avrebbe contribuito a migliorare le condizioni di vita della popolazione nera, anche se non tutti, all’interno del Frente, si identificavano con il getulismo, in particolare socialisti e comunisti.

Fu in questo contesto, il 9 luglio 1932, che all’interno del Fronte Negro si creò una scissione da cui nacque la Legião Negra, un gruppo che decise di combattere con le armi contro il getulismo nell’ambito della cosiddetta Revolução Constitucionalista. I suoi leader, Joaquim Guaraná Santana e Gastão Gourlart, lanciarono la “Proclamação a todos os negros do Brasil”, volta a rivendicare libertà di associazione e riunione, diritti, cittadinanza e partecipazione.

La Legião Negra, che arrivò ad essere composta da quasi duemila uomini, si batteva per il mantenimento della democrazia e vide l’ingresso al suo interno di molti uomini neri delle fasce sociali più basse, attratti anche dalla possibilità che partecipare alla Legione consentisse loro di sopravvivere.

Quel 9 luglio 1932, a San Paolo, il Frente Negra Brasileira organizzò anche una partita di calcio tra bianchi e neri per celebrare l’anniversario dell’abolizione della schiavitù nel paese, avvenuta il 13 maggio 1888 a seguito della ratifica della Lei Àurea. Per l’allora segretario del Frente si trattava di un modo per far riconoscere definitivamente il valore dei neri brasiliani all’interno del paese.

L’attivismo del Frente ebbe il merito di dare impulso ad organizzazioni simili sia nel resto dell’America latina sia nel Caribe poiché fu il primo, precedendo di 30 anni le rivendicazioni dei diritti civili negli Stati Uniti, a denunciare il razzismo e a porre l’accento sul diritto dei neri alla partecipazione politica e al dibattito pubblico nazionale.

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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