California, assolti gli agenti che…

pestarono a morte un senzatetto   

Riprendo questo testo dal numero 211 del «Foglio di collegamento» del Comitato Paul Rougeau. A seguire la lettera di presentazione e il sommario.  

AGENTI IN CALIFORNIA PESTARONO A MORTE UN SENZATETTO: ASSOLTI

Il 7 gennaio, concludendo la sua arringa, il pubblico accusatore Tony Rackauckas, ha fatto udire le ultime parole di Kelly Thomas, che chiedeva aiuto: «Papà aiutami», «Dio aiutami», «Aiutatemi, aiutatemi, aiutatemi».

Nella Contea di Orange in California si stava per concludere il processo contro Manuel Ramos e Jay Cicinelli, due dei tre poliziotti che nell’estate del 2011 pestarono il 37enne Kelly Thomas, un senzatetto affetto da schizofrenia.

«Non so voi» ha detto Rackauckas ai giurati «ma io non ricordo di aver mai sentito suppliche come queste. Urla come queste. Non ho mai sentito nessuno supplicare così di risparmiargli la vita. Mai».

Il pubblico ministero ha affermato che il video mostrava un pestaggio del tutto ingiustificato che finiva con Thomas raggomitolato al suolo immerso in una pozza di sangue. Secondo la difesa, invece, lo stesso video mostrava il vagabondo lottare con forza contro le guardie. La difesa ha anche sostenuto che Thomas non morì per le percosse ma perché il suo cuore, compromesso dall’uso di droghe, non resse… Rackauckas ribatté che il poliziotto Ramos era un violento che voleva fare del male a Thomas e che l’altro poliziotto, Cicirelli, passò poi ogni limite colpendo il senzatetto con una pistola taser.

Nella registrazione audio si sente Ramos che, mentre indossa dei guanti di lattice, dice a Thomas: «Vedi questi pugni? Stanno preparandosi per fotterti». Nel video si vede Thomas che si alza e si allontana da Ramos. Entro pochi secondi, Ramos e un altro poliziotto iniziano a colpirlo con i loro manganelli. Si vede poi Cicinelli che arriva sulla scena mentre gli altri due agenti stanno lottando con Thomas sul terreno. A quel punto Cicinelli usa più volte la pistola taser su Thomas per paralizzarlo, infine lo colpisce duramente al viso con la stessa pistola. «Devo avergli appena ridotto la faccia in poltiglia» si sente dire da Cicinelli dopo la lotta.

Cicinelli era arrivato al processo accusato di omicidio preterintenzionale e di abuso nell’uso della forza, mentre Ramos era accusato di omicidio di secondo grado e di omicidio preterintenzionale.

L’avvocato difensore dei poliziotti, John Barnett, ha sostenuto che le minacce di Ramos significavano semplicemente: «Se non obbedirai ai miei ordini, userò tutta la forza necessaria per farti obbedire». Barnett ha concluso dicendo che non si era trattato di un eccesso di forza e che nessuno ha ucciso Kelly Thomas.

I medici legali della contea di Orange hanno però dichiarato che dall’autopsia risultava che Thomas non era morto per il suo cuore ingrossato, ma per la mancanza di ossigeno provocata dalla compressione esercitata sul suo torace e per le lesioni subite durante la lotta con i poliziotti.

Il 14 gennaio scorso, nella successiva finale sessione del processo, la giuria ha rilasciato il verdetto: NON COLPEVOLI.

Visto l’esito del processo per i due che erano stati giudicati, l’accusa ha rinunciato a perseguire il terzo poliziotto implicato nel pestaggio del povero Thomas.

 

 

Cari amici, care amiche.
vi invio il numero 211 del nostro Foglio di Collegamento, il cui sommario e’ riportato qui sotto.
E’ un numero particolarmente denso, che copre due mesi. Si parla di argomenti molto differenti: della crisi dell’iniezione letale ma anche della fallimentare politica della “tolleranza zero” nelle scuole.
Si parla di alcune delle più terribili e stravaganti violazioni dei diritti umani, che avvengono ai giorni nostri, come quelle commesse dal giovane presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un. Ma anche di gravi prevaricazioni dal potere ai danni dei piu’ deboli nei Paesi a democrazia avanzata: poveri, malati di mente, appartenenti a minoranze etniche, come i Neri negli Stati Uniti.
Si torna a denunciare le condanne all’ergastolo irrevocabile inflitte per delitti di lievissima entità.
In questo numero trovate la luce proiettata da personaggi di una tempra eccezionale che hanno offerto la loro vita per la pace e i diritti umani: Martin Luther King e Nelson Mandela.
Dopo la chiusura di questo numero abbiamo ricevuto notizie riguardo a Larry Swearingen, uno dei due condannati a morte del Texas che seguiamo e cerchiamo di aiutare. Purtroppo si tratta di brutte notizie: la massima Corte penale del Texas, la Tcca (Texas Court of Criminal Appeals), ha accolto la richiesta dell’accusa che si oppone all’effettuazione degli ulteriori test del Dna chiesti dalla difesa di Larry e concessi un anno fa dalla Corte Distrettuale. Il motivo avanzato dalla Tcca e’ a dir poco bizantino: «Gli avvocati non hanno dimostrato [a priori] che [sugli indumenti delle vittima ecc.] esiste del materiale da sottoporre a test [del DNA] oppure che i risultati dei test [ammesso che il materiale ci sia] possano portare a un annullamento della sua condanna». Pensiamo che la Tcca, come avviene spesso, abbia ricopiato pari pari la tesi dell’accusa. Comunque il principale avvocato difensore di Larry, James Rytting, non e’ del tutto scoraggiato: ora il caso ritorna alla Corte Distrettuale e il giudice di tale Corte, Kelly Case, secondo Rytting è un’ottima persona che darà altro respiro alla difesa di Larry. Speriamo bene!
Cordiali saluti
Giuseppe Lodoli, per il Comitato Paul Rougeau

FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU

Numero 211 – Dicembre 2013/ Gennaio 2014

 

 

INDICE

È Eric Holder a volere la morte del giovane Dzhokhar?

Un’altra esecuzione che viola la legalità sovranazionale

L’esecuzione di Dennis Mcguire in Ohio: 26 minuti di agonia

Col pentobarbitale fatto in casa “tutto il mio corpo brucia”

Proposte di ritornare i vecchi metodi di esecuzione

George Stinney, forse innocente, sicuramente quattordicenne

Agenti in California pestarono a morte un senzatetto: assolti

Riprende il lentissimo cammino del caso di Darlie Routier

Contro l’uso sproporzionato dell’ergastolo negli Usa

Tolleranza zero”: la contea di Broward fa marcia indietro

Bilancio di fine 2013: dati sulla pena di morte negli Usa

Aggravanti capitali in Arkansas

Un grande abolizionista: Nelson Mandela

Peggio di Nerone, il dittatore coreano

Il Natale a San Quentin

Considerazioni varie sul clima e sull’Italia

Notiziario: Alabama, Cina, Globale, Iran, Italia, Texas, Usa

 

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Redazione
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