Camilleri e Dyer
Due recensioni di Valerio Calzolaio (non giallo-noir)
Vigàta. Primavera 1919. Arriva in treno da Palermo il 40ino marchisi Carlo Alberto Squillace del Faìto, sicco, occhialuto, baffi a punta. Aveva già scritto al Sindaco e si presenta subito in municipio come Console onorario del Regno (provvisorio) di Pomerania. Si trova fra Polonia e Germania, parte della Pomerelia, sul Baltico; dopo la guerra molto è incerto e precario; la moneta corrente è lo Schirz; ora la Regina vuole aprire una rappresentanza nel sud della Sicilia. Onorati. Viene raggiunto dalle magnifiche mogliera 30ina Wilfride e cammarera 20ina Gudrun, bionde dagli occhi blu. Il console fa affari con i commercianti di zolfo, di salgemma e di solfato di calcio, la gelida consorte con il poker, l’altra gentile con i massaggi. Poi si sblocca pure l’esportazione di 3550 grandi bellissimi volpini della Pomerania, in saldo. Partono i carichi e chi è visto si è visto. Solito delizioso racconto del grande Andrea Camilleri (“La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta”, Sellerio 2012, pagg. 306, euro 14), in terza dialettale, uno fra gli 8 (non gialli) della nuova raccolta, ambientati fra 1893 e 1950 nella mitica cittadina.
Gwynne Dyer
Le guerre del clima
Tropea 2012
pagg. 286 euro 18
(originale 2008, traduzione di Maria Barbara Piccioli)
Terra. 2018-2175. Il 69enne giornalista canadese (residente a Londra) Gwynne Dyer propone Le guerre del clima, 8 scenari fra 2018 (Mediterraneo) e 2175 (annientamento). Sulla base dei rapporti Ipcc e Stern, di interviste a scienziati, militari e burocrati mostra le conseguenze politiche e strategiche dei cambiamenti climatici. Il più grave impatto riguarda la carenza acuta di scorte alimentari, cui consegue il ruolo sempre più importante giocato dalla pianificazione militare. Conclude: tutto è più rapido di quel che crediamo, i comportamenti individuali sono chiacchiere se non si decarbonizza l’economia, visto che mancano tempo e volontà speriamo nella geoingegneria, si moltiplicheranno i flussi migratori. Parla molto di ecoprofughi, poco di piccole isole.
UNA BREVE NOTA
Chi passa spesso per codesto blog è abituato all’appuntamento (ogni 7 giorni o quasi) con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente”. Ma le passioni di Valerio sono molteplici e dunque ben volentieri pubblico – quando me li manda – i suoi articoli eco-militanti e/o recensioni di altro genere come quelle qui sopra. (db)