Campagna europea: stop al BLOCCO di GAZA
Il 2022 segna il 16° anno dal blocco totale della Striscia di Gaza da parte di Israele.
2,3 milioni di palestinesi vivono nella più grande prigione a cielo aperto del mondo, privati dei diritti umani fondamentali. Il blocco, applicato sistematicamente e con intenzione, è parte integrante della politica dell’apartheid che frammenta la Palestina storica e domina il suo popolo.
Il blocco nega il passaggio di persone e merci dentro e fuori Gaza, rendendola totalmente isolata e invisibile dal resto del mondo. Il mondo viene a conoscenza di Gaza solo quando è sotto pesanti attacchi militari – 4 volte negli ultimi 15 anni.
Il blocco è una violenza silenziosa quotidiana e continua, ed ha un impatto su ogni aspetto della vita. Sebbene gli abitanti di Gaza siano noti per la loro straordinaria capacità di recupero, 15 anni di blocco disumano li hanno portati a un punto di rottura. È necessaria un’azione urgente.
Lo scopo di questa campagna è quello di
Evidenziare l’urgenza di una soluzione politica
Chiedere la revoca immediata e incondizionata del blocco
Sostienere l’unità palestinese.
Tendere la nostra mano ai palestinesi nei loro sforzi per l’autodeterminazione, la libertà e la dignità.
Leggi il documento del Coordinamento Europeo delle associazioni e comitati per la Palestina -ECCP e le richieste: https://www.eccpalestine.org/wp-content/uploads/2022/03/IT_Gaza-Position-paper-26-3-2022.pdf-con-tabella.pdf
Usa per diffondere e contattarci
Campagna europea per stop il blocco di Gaza VEDI we4gaza.org CONTATTA noixgaza@gmail.com
Agisci ORA
https://we4gaza.org/2022/04/26/campagna-europea-stop-al-blocco-di-gaza/
Considero la Campagna un contributo importante per lacerare l’omertà programmata sul dramma della Palestina ricordando il 16° anno del blocco totale imposto da Israele a Gaza. Ricordo però che Gaza è un campo di concentramento da decine di anni. Quando mi recai nell’aprile 1991 il valico israeliano di Erez, entrata nord della Striscia, era già un imponente dispositivo militare di controllo di gente e trasporti. E se il piccolo gruppo di italiani del quale facevo parte dovette attendere un paio d’ore e sottoporsi a perquisizioni, per i palestinesei entrare o uscire costituiva, (e costituisce) un’odissea lunghissima, incerta e umiliante. Noi stessi dovemmo ritardare di tre giorni l’uscita a causa dell’improvviso coprifuoco imposto da Israele. L’assedio israeliano di Gaza, esplicito atto di guerra, risale a molto prima di 16 anni fa. Grazie per l’attenzione / Giorgio Stern