Capodanno: postumi dei botti

Chi danneggia chi? Torna utile aver letto la favola di Esopo sul lupo e l’agnello

di Vito Totire (*)

Alcuni nostri “interlocutori” – involontariamente forse – ci stanno dando una mano a venire a capo della vicenda botti.

Gli echi di Capodanno non si sono del tutto spenti. Non abbiamo notizie di iniziative di procure italiane per lesioni colpose (ci sono numerosi “incidenti” con prognosi superiore a 40 giorni) ma qualche notizia utile sta ancora emergendo.

Sul versante dei cittadini che hanno subìto rumore e inquinamento a Bologna, alcune lettere al quotidiano «Il Resto del Carlino» sottolineano che del divieto del sindaco in un tal quartiere (il lettore non dice quale) … non se ne è saputo niente. Un lettore chiede dove erano i vigili; ovviamente erano anche a osservare la pseudo-festa in piazza Maggiore dove si bruciava il fantoccio di un ussaro il che ha indotto una cervellotica discussione sugli ussari e nessuna domanda, nelle istituzioni che hanno autorizzato, del tipo: non è che anche bruciare fantocci (di cartapesta? o di che materiale? ) inquina l’aria… Ma svilupperemo il discorso sul piano storico-antropologico magari per l’anno prossimo cioè per un capodanno 2017 senza fuochi, visto che quanto a combustione di materiali basta l’inceneritore di Granarolo/Castenaso…

Di più: un tale commerciante, importatore di questi materiali, intervistato su «Il Resto del Carlino» del 5 gennaio (che casualmente non intervista noi) fa alcune affermazioni interessanti:

  1. le vendite degli orridi materiali esplodenti sono calate del 20%; questa è una buona notizia anche se noi puntiamo all’azzeramento;
  2. gli importatori in Italia sono 8; buona notizia anche questa in quanto evidenzia che i “danneggiati” sarebbero davvero molto pochi; la “radiografia” della situazione consente anche di articolare meglio il piano di dismissione: cominciare con il divieto di importazione per poi contestualmente adottare gli ammortizzatori sociali per la chiusura della produzione italiana
  3. gli importatori chiedono i danni! Nientemeno alla sindaca di Roma; non si capisce perché. Nella intervista che questo signore ha concesso non si fa riferimento alla sindaca di Coriano che ha adottato un divieto, neppure contestato al TAR. Alla sindaca di Coriano abbiamo già notificato la nostra solidarietà e il nostro sostegno; la lamentela dei commercianti/importatori fa pensare alla favola del lupo e dell’agnello; infatti chi ha intorbidato l’acqua? I venditori di fuochi artificiali o i vietatori di botti? La domanda è retorica; ai commercianti importatori suggeriamo di riflettere su chi ha bevuto a onte e chi a valle del ruscello. Ai danni lamentati corrispondono infatti danni provocati enormemente più grandi anche nel caso che tutti gli infortunati/ustionati ecc. siano attribuibili ai cosiddetti “botti illegali”.

Grazie al “contributo” ingenuo degli importatori/commercianti il quadro si chiarisce ulteriormente.

DICIAMO BASTA A QUESTA SITUAZIONE DI INCERTEZZA DEI “POVERI” IMPORTATORI: FACCIAMO UNA LEGGE CHIARA PER VIETARE IMPORTAZIONE E FABBRICAZIONE, COSI’ EVITEREMO FATICHE E SPRECHI ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI.

ANDIAMO AVANTI NELLA AZIONE DI CONTRASTO ALLA PRODUZIONE DI MERCI NOCIVE (SENZA LIMITARCI AI “BOTTI”). PER ABOLIRLE.

Bologna, 5.1.2107

(*) Vito Totire è medico del lavoro, portavoce del circolo “Chico” Mendes di Bologna: sui fuochi artificiali – e altro – ha scritto spesso in “bottega”. L’IMMAGINE è ripresa da “paroled’autore.net”. (db)

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