Carcere di Lecce: nessuno può fingere …

di non sapere

di Vito Totire (*)

Non è una novità ma sarebbe sbagliato far finta di niente. La valorosa Radio carcere ieri sera ha trasmesso la denuncia di una persona detenuta la quale ha ricordato che le persone ristrette nel carcere di Lecce sono 1800 contro una capienza gestibile per solo 600 persone.

Non è un problema solo di sovraffollamento con tutti i rischi anche biologici, fisici, comportamentali che questa situazione può indurre e facilitare: una situazione del genere aumenta il distress complessivo fino al rischio di rottura di tutto il sistema, compreso un sovrumano sovraccarico di lavoro per gli operatori. Fino alla negazione del principio costituzionale che consente, in casi specifici, la privazione della libertà a patto che ciò non sconfini nell’abuso di mezzi di correzione.

Dobbiamo porre la solita domanda: il sindaco, la Ausl, il magistrato di sorveglianza, il presidente della Regione Puglia – siano o no sintonizzati su Radio Carcere – hanno in mente di adottare provvedimenti per il rispetto dei princìpi costituzionali?

O tutti vogliamo far finta che il Salento sia solo terra di “pizzica” e di tarantismo perché è meglio parlare delle sofferenze del passato, eventualmente imbalsamate e commercializzate, piuttosto di quelle del presente?

Resto in attesa di cortese riscontro da parte delle istituzioni, auspicando segnali di dissenso e di critica da parte dei cittadini.

(*) Vito Totire per il circolo Chico Mendes (associazione di ecologia sociale) e per il Centro Francesco Lorusso “per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria”

 

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