Carceri turche: un dossier…

sullo sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi

Il 7 novembre una delegazione di rifugiati politici kurdi in Italia nel corso di un presidio davanti alla Camera dei deputati è stata ricevuta dal senatore Pietro Marcenaro (presidente Commissione per i diritti umani del Senato) e dall’onorevole Furio Colombo (presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei Deputati) ai quali è stato consegnato un dossier – lo trovate qui seguito – aggiornato sulla drammatica situazione dei detenuti politici kurdi e turchi in sciopero della fame a oltranza, giunto al 57° giorno. L’estrema protesta, iniziata il 12 settembre scorso, è attuata per chiedere il riconoscimento della lingua kurda a livello ufficiale, il rilascio di Abdullah Öcalan dal totale isolamento cui è sottoposto da 15 mesi e l’inizio di un negoziato che porti a una soluzione politica della questione kurda. I rifugiati hanno chiesto ai due parlamentari di intraprendere azioni concrete affinchè l’Italia si mobiliti e faccia pressione sul governo turco, che continua a ignorare le legittime richieste del popolo kurdo, proseguendo nella repressione di ogni forma di dissenso attraverso la carcerazione di centinaia di politici, intellettuali, sindacalisti, studenti, donne.
Per contatti: 3498327322,
ass.senzaconfine@gmail.com

DOSSIER

SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI POLITICI KURDI NELLE CARCERI TURCHE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Settembre

Ottobre

Novembre

2012

 

 

 

 

Prigionieri del PKK e del PAJK oggi in sciopero della fame

12 Settembre 2012

 

I prigionieri del PKK e del PAJK di sei carceri cominceranno oggi uno sciopero della fame per protestare contro l´isolamento a cui il leader kurdo Abdullah Öcalan è sottoposto dal suo arresto nel 1999. I prigionieri hanno sottolineato che non ci sono notizie sulla sua salute e sulla sua situazione in generale da 14 mesi. Ai suoi avvocati sono state negate le visite dal 27 Luglio 2011.


I prigionieri hanno annunciato, tramite il loro portavoce Deniz Kaya, che lo sciopero della fame
sarà a tempo indeterminato; essi protestano anche contro ció che chiamano “genocidio politico”, perpetrato contro i kurdi dallo stato turco.


Le carceri in cui si tiene la protesta sono:
Diyarbakır Tipo D, Diyarbakır Tipo E, Bolu Tipo F, Kandıra F 1 e F 2, Siirt.

I prigionieri che hanno dato inizio allo sciopero della fame nel carcere di tipo F di Bolu sono: Sakıp Hazman, Abdullah Oral, Maruf Türkan, Aydın Şaka, Muzaffer Akengin, Murat Avcı, Hasan Ateşçi, Ali Şek ed Ali Adıman.

Nel carcere di tipo E di Diyarbakır 9 donne hanno cominciato questa protesta: Sara Aktaş, Mizgin Arı, Nihayet Taşdemir, Herdem Kızılkaya, Pero Dündar, Besime Konca, Seve Demir, Taybet Belge e Zeynep Kaplan.

Dal 1 Settembre anche la prigioniera Gönül Erdoğan, appartenente al PKK, è in sciopero della fame all´interno del carcere femminile di Bakırköy.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

Comunicato del PAJK sullo sciopero della fame in corso nelle carceri turche

16 ottobre 2012


In un comunicato sullo sciopero della fame a tempo indeterminato e non-alternato in corso nelle carceri turche da 35 giorni, il Coordinamento del Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan
ha invitato alla sensibilizzazione dell´opinione pubblica con la seguente affermazione: “E´ compito di qualsiasi essere umano non rimanere in silenzio riguardo allo sciopero della fame in corso”.

Ricordando che quest´azione di protesta è cominciata in un clima in cui vengono meno le parole, il Coordinamento del PAJK ha dichiarato: “Non c´è più nulla da dire o da fare nella situazione attuale, in cui si infiammano le operazioni di distruzione e di negazione; l´insistenza in questo comportamento si sviluppa sempre di più ogni giorno che passa. La resistenza in carcere di oggi rappresenterà un passo per incontrare il nostro Leader in condizioni libere, per condurre la rivoluzione fino alla vittoria e per garantire uno status all´identità kurda”.


Il Coordinamento ha concluso invitando tutte le popolazioni della Turchia, in particolare quella kurda, a sostenere la resistenza in carcere in modo da aumentare la lotta popolare per la libertà.

ANF / BEHDINAN
ANF NEWS AGENCY

 

 

Le famiglie dei detenuti attaccate dalla polizia

16 Ottobre 2012

 

Martedì la polizia turca ha negato il permesso per il comunicato stampa ed il sit-in delle famiglie dei detenuti di fronte al carcere di tipo E di Diyarbakır. Le famiglie si erano radunate per sostenere lo sciopero della fame cominciato il 12 Settembre dai detenuti appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e al Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan (PAJK); sono state attaccate dalla polizia che le ha bloccate ed ha cercato di allontanarle dalla zona con l´uso della forza.

 

Le tensioni continuano di fronte al carcere.


ANF / AMED / DİYARBAKIR
ANF NEWS AGENCY

 

 

Deputati tedeschi invitano all’azione riguardo agli scioperi della fame in Turchia

18 Ottobre 2012

 

Un gruppo di parlamentari tedeschi e di attivisti per i diritti umani ha invitato il governo Merkel a porre questioni politiche al governo turco, al fine di garantire la realizzazione delle richieste dei detenuti appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e al Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan (PAJK), in sciopero della fame nelle carceri turche. I deputati tedeschi hanno sottolineato che il problema kurdo può essere risolto con mezzi pacifici.

 

Lo sciopero della fame, avviato dai prigionieri politici kurdi che richiedono il riconoscimento delle rivendicazioni democratiche del popolo kurdo, è arrivato al 37esimo giorno.

 

I deputati tedeschi hanno richiamato l’attenzione sulle condizioni delle carceri in Turchia e sulle stato di salute dei detenuti, che affronteranno malattie critiche al 40esimo giorno di sciopero.

 

Ricordando il grave isolamento imposto da più di 400 giorni al Leader del PKK Abdullah Öcalan, i parlamentari tedeschi hanno dichiarato che “il governo turco continua a trascurare i diritti umani del popolo kurdo, utilizzando contro di lui il suo potere legale, politico e militare. Già sappiamo che 1555 casi di tortura sono stati registrati solo nell’anno 2011. Inoltre, le condizioni di vita nelle carceri turche stanno peggiorando di giorno in giorno, e ai prigionieri non è garantita una necessaria assistenza medica”.

 

I deputati hanno sottolineato che sostengono le richieste dei prigionieri kurdi in sciopero della fame e hanno osservato che una soluzione pacifica del problema kurdo può essere assicurata solo con la partecipazione di tutti gli attori del processo di pace e di miglioramento delle condizioni di Öcalan e dei diritti umani nel paese.

 

I parlamentari tedeschi hanno concluso invitando il governo federale ad adottare misure contro la violenza politica del Governo turco nei confronti della popolazione kurda.

 

ANF/BERLINO

ANF NEWS AGENCY

 

 

I detenuti in sciopero della fame ad Antep trasferiti nel carcere di Kırıkkale

18 Ottobre 2012

 

Diciotto detenuti nel carcere di Antep, inclusi quelli in sciopero della fame a tempo indeterminato e non-alternato, sono stati trasferiti la scorsa notte nel carcere di tipo F di Kırıkkale, durante un´operazione inaspettata. Tra di loro c´è anche il detenuto malato Mehmet Barıyanık.

Dopo che la famiglia di Barıyanık ha chiesto il motivo dei trasferimenti, le autorità del carcere di Antep hanno risposto che i detenuti sono stati spostati mercoledì sera a Kırıkkale su richiesta del Ministero della Giustizia.


Secondo quanto riportato, più della metà dei detenuti trasferiti è in sciopero della fame dal 12 Settembre.

ANF / ANTEP
ANF NEWS AGENCY

 

 

I detenuti nel carcere di Elbistan inviano una lettera a Barzani

18 Ottobre 2012

 

In una lettera a Massoud Barzani, presidente della Regione Federale del Kurdistan, 48 prigionieri politici in sciopero della fame all´interno del carcere di Elbistan hanno chiesto di apportare loro il suo sostegno.

Nella lettera i detenuti hanno sottolineato che la lotta del popolo kurdo per la libertà non è solo considerata come un pericolo ma gli stati nel territorio del Kurdistan vogliono anche sopprimerla mediante tutela militare. “Qualsiasi kurdo che chiede la pace ed un´esistenza libera affronta despoti e colonialisti internazionali”, hanno affermato i detenuti rimarcando che non faranno nessuna concessione all´interno della lotta per la pace del loro movimento.

Indicando lo stato turco ed il Governo AKP come unici responsabili degli scontri nell´ultimo periodo e del pesante isolamento e crudeltà ad İmralı, hanno osservato che mai prima d´ora nella storia sono stati arrestati così tanti rappresentanti politici kurdi, neanche nel periodo del colpo di stato militare del 12 Settembre 1980.

Riferendosi agli scioperi della fame in corso all´interno di decine di carceri, hanno invitato Barzani ad ascoltare le voci dei detenuti, che stanno mettendo a rischio la loro vita per la pace. “Lei (Barzani) è stato testimone della tragedia storica del popolo kurdo e sa molto bene perchè la pace è diventata un´indispensabile e sacra decisione per i kurdi. Perció speriamo che lei, in qualità di persona responsabile, dimostri nel periodo attuale l´approccio più favorevole”.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

Sarıyıldız, parlamentare incarcerato del BDP, aderisce allo sciopero della fame

18 Ottobre 2012

 

Faysal Sarıyıldız, parlamentare del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) di Şırnak, ha cominciato lo sciopero della fame all´interno del carcere di tipo D di Diyarbakır per sostenere quello dei detenuti appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) ed al Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan (PAJK). Secondo quanto riportato, il deputato del BDP è entrato in sciopero della fame da tre giorni.


“Non potevo rimanere in silenzio durante questo periodo in cui i coraggiosi e rivoluzionari figli del popolo kurdo stanno affrontando la morte ogni giorno che passa.
Mi appello alle autorità del Governo turco, poiché la responsabilità di qualsiasi morte potenziale durante gli scioperi sarà di sua responsabilità, in particolare del Primo Ministro, e di tutti coloro che rimangono in silenzio di fronte a questa resistenza”, ha dichiarato Sarıyıldız per annunciare lo sciopero tramite il suo consigliere.


Valutando il riconoscimento della resistenza in carcere come una responsabilità morale e di coscienza, ha affermato che mostrerà la sua reazione contro la politica immorale di approfondimento del conflitto rivolta verso il leader del PKK Abdullah Öcalan.

ANF / AMED / DİYARBAKIR
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Demirtaş: il dialogo ed i negoziati sono l´unica strada per una soluzione

19 Ottobre 2012

 

Intervenendo riguardo allo sciopero della fame in corso dei detenuti appartenenti al PKK ed al PAJK in tutte le carceri della Turchia e del Kurdistan, Aysel Tuğluk, co-presidente del Congresso della Società Democratica (DTK), ha espresso la sua solidarietà ai prigionieri. Accusando l´atteggiamento del governo AKP, rappresentante la causa della protesta, la Tuğluk ha ricordato che gli scioperi sono stati effettuati per richiedere l´eliminazione dell´isolamento imposto al leader kurdo Abdullah Öcalan ed il riconoscimento al diritto universale all´educazione e all´auto-difesa in lingua madre.

 

La Tuğluk ha osservato che la responsabilità di qualsiasi conseguenza sfavorevole per gli attori della protesta ricadrà sul governo AKP ed ha aggiunto: “La soluzione non risiede nelle politiche fasciste, ma ad Imralı e nei negoziati con il sig. Öcalan, che il popolo kurdo ha riconosciuto come suo leader. E´ una vergogna dell´umanità vietare una lingua madre, la lingua di oltre 20 milioni di persone”.


Sottolineando che il popolo kurdo ed
i suoi rappresentanti politici saranno accanto ai detenuti in sciopero, la Tuğluk ha sottolineato che loro stessi potrebbero aderire alla protesta se necessario.


“Spero che quest´azione sia portata a termine p
rima che qualcuno subisca danni”, ha aggiunto.


Selahattin Demirtaş, co-presidente del Partito della Pace e della Democrazia (BDP), ha a sua volta indicato il dialogo ed i negoziati come l´unica strada per una soluzione ed ha valutato gli scioperi una co
nseguenza della situazione di stallo alla base della questione kurda.

Lo sciopero della fame dei detenuti è un messaggio di pace e di volontà di vivere insieme pacificamente all´esterno delle carceri. Nessuno, sia esso turco o kurdo, puó rimanere sordo e in silenzio di fronte al più grande sciopero della fame della storia perchè il silenzio e la sordità significherebbero altrimenti desiderio di guerra e spargimento di sangue. I funzionari governativi, in particolare il Presidente ed il Ministro della Giustizia, non possono dire di non sentire tale grido umanitario, coscienzioso, politico e morale, che ora resiste alla morte e comporta dei rischi critici”, ha affermato Demirtaş, sottolineando che si aspetta che il Ministro della Giustizia presenti una dichiarazione ed un atteggiamento esplicito in merito alla questione.


L´atteggiamento verso gli scioperanti potrebbe costituire un primo passo intrapreso verso la strada per una soluzione, ha sottolineato il co-presidente del BDP
, ed ha invitato “tutti coloro che vogliono dimostrare buona volontà per una soluzione reale ad agire in merito alle richieste dei detenuti in sciopero della fame”. Ha aggiunto che l´atteggiamento da assumere a riguardo potrebbe essere un´indicazione di serietà verso la questione kurda.

“Si potrebbe ottenere un progresso e gli scioperanti potrebbero cambiare il loro atteggiamento se il Presidente ed il Governo mostrassero un comportamento serio riguardo alle richieste. Altrimenti, non ci aspettiamo un cambio d´atteggiamento da parte dei detenuti fino a quando il sig Öcalan non li richiami e le condizioni di isolamento non vengano cambiate. Lo sciopero della fame in corso potrebbe rappresentare un passo significativo da intraprendere sulla strada dei negoziati e della pace in Turchia. Le richieste degli scioperanti dovrebbero essere evidenziate se ci fosse un reale desiderio di porre fine al conflitto. Il popolo kurdo non crederà mai più alle “buone intenzioni” se queste persone perdono la vita durante lo sciopero. Le richieste dei detenuti –libertà per Öcalan ed educazione e auto-difesa in lingua madre- rappresentano le domande concrete sostenute da milioni di kurdi”.


Demirtaş ha
in seguito risposto ad una domanda riguardo alla disponibilità dell´opinione pubblica turca all´adempimento di queste richieste: “L´opinione pubblica turca non sarà mai pronta per un tale progresso finchè sarà mantenuto in vita l´attuale discorso miltarista e nazionalista. Il sig. Öcalan è l´unica persona che puó fermare queste morti ed insieme a lui il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), poichè è già evidente che i metodi militari e la guerra non possono porre fine al PKK e alla questione kurda. Ora che le richieste riguardo al sig. Öcalan sono così legittime e giuste, vogliamo vedere il Primo Ministro ed il Presidente intraprendere un passo coraggioso per la soluzione. Questo è ció che abbiamo dichiarato durante i nostri colloqui più recenti con il Presidente, il Presidente del Parlamento e l´AKP”.

ANF / DIYARBAKIR/AMED
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Nuovo comunicato da parte dei detenuti in sciopero della fame

19 Ottobre 2012

 

In un comunicato, Deniz Kaya, portavoce dei prigionieri politici kurdi in sciopero della fame ha osservato che c´è stato un fraintendimento per quanto riguarda il numero dei detenuti coinvolti nello sciopero della fame.


Kaya, per conto dei detenuti appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e al Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan (PAJK) ha dichiarato: “Ripetiamo il nostro comunicato per fare chiarezza e non dare adito ad equivoci riguardo allo sciopero della fame irreversibile a tempo indeterminato, cominciato il 12 Settembre: ad esso non hanno aderito tutti i detenuti appartenenti al PKK e al PAJK ma solamente alcuni gruppi di loro in tutte le carceri”.


Kaya ha osservato che lo sciopero della fame all
´interno di tutte le carceri in Turchia ha raggiunto il 38˚ giorno e continuerà finchè le richieste effettuate non saranno soddisfatte.

Si stima che circa un migliaio di detenuti siano attualmente in sciopero della fame; finora sono stati determinati i nomi di 490 di loro.

 

Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 12 Settembre:

Carcere di tipo F di Diyarbakır: Ersan Nazlıer, Ferhat Önder, Mazlum Tekdağ, Ercan Şengül, Tayip Temel, Ramazan Başarı, M. Şerif Aslan, M. Salih İlen, Ramazan Yıldırım, Fırat Bilir, Sami Ceylani, Davut Polat, Erdal Emeç, Cihat Bekir, Osman Ötün.

Carcere di tipo E di Diyarbakır: Sara Aktaş, Mizgin Arı, Nihayet Taşdemir, Herdem Kızılkaya, Pero Dündar, Besime Konca, Seve Demir, Taybet Belge, Zeynep Kaplan.

Carcere No 1 di tipo F di Kandıra: Ömer Faruk Çalışkan, Fehmi Arslan, Mahmut Gücin, Yusuf Keskin, Cevdet Halim, İbrahim Aykurt, Nihat Baran, Necat Saçi, Aydın Tunç, Hakan Yalçınkaya.

Carcere No 2 di tipo F di Kandıra: Muhammet Mahmo, Şehmus Öncel, Yasin Yılmaz, Ersin Yolu, Erol Şen, Suphi Yalçınkaya, Emrah Kaplan, Nazmi Doğan, Abdullah Rüzgar.

Carcere di tipo E di Siirt: Gülistan Abdo, Gülan Kılıçoğlu, Emel Gültekin, Dilşah Kocakaya, Rızgar (Ecevit) Turan, Burhan Eviz, Tevfik Özdemir, Erdi Çelik, Abdurrahman Budak, Lokman Karaşi.

Carcere di tipo F di Bolu: Sakıp Hazman, Abdullah Oral, Maruf Türka, Aydın Şaka, Muzaffer Akengin, Murat Avcı, Hasan Ateşçi, Ali Şek, Ali Adıman, Ahmet Akkurt.

Carcere di tipo T di Erzurum Oltu: Nihat Varlı, Tahir Temel, İzzet Eren, Sedat Avcı, Bayer Uğurlu, Salih Erdem, Bülent Akar

Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 24 Settembre:


Carcere di tipo H di Erzurum: Haci Sincer, Selman Gülbahçe, Sinan Gencer, Ömer Çelik, Adem Yılmaz, Muzaffer Yılmaz, Kani Çelik, İbrahim Vezir Abbasaviç, A. Kadir Irmak, Veysi Akgönül.

Carcere di Rize Kalkandere: Sedat Çayır, Mehmet İnatçı, İlhan Dayan, Mazhar Tümen, Şerif Erten, Recep Bal, H. Mesut Çelebi, Edip Erdem, Mahsum Kahraman, Metin Toprak.

Carcere Femminile Chiuso di Bakırköy: Fatma Koçak, Ayşe Oyman, Melek Dolaz, Ayşe Güney, Semra Tekin, Çimen Türk, Canan Güler, Nurcan Can, Hacire Tanırgan, Hanım Çelik.

Carcere di tipo H di Antep: Mehmet Çelik, Cevzet Derse, Müslüm Demir, Necmettin Ayhan, Murat Gümüş, Eyüp Çelik, Mülazım Manyak, Şaban Şahin, Mübarek Aku e İlyas Arzu.

Carcere No 2 di tipo L di Silivri: Mümtaz Aydeniz, Rıdvan Balku, Erdal Avcı, Aslan İşçioğlu, İsmail Adalmış, Arif Yılmaz, Osman Koşut, Mehmet Selim Çelik, M. Baki Bingöl, Şeyhmus Kalkan.

Carcere di tipo M di Midyat: Derya Moray, Ayşe Kara, Mustafa Ayhan, Kemal Bahtiyar Hasan, İlyas Demir, Beyhan Gözmen, Gıvara Atıko.

Carcere chiuso di tipo E di Mardin: Yunus Durdu, Musa Arslan, Fırat Arzu, Mehmet Yavuzel, Cumhur Karuman, Hiriş Menberi, Emin Gezer, Şirin Şahin, Züleyha Yılmaz e Behice Tanrıverdi.

Carcere di tipo F di Edirne: Nasrettin Merter, Hasan Kızılkan, Ersin Kazgan, Barış Mete, Yıldırım Turgut, Nizam Özlük, Mehmet Zahit Şahin, Kerem İmrak, Tuncay Genç, Kürşat Fırat Vural.


Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 3 Ottobre:

Carcere di tipo E di Muş E: Atilla Çoşkunözer, Hüseyin Batıbey, Fesih Taş, Erhan Aydın, Osman Pinç, Mehmet Sıdık Ayaz, Muhammet Ahmet, Murat Bütün, Haydar Sever e Sabahattin Tekin.

Carcere No 2 di tipo F di İzmir Kırıklar: Sertaç Kılıçarslan, Şenol Koç, Nevzat Kılıç, Mehmet Yayan, Turgut Koyuncu, Özkan Yaşar, Ekrem Altay, Hurşit Kütler e Ahmet Kaya.

Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 4 Ottobre:

Carcere di tipo M di Bayburt M: Bozan Açlan, Ali Emirhani, Haşim Özdaş, Ömer Tutuş, Lokman İnce, Emrah Aba.

Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 5 Ottobre:

Carcere di tipo M di Batman: Şeyhmuz Bülbül, Ali Adıbelli, Nizam Arzık, Delil Yılmaz, Adnan Yiğittekin, Serdar Şahin, Atilla Öztürk, İskan Egüz, Ahmet Eski.

Carcere di tipo M di Bingöl: Hanım Çeşme, Saffet Durmaz, Ahmet Korhan, Edip Yalçınkaya, Osman Kılıç, Baran Gönona, Diyar Kaydu, Emrullah Kurcan, Aslan İbicik.

Carcere Femminile di Sincan: Naime Encü, Güler Özbay, Zeynep Kıyar, Azize Yağız, Emine Demir, Adile Dagal, Berivan Elter, Gülistan İnan, Ayşegül Ayaz;

Carcere No 2 di tipo F di Sincan: Özkan Kart, Reşat Özdil, Cabbar Palabıyık, Bedri Temizyüz, Bülent Güneş, M. Emin Akkuş, Resul Muhammed, Ahmet Akgün, Süleyman Hamdo, M. Can Oğuzsoy.

Carcere di tipo F di Kırıklar Hacılar: Şeyhmus Özsubaşı, Tahir Kızıldemir, Aram Akyüz, Murat Baludan, Velat Esen.

Carcere di tipo F di Adana Kürkçüler: Mehmet Şahin, Mehmet Halil Oruç, Mehmet Dal, Mehmet Erbey, Murat Gül, Abdurrahman Çınar, Ahmet Bağdu, Aziz Kılıç, Barış Yiğit, Cengiz Nergiz.

Carcere No 2 di tipo T di İzmir Aliağa Şakran: Murat Bilge, Faruk Baysu, Erdoğan Uçar, Habip Güler, Reşit Çağlı, İsmail Yaman, Emin Yıldız, Nurettin Atınç, Mahmut Aba, Abdullah Nas.

Carcere di tipo E di Elbistan: Aysel Doğan e Selver Yıldırım.

Carcere No 3 di tipo T di İzmir Şakran: Suat Gürbüz, Hakkı Yorulmaz, Agit Bilir, Mevlüt Tekin, Mirza Öztekin, A. Rahim Çetinkaya, Vahap Kuzu.

Carcere No 4 di tipo T di İzmir Şakran: Ubeydullah Tokay, Sedat Dalga, Mehmet Işık, Ziver Mete.

Carcere chiuso di İzmir Şakran: Ayfer Ayçiçek, Şükran Aydın, Müzeher Bulut, Gülistan Seçkin, Hatice Çakmak.

Carcere di tipo E di Adıyaman: Naci Ataman, Umut Çamlıbel, Sabri Acar.

Carcere di tipo E di Elbistan: Erdal Laçin, Kemal Demirbaş, İsmail Tüzün, İ. Hakkı Tursun, Adil Abi, Abdullah Hasan, Hüsüyin Toronoğlu, Muhammet Bablis.

Carcere No 1 di tipo F di Tekirdağ: Cesim Yıldırım, Ferhat Tağay, Turan Günana, Zafer Acar, Yakup Erdoğan, Mehmet Nezir Duru, M. Şirin Abay, Şeyhmus Avcı, Cengiz Atsız.

Carcere No 2 di tipo F di Tekirdağ: Ali Karataş, Mahsum Ortaç, Sinan Sezen, Ahmet Solgun, Harun Karataş, Turgay Ural, Haşim Özpolat, Necati Öztekin, Mazlum Özağar, Mazlum Dikmen, M. Ayetullah Baykartan

Carcere di tipo E di Giresun: Mehdi Ay, Faruk Beyter, Zülküf Gezen, A. Menaf Gezer, Fuat Bor, Ubeyt Şen, Mahmut Demir, Aydın Akış.

Carcere No 1 di tipo F di İzmir Kırıklar: Necdet Kaya, Ferda Taşlan, Deniz Atlı, Yakup Yalçın, Cengiz Doğan, Mustafa Sevim, Onan Esen, M. Halis Vural, Bünyamin Sürme, Mesut Özcan, Zeki Bulut, Mekan Aslan, Serhat Durmen.

Carcere di tipo E di Amasya: Bahattin Alpboğa, Erdal Taşkıran, Devran Balkaş, Ayhan Bayar, Derviş İsmail, Meydin Athan, Taner Şirp.

Carcere di tipo F di Van: Şerafettin Demir, Kahraman Muşlu, Sedat İke, Fırat Bor, Önder Al, Abdo Seyti, İsmet Karak, Özkan Doğan, Tahir Umiyican.

Carcere di tipo E di Trabzon: Ahmet Koç, Jiyan Fırat Esin, Yahya Güneş, Abdulkadir Yurcu, Tuncer Aratan.

Carcere di tipo E di Gümüşhane: Yaşar Alat, Vahit Aslanhan, Hacı Aslan, Adem Yıldız, Medeni Durak.

Carcere Femminile di Gebze: Gülistan Üstün, Mülkiye Doğan, Gülbahar Aydoğan, Bilge Karaman.

Di seguito i nomi dei detenuti in sciopero della fame dal 15 Ottobre:

Carcere No 1 di tipo F di Tekirdağ: Deniz Kurtay, Tahsin Barutçu, Lokman Coşkun, A. Rahim İzgin, Alihan Bayar, Cengiz Çelik, Hakan Adıgüzel, İsmail Çelik, Mehmet Gücin, Mahmut Bali, M. Emin Dağlı.

Carcere No 2 di tipo F di Tekirdağ: Metin İnce, Kahraman Akacık, Murat Öztürk, Bilal Nargile, Ömer Yılmaz, Mahsun Büyükkaya, Mahsun Dıma, Sercan Avşar, Ömer Çapın, Erkan Özdemir.

Carcere No 2 di tipo L di Silivri: Kutbeddin Yazbaşı, Şemsettin Dülek, Feremez Erkan, Ahmet Ece, Nihat Oğraş, Mustafa Polat, Mehmet Beyazıt.

Nilüfer Şahin, Songül Enüştekin e Meltem Çoban nel carcere Femminile di Sincan dal 16 Ottobre

– Mithat Gümüş, Fethullah Yiğit, Kurtuluş Atalay, Sinan Yiğit nel carcere No 2 di tipo F di Sincan dal 17 Ottobre

– Elif Ekinci e Ayşe Irmak nel carcere chiuso di tipo E di Diyarbakır dal 13 Ottobre

-Otto detenuti nel carcere di tipo M di Ceyhan dal 12 Ottobre ed altri 61 dal 16 Ottobre

ANF / AMED / DİYARBAKIR
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

 

Tweet di massa in tutto il mondo in sostegno dello sciopero della fame dei detenuti kurdi

19 Ottobre 2012

 

Twitterkurds organizza un tweet di massa per sensibilizzare l´opinione pubblica sullo sciopero della fame dei detenuti kurdi.


380 prigionieri politici in 39 carceri turche hanno dato inizio
il 12 Settembre ad uno sciopero della fame a tempo indeterminato e non-alternato. Allo sciopero hanno aderito in seguito il 15 Ottobre sempre più detenuti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e del Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan (PAJK). I prigionieri politici kurdi in sciopero della fame hanno evidenziato due richieste in particolare: libertà per il leader kurdo Abdullah Öcalan e la rimozione di tutti gli ostacoli verso il diritto alla lingua madre.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Il BDP invita l´opinione pubblica internazionale ad agire riguardo allo sciopero della fame

20 Ottobre 2012

 

Il BDP (Partito della Pace e della Democrazia) ha invitato l´opinione pubblica internazionale ad agire riguardo allo sciopero della fame intrapreso dai prigionieri politici in Turchia, che attualmente ha raggiunto una fase critica.


Il comunicato afferma: “Le attuali pressioni da parte del governo AKP, come gli arresti subiti dai kurdi e dagli individui democratici, hanno causato una profonda crisi politica. E´ chiaro che gli arresti si sono tramutati in un massacro politico. I rappresentanti politici kurdi, inclusi parlamentari, sindaci e membri dei consigli cittadini, giornalisti, sindacalisti, e molti altri attivisti di ONG sono stati incarcerati”.


La maggior parte di loro sono in sciopero della fame dal 12 Settembre 2012. Questa protesta è stata iniziata da 63 persone in sette carceri
: 50 uomini e 13 donne. Il numero degli scioperanti sta rapidamente salendo. Più di 600 detenuti hanno aderito all´azione.

Il BDP sottolinea che gli scioperanti hanno effettuato le seguenti richieste


1- Educazione e difesa durante i processi
in lingua madre,


2- Rispetto dei diritti democratici della popolazione kurda,


3- Libertà per
Abdullah Öcalan, leader della popolazione kurda.

Attualmente sono presenti circa 324 detenuti in sciopero della fame che non stanno assumendo vitamina B1: 283 uomini e 41 donne.


E´ urgente agire ora, perchè le condizioni di salute dei detenuti stanno rapidamente deteriorando.
Il governo AKP non ha rilasciato nessuna dichiarazione riguardo allo sciopero della fame in corso da 37 giorni.


Il BDP invita l´opinione pubblica internazionale ad agire urgentemente per evitare qualsiasi aggravamento della situazione.

ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

BDP: il 30 Ottobre sarà un giornata di resistenza

24 Ottobre 2012

 

Il Partito della Pace e della Democrazia (BDP) ha rilasciato il comunicato finale riguardante la conferenza tenuta il 22 Ottobre. Il partito ha annunciato il piano d´azione riguardo allo sciopero della fame che i prigionieri politici hanno intrapreso dal 12 Settembre.

Il BDP ha dichiarato il 30 Ottobre “Giornata della Resistenza” ed ha invitato tutta la popolazione kurda a sospendere le attività nel paese partecipando alle iniziative in sostegno dei detenuti in sciopero della fame. Nella stessa giornata anche i deputati kurdi ed i sindaci cominceranno la stessa azione all´interno di tende allestite nelle città.


Nel comunicato si legge che lo sciopero della fame è diventato la questione principale nell´ordine del giorno del partito sia per le richieste effettuate dai detenuti, sia per
i rischi che comporta. Lo sciopero è stato descritto come un´azione di resistenza per spianare la strada verso una soluzione e come un tentativo di intervenire nella politica di stallo del Governo AKP.

Il BDP ha invitato l´opinione pubblica democratica in Turchia ad ascoltare la voce degli scioperanti e ad agire per evitare qualsiasi decesso.


Secondo il piano d´azione del Consiglio del partito, il Quartier Generale del BDP e le organizzazioni locali creeranno martedì 30 Ottobre una “linea di resistenza civile democratica”.


Di seguito la lista degli altri punti principali del piano d´azione:


– Verranno spedite lettere d´informazione, firma
te dai co-presidenti, ai partiti ed ai loro leader nelle altre zone del Kurdistan, alle organizzazioni per i diritti umani in Europa, alle sezioni per i diritti umani delle Nazioni Unite e dell´Unione Europea, ai premier e alle ambasciate turche nei paesi dell´Unione Europea, ai senatori degli USA ed ai membri del Congresso, alle sezioni competenti del Consiglio d´Europa, ai leader dell´opinone pubblica internazionale e ai giornalisti stranieri.


– Le organizzazioni provinciali forniranno sostegno alle attività dei membri
di TUHAD-FED e alle loro famiglie.

– Gli avvocati della Commissione Legge e Diritti Umani saranno responsabili della “Commissione Centrale per lo Sciopero della Fame”. Organizzeranno visite ai detenuti in sciopero, riferiranno sulla loro situazione e condivideranno i loro rapporti con la stampa.

– Le strutture del BDP deporranno ovunque corone nere di fronte agli edifici ed uffici dell´AKP fino al 30 Ottobre 2012.

 

– I dirigenti centrali del BDP, i deputati ed i sindaci si uniranno simbolicamente allo sciopero della fame all´interno di tende allestite in numerose città, per informare l´opinione pubblica sulla situazione della protesta e le richieste dei detenuti.

ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

CHP: l´isolamento del leader kurdo dovrebbe terminare

24 Ottobre 2012

 

Durante una conferenza stampa che ha seguito la visita ad undici detenute in sciopero della fame dal 12 Settembre all´interno del carcere di tipo E di Diyarbakır, Sezgin Tanrıkulu, vice presidente del Partito Repubblicano Popolare (CHP) e parlamentare di Istanbul, ha dichiarato che l´isolamento imposto ad Imralı al leader kurdo Abdullah Öcalan dovrebbe terminare.

Tanrıkulu ha invitato l´opinione pubblica ad agire per fermare lo sciopero della fame in corso prima che la situazione peggiori ed ha affermato che le scioperanti sono in buone condizioni di salute, nonostante lamentino vertigini ed ipotensione. Ha aggiunto che nello stesso carcere ha incontrato anche Selma Irmak, deputata agli arresti del BDP.


Ricordando le morti all´interno del carcere di tipo E di
Diyarbakır negli anni Ottanta, Tanrıkulu ha sottolineato che il Primo Ministro ed il Ministro della Giustizia dovrebbero agire urgentemente per mostrare volontà e determinazione nel fermare lo sciopero della fame in corso, per evitare ulteriori decessi in carcere trent´anni dopo. “Poichè finora le autorità governative non hanno intrapreso nessun passo riguardo allo sciopero, spero che non saremo testimoni di nessun incidente che possa ferire la nostra coscienza durante il periodo festivo di quattro giorni che inizierà domani”.

Osservando che le undici detenute non metteranno fine alla loro azione, Tanrıkulu ha affermato che finora il sotto-comitato per le carceri della Commissione Parlamentare per i Diritti Umani non ha intrapreso nessun passo dalla richiesta inoltrata una settimana fa.

Valutando le due richieste principali dei detenuti, l´eliminazione dell´isolamento imposto al leader kurdo Abdullah Öcalan ed il riconoscimento del diritto alla lingua madre, Tanrıkulu ha aggiunto: “Queste richieste sono d´ambito politico. Il problema della lingua madre è discusso all´interno della Commissione Parlamentare Costituzionale. Penso che questa sia una questione che non vedrà progressi per alcuni giorni. Ad ogni modo, per quanto riguarda l´isolamento, nessuno dovrebbe essere sottoposto a questo trattamento per 14 mesi senza considerare il suo ruolo e la sentenza comminatagli. Le condizioni di isolamento ad Imralı devono perció essere eliminate prima del meeting del 1 Novembre del Comitato per la Prevenzione della Tortura, che collocherà questa questione nell´ordine del giorno”.


ANF / DIYARBAKIR/AMED
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Il KNK invita l´opinione pubblica ad agire riguardo allo sciopero della fame

24 Ottobre 2012

 

Il 12 Settembre 2012 è cominciato uno sciopero della fame a tempo indeterminato e non-alternato, condotto da nove detenute kurde nel carcere di tipo E di Diyarbakir. Alla protesta hanno aderito numerosi detenuti in tutte le carceri della Turchia. Attualmente sono 63 i detenuti kurdi in sciopero della fame da 43 giorni. Alla protesta stanno partecipando un totale di 380 prigionieri politici appartenenti al PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e del PAJK (Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan) all´interno di 39 carceri dal 15 Ottobre. Questi detenuti sono in sciopero della fame da giorni o settimane.

Il 12 Settembre rappresenta un giorno cupo per la storia politica della Turchia, poiché è la data del colpo di stato militare del 1980, che ha portato alla detenzione di oltre un milione di persone e alla tortura di decine di migliaia d´altre.

L´obiettivo del colpo di stato militare era quello di mettere a tacere l´opposizione e di creare una società monolitica in Turchia ed in Kurdistan con qualsiasi mezzo necessario; e lo stato ci sarebbe quasi riuscito se non fosse stato per la resistenza dei quadri turchi e kurdi del moderno movimento kurdo per la libertà, recentemente fondato in quei giorni. E´ ironico il fatto che quei quadri fossero in seguito anche stati imprigionati nel carcere di Diyarbakir, dove, il 14 Luglio 1982, iniziarono quella che ora è chiamata “la Grande Resistenza in Sciopero della Fame fino alla Morte”, per protestare contro la prevenzione del diritto di difesa, la tortura e le condizioni inumane in prigione. Kemal Pir, M. Hayri Durmus, Ali Cicek ed Akif Yilmaz, i leader di quell´azione, persero tutti la vita. Ma questo singolo episodio alimentó il fuoco acceso da persone come Mazlum Dogan, Necmi Oner, Ferhat Kurtay, Esref Anyik e Mahmut Zengin, che si sono immolate bruciando in mille pezzi il velo calato sul popolo, e dando inizio alla resistenza kurda contro lo Stato turco.


Le condizioni di oggi sono molto simili a quelle dei tempi del colpo di stato del 12 Settembre 1980. “Il regime AKP, come la sua controparte militare, ha detenuto decine di migliaia di rappresentanti politici kurdi, giornalisti, avvocati, attivisti per i diritti umani e minorenni, incarcerandone almeno diecimila dal 2009, – afferma il comunicato del KNK – anno in cui è inziata la caccia alle streghe, conosciuta con il nome di operazione KCK (Unione delle Comunità Kurde). E´ significativo il fatto che quasi tutte queste persone siano membri del Partito (legale) per la Pace e la Democrazia, l´unica opposizione all´AKP e di fatto la più forte nelle aree kurde della Turchia. Un´ulteriore prova che l´AKP stia dietro a questa situazione è rappresentata dal fatto che non si è potuto reperire presso queste persone, in carcere da quasi quattro anni senza sentenza definitiva, nemmeno una singola pistola, arma o qualsiasi oggetto relativo ad un´attività terroristica. L´AKP potrebbe porre fine alle inutili sofferenze di queste persone e delle loro famiglie apportando solamente piccole modifiche all´interno della costituzione.
Tuttavia, anche se questa grave ingiustizia incombe sulla nazione come una nube scura, il Primo Ministro turco ha eletto come suo preferito il motto ‘una lingua, uno stato, una nazione’, affermando che non esiste più una questione kurda in Turchia. I media turchi, dominati dall´AKP, hanno seguito l´esempio e non riportano neanche più le notizie sugli scontri tra il PKK e l´esercito turco”.


I detenuti in sciopero della fame hanno
richiesto tre condizioni da soddisfare prima di porre termine alla loro azione. La prima: predisporre condizioni di salute, sicurezza e libertà per il sig. Abdullah Ocalan, Leader del Popolo Kurdo, in completo isolamento da 13 anni, il quale non ha avuto la possibilità di incontrare i suoi avvocati dal 27 Luglio 2011.

Poichè il sig. Abdullah Ocalan è l´unica persona che puó apportare una pace duratura all´interno del conflitto kurdo, il Governo AKP deve porre fine alla condizione di isolamento illegittimo e avviare con lui nuovi negoziati ed un processo di colloqui per la pace al più presto possible.

La seconda: il riconoscimento della lingua kurda nell´ambito educativo e nella sfera pubblica.

La terza (in combinazione con la seconda): la possibilità di difendersi in lingua kurda durante i procedimenti penali.


Il KNK invita “le istituzioni democratiche e l´opinione pubblica internazionale ad ascoltare queste
domande, a criticare il Governo turco ed ad esercitare pressione sul regime AKP per dare avvio ad un processo di pace accettando le richieste dei detenuti”.


ANF / BRUXELLES
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

 

 

Il Ministro della Giustizia: la voce dei detenuti è stata ascoltata, fermate lo sciopero della fame

24 Ottobre 2012

 

Durante una conferenza stampa in seguito alla visita ai detenuti in sciopero della fame nel carcere di Sincan ad Ankara, il Ministro della Giustizia turco Sadullah Ergin ha chiesto ai prigionieri di fermare lo sciopero della fame, poichè il Governo sta ascoltando la voce degli scioperanti e sta lavorando alle loro richieste.


Ergin ha osservato che circa 680 detenuti stanno partecipando attualmente allo sciopero della fame ed ha aggiunto che le autorità competenti hanno preso tutte le precauzioni necessarie per evitare qualsiasi conseguenza indesiderata che lo sciopero potrebbe causare.


Sottolineando che le richieste dei detenuti non riguardano le condizioni carcerarie, Ergin ha affermato che il suo partito, l´AKP, ha recentemente cominciato ad affrontare la questione del riconoscimento del diritto all
´auto-difesa in tribunale in lingua madre e che ció si dovrebbe avverare entro l´anno 2023.

“Mentre ci stiamo preparando per sottoporre il nostro lavoro all´attenzione del Consiglio dei Ministri, invito i detenuti a porre fine alla loro azione poichè hanno raggiunto lo scopo di essere ascoltati come volevano”, ha aggiunto.


ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Intellettuali pronti ad entrare in sciopero della fame

24 Ottobre 2012

 

Un gruppo di intellettuali e scrittori kurdi ha annunciato in una dichiarazione congiunta l´intenzione di entrare a sua volta in sciopero della fame, nel caso non si trovasse una soluzione per porre fine all´azione in corso.


I 52 intellettuali kurdi hanno sottolineato che lo sciopero della fame è finalizzato ad uno sviluppo rivoluzionario e democratico in Turchia ed in Kurdistan ed hanno dichiarato: “Siamo spiacenti di constatare che la resistenza in carcere, cominciata il 12 Settembre, è entrata nel suo 43o giorno senza che sia stata trovata nessuna soluzione.
I detenuti in sciopero stanno rischiando le loro vite per tutti noi e tutti voi, non stanno protestando per le loro condizioni di prigionia o per le loro condizioni individuali”.

 

“Ci dispiace anche constatare che non c´è differenza tra essere ´all´interno o all´esterno delle carceri´ in Turchia, che è già stata trasformata in una grande prigione poichè tutti gli scrittori, gli intellettuali, i parlamentari ed i sindaci condividono le stesse condizioni sia all´interno che all´esterno. Ecco perché anche noi dobbiamo resistere, essendo a conoscenza del fatto che rimanere in silenzio significa il tradimento di sè stessi, la morte e l´uccisione del futuro. E´il momento più adatto per proteggere i nostri amici e compagni”.


ANF / DIYARBAKIR/AMED
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

 

 

 

Kürkçü: la voce dei detenuti dev´essere ascoltata

24 Ottobre 2012


Durante una conferenza stampa svoltasi martedì di fronte al carcere chiuso di tipo E di Mersin in sostegno ai detenuti in sciopero della fame, Ertuğrul Kürkçü, deputato del Parti
to della Pace e della Democrazia (BDP), ha protestato contro il silenzio che avvolge la protesta, entrata ormai nel 43° giorno, ed ha invitato tutte le fasce della società a rafforzare le voci che si levano dalle carceri con queste parole: “Mentre migliaia di persone dietro le sbarre credono di poter risolvere il problema, i rappresentanti politici, gli accademici, gli scrittori e i giornalisti non hanno ancora intrapreso passi significativi a riguardo, nonostante abbiano un settore più ampio di movimento e comunicazione”.

 

Kürkçü ha proseguito affermando: “Nel corso degli ultimi vent´anni stiamo perdendo esseri umani in questo paese mentre esso sta ora chiedendo la vita e le persone stanno rischiando di morire per lui. Vogliamo che prevalga la vita, non la morte; la pace e non la guerra; gli oppressi e non gli oppressori”.

 

Alla conferenza stampa hanno anche partecipato Fazıl Türk, sindaco del BDP di Akdeniz, ed Ali Tanrıverdi, presidente della sede di Mersin dell´Associazione per i Diritti Umani (IHD): quest´ultimo ha osservato che le richieste dei detenuti dovrebbero essere soddisfatte per scongiurare la loro morte, in considerazione delle attuali critiche condizioni di salute al 43° giorno di sciopero.

ANF / MERSIN
ANF NEWS AGENCY

 

 

 


Sei giornalisti incarcerati in sciopero della fame

24 Ottobre 2012

 

Mehmet Emin Yıldırım, capo redattore del quotidiano Azadiya Welat, ha annunciato che parteciperà allo sciopero della fame intrapreso da centinaia di detenuti. Yıldırım, detenuto all´interno del carcere chiuso No 1 di tipo F di Kandıra, è il sesto giornalista ad aderire all´azione.

Gli altri sono: Fatma Koçak, direttore responsabile di DIHA; Ayşe Oyman, direttore del quotidiano Özgür Gündem e la giornalista di DIHA Pervin Yerlikaya Babir all´interno del carcere femminile di Bakırköy; Faysal Tunç, reporter della DIHA di Şırnak, all´interno del carcere chiuso di tipo L di Rize Kalkandere; Tayip Temel, capo redattore del quotidiano Azadiya Welat, all´interno del carcere chiuso di tipo D di Diyarbakır. Temel è in sciopero della fame da 43 giorni e secondo quanto riportato, le sue condizioni di salute sono critiche.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Un´altro deputato del BDP partecipa allo sciopero della fame

24 Ottobre 2012

 

Gulser Yıldırım, parlamentare incarcerata del BDP di Mardin, ha annunciato di aver aderito allo sciopero della fame intrapreso da centinaia di prigionieri politici nelle carceri turche. La Yıldırım è detenuta all´interno del carcere chiuso di tipo E di Mardin.


Oggi è il 43° giorno di sciopero della fame condotto dai detenuti appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e al Partito per la Libertà delle Donne del Kurdistan
(PAJK).

Insieme alla Yildirim, un´altro deputato, Faysal Sariyildiz, detenuto all´interno del carcere chiuso di tipo D di Diyarbakir, ha aderito allo sciopero della fame il 15 Ottobre.

ANF / MARDIN
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Demirtas: Il governo deve produrre soluzioni

28 Ottobre 2012

 

Intervenendo al congresso organizzato sabato a Batman dal Partito della Pace e della Democrazia (BDP), in solidarietà con i prigionieri politici kurdi in sciopero della fame, Selahattin Demirtaş, co-presidente del partito, ha invitato il governo a produrre soluzioni anzichè chiedere ai prigionieri di porre fine allo sciopero della fame.

 

Ricordando che il digiuno fino alla morte è entrato nel 46esimo giorno, Demirtaş, ha dichiarato: “Sin dall’inizio dello sciopero, abbiamo evidenziato che ci troviamo in un processo critico e che il governo sarà responsabile per le possibili morti se non saranno fatti dei passi avanti. Tuttavia ora ci troviamo in un punto in cui le parole falliscono. Ora che né il nostro intervento né quello del Ministro della Giustizia può fermare lo sciopero, il governo deve produrre soluzioni e adottare urgenti misure invece di chiedere ai prigionieri di interrompere lo sciopero della fame. Stiamo scendendo in piazza per essere sicuri che queste persone possano vivere e non muoiano. Le loro richieste sono quelle del popolo kurdo” .

In risposta alla dichiarazione ufficiale del governo (“Il BDP sta conducendo le persone nelle strade verso la morte”), Demirtaş ha criticato le autorità che accusano il BDP invece di ascoltare i detenuti in sciopero della fame. Demirtaş ha criticato inoltre il Ministro degli Interni per aver ordinato alle forze di polizia di attaccare i manifestanti solidali con gli scioperanti e ha ripetuto il suo appello al Ministro della Giustizia in modo che quest´ultimo assuma misure coraggiose verso Imrali, punto chiave della soluzione.

 

Demirtaş ha sottolineato che i kurdi non rimarranno in silenzio riguardo alle detenzioni, agli arresti, e alle operazioni militari in corso e alla negazione del diritto di auto-difesa in lingua madre.

Ha continuato sottolineando che le autorità turche nell’ultimo anno e mezzo hanno violato le leggi negando ad Öcalan gli incontri con i familiari e con gli avvocati, con il pretesto del “non-funzionamento del traghetto”.

 

Il co-presidente del BDP ha inoltre rimarcato che certamente la questione kurda non potrà essere risolta prescindendo dalla liberazione di Öcalan e ha invitato le autorità a porre fine a questa illegalità e ad aprire la strada al dialogo e alla pace.

Ha concluso affermando che la resistenza del popolo kurdo non verrà sconfitta dalle operazioni rivoltele contro.

 

ANF / BATMAN
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Madri del Sabato: il governo dovrebbe intraprendere passi urgenti riguardo allo sciopero della fame

28 Ottobre 2012

 

Radunandosi per la 396a settimana in piazza Galatasaray ad Istanbul per la consueta manifestazione in cerca di giustizia, le Madri del Sabato hanno invitato il Governo ad intraprendere passi urgenti riguardo le indispensabili richieste democratiche di centinaia di giovani in sciopero della fame e ad abbandonare le politiche che lasciano le madri prive dei loro figli.


Leggendo il comunicato stampa della 396a settimana, Maside Ocak, riferendosi al desiderio di pace espresso dal Presidente e dal Primo Ministro in occasione dell´Eid Al-Adha, ha
domandato: “Di quale pace state parlando, in qualità di coloro che mantengono le politiche che nascondono i destini dei nostri figli e proteggono i loro assassini? Di quale pace state parlando, nel paese delle madri che non hanno una tomba per i loro figli? Di quale stato di diritto state parlando, di fronte al fatto che centinaia di detenuti stanno ricorrendo alla morte per ottenere i diritti più fondamentali?”

Le Madri del Sabato hanno chiesto informazioni riguardo ai luoghi di sepoltura del settantenne Şemsettin Yurtseven, di cui non si hanno notizie dal momento del suo arresto avvenuto nel distretto di Yüksekova ad Hakkari diciassette anni fa, del tredicenne Münir Sarıtaş, del diciottenne Mikdat Özeken e di Hüseyin Toraman, scomparso da ventun anni.

Intervenendo in seguito, Hanım Tosun, moglie di Fehmi Tosun, scomparso nel 1995, ha osservato che il Governo non ha dato risposta alle famiglie delle persone scomparse, che da molti anni chiedono che ne è stato dei loro figli. La Tosun ha ricordato lo sciopero della fame delle Madri della Pace di fronte al carcere di Bakırköy ed ha aggiunto: “Le autorità governative non hanno ascoltato la nostra voce, né intrapreso un passo finora. Quante persone ancora devono morire prima che venga trovata una soluzione alla questione kurda? Stanno parlando ancora di coscienza, senza vedere i detenuti che sono in sciopero della fame da 46 giorni per chiedere un´esistenza umana. Dovrebbero agire prima che questo sciopero finisca con qualche decesso”.


ANF / ISTANBUL
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Gustafsson: le richieste dei detenuti in sciopero della fame dovrebbero essere soddisfatte

29 Ottobre 2012

 

In una conferenza stampa sullo sciopero della fame dei prigionieri politici nelle carceri turche, Mikael Gustafsson, parlamentare europeo del Partito della Sinistra svedese, ha invitato il governo turco a soddisfare immediatamente le richieste degli scioperanti, a rilasciarli ed a dare inizio ai negoziati per la soluzione della questione kurda.

Ricordando che lo sciopero della fame è sostenuto anche da donne, deputati, attivisti per i diritti umani, sindacalisti e giornalisti all’esterno delle carceri, Gustafsson ha valutato l’azione come “uno dei numerosi tentativi, dalla fondazione della Repubblica turca, di dialogo e negoziati effettuati dalla popolazione kurda per chiedere il termine della sua oppressione, degli arresti e degli assassinii”.


“L’attuale condizione di salute dei detenuti kurdi, il cui atto è una conseguenza del retrocedere degli sviluppi politici turchi, è estremamente preoccupante. Il tentativo della Turchia di ridurre il popolo kurdo al silenzio e di eliminare il suo diritto all’organizzazione politica rappresenta un duro colpo per la democrazia”.


Gustafsson ha anche criticato l’Unione Europea, recentemente insignita del Premio Nobel per la Pace 2012 per aver contribuito a negoziati e alla pace per sessant’anni, per il fatto di non star intraprendendo nessun’azione riguardo allo sciopero della fame e l’inizio delle trattative per una soluzione della questione kurda.


Gustafsson ha concluso chiedendo l’immediato adempimento delle richieste dei detenuti, il riconoscimento del diritto al’’educazione e all’auto-difesa in lingua madre ed il rilascio di tutti i prigionieri politici.

ANF / STOCCOLMA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Il DTK invita alla resistenza del 30 Ottobre

29 Ottobre 2012

 

In una dichiarazione scritta sullo sciopero della fame portato avanti dai prigionieri politici kurdi e giunto al suo quarantottesimo giorno, il Congresso della Società Democratica (DTK) invita alla “resistenza di massa” il 30 Ottobre, data che il Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) ha dichiarato cinque giorni fa “giorno della resistenza”.

 

É una responsabilità storica il manifestare di fronte al mondo intero che il popolo kurdo è unito a fianco ai prigionieri e lotta in difesa delle stesse cause”, riporta la dichiarazione del DTK, annunciando sostegno incondizionato alla decisione del BDP di portare avanti una “resistenza di massa”.

Sottolineando il “processo storico che la Turchia sta attraversando”, la dichiarazione ribadisce che lo Sciopero della Fame a tempo indeterminato e irreversibile del 12 Settembre 2012 entrerà a far parte della storia in qualità di passo fondamentale verso la conquista della libertà del popolo kurdo.

Il processo in corso è troppo critico affinchè si possa mostrare un’attitudine comune. Tutto il nostro popolo deve unirsi attorno ai prigionieri in sciopero della fame e sostenere le rivendicazioni a cui danno voce. Chiunque sostenga l’urgenza di una soluzione democratica, la difesa della libertà e dei diritti umani non può restare ai margini di questo processo storico” aggiunge la dichiarazione, facendo appello al popolo kurdo affinchè supporti la decisione presa dal BDP di portare avanti una “resistenza di massa” e continua: “è solo la resistenza del nostro popolo che può garantire la soddisfazione delle rivendicazioni ed evitare potenziali morti causate dal digiuno ad oltranza”.

 

ANF / AMED / DİYARBAKIR
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Sit-in a Bruxelles davanti al Parlamento Europeo

29 Ottobre 2012

 

Numerosi rappresentanti politici, giornalisti ed intellettuali hanno dato inizio ad un sit-in di fronte al Parlamento Europeo a Bruxelles, in solidarietà ai circa mille prigionieri politici in sciopero della fame dal 12 Settembre.

Al sit-in partecipano anche Remzi Kartal, Presidente del KONGRA GEL, Cansu Özdemir, parlamentare del Partito della Sinistra tedesca, e molti kurdi residenti a Bruxelles.


ANF / BRUXELLES
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Demirtaş: dobbiamo ripondere agli oltraggi con la resistenza

30 Ottobre 2012

 

In un comunicato stampa, effettuato nei pressi del carcere di tipo E di Diyarbakır dove martedì il Governatore aveva negato l´autorizzazione all´incontro settimanale del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP), il co-presidente Selahattin Demirtaş ha ribadito le richiesta della popolazione per la risoluzione della questione kurda attraverso metodi pacifici.

Demirtaş ha osservato che il Governo turco non ha risposto alla presa di posizione del BDP: quest´ultimo richiedeva che l´AKP agisse per porre fine allo sciopero della fame. Il co-presidente ha sottolineato che la popolazione kurda è scesa in giornata nelle strade per evitare potenziali decessi in carcere, poiché lo sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi ha raggiunto il 49° giorno.

“Considerando il fatto che utilizzare la lingua madre nell´educazione e nell´auto-difesa ai processi è un diritto naturale, lo sciopero della fame effettuato in proposito è una vergogna per coloro che impongono questo divieto, non per quelli che aderiscono a questa protesta. E´ stato l´AKP a dare inizio a questi scioperi della fame fino alla morte ed è lui che dovrà porre loro termine”.

Ricordando che il digiuno dei detenuti ha già raggiunto una fase critica, Demirtaş ha osservato che il Primo Ministro sta mentendo al pubblico quando dichiara che ai prigionieri sono fornite tutte le sostanze necessarie.

Riferendosi all´isolamento imposto al leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) Abdullah Öcalan, il co-presidente del BDP ha dichiarato: “Il Governo dovrebbe garantire il rilascio del sig. Öcalan da Imralı, non le visite di suo fratello. C´è bisogno di affrontare seriamente il problema perchè molte persone muoiono ogni giorno in questo paese”.


Ind
icando il dialogo ed i negoziati come l´unico modo di porre fine allo sciopero della fame, Demirtaş ha riformulato la richiesta di visitare l´isola di Imralı insieme alla co-presidente del partito ed ha affermato che questo potrebbe rappresentare il primo passo sulla strada per una soluzione alla questione kurda. Ha osservato che a questa visita potrebbe seguirne un´altra con il Governo, in modo da intraprendere azioni reciproche verso una soluzione.

“Comunque, se il Governo persiste nella sua sordità riguardo agli scioperi e ci oltraggia, faremo uso del nostro diritto alla resistenza e non lasceremo trascorrere altri trent´anni aspettando la misericordia delle autorità”.

Ha concluso invitando il Governo turco a presentare una risposta diretta ed i media a fornire sostegno per porre fine allo sciopero della fame.

ANF / AMED / DİYARBAKIR
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

I kurdi fermano le attività nel “giorno di resistenza di massa”

30 Ottobre 2012

 

Manifestazioni e cortei si terranno oggi in tutte le città kurde e quelle composte da popolazione kurda in occasione del 49° giorno di sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi. Il Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) ha dichiarato il 30 Ottobre “giornata della resistenza” ed ha invitato tutta la popolazione kurda a fermare le attività nel paese e a partecipare alle azioni in sostegno ai detenuti in sciopero della fame.


AMED/DİYARBAKIR: Le attività si sono fermate nella principale città kurda di Diyarbakır, dove quasi tutti i negozianti hanno abbassato le serrande, i mezzi di trasporto non sono in servizio, gli impiegati municipali non sono al lavoro e gli studenti hanno boicottato le scuole. Cortei di massa sono attesi in città nel pomeriggio, quando è previsto che anche il BDP tenga il suo incontro settimanale di fronte al carcere di tipo E di Diyarbakır, in cui membri del partito stanno effettuando uno sciopero della fame da 49 giorni. Nonostante il governatore di Diyarbakır abbia negato il permesso per l’incontro in quel luogo, i co-presidenti del BDP hanno dichiarato di essere determinati ad effettuarlo di fronte al carcere. Mentre migliaia di persone si sono già radunate per il corteo che raggiungerà il carcere, le forze di polizia hanno massicciamente circondato il luogo con veicoli TOMA (antisommossa) ed hanno bloccato tutte le vie d’accesso. La folla radunatasi nel distretto di Bağlar è stata pesantemente attaccata perchè voleva proseguire con il corteo verso il carcere.


ŞIRNAK: Migliaia di persone sono state attaccate dalla polizia nel momento in cui hanno iniziato un corteo, in risposta all’invito del BDP per una “resistenza di massa” in occasione del 49o giorno di sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi. La città si è tramutata in un campo di battaglia: la folla non ha interrotto il corteo nonostante il brutale attacco della polizia, effettuato con intensi lanci di gas lacrimogeni. Gli scontri si sono diffusi in tutti i quartieri della città.

HAKKARİ: Decine di migliaia di persone hanno dato inizio ad un corteo nel distretto di Yüksekova ad Hakkari. Al corteo seguirà una conferenza stampa.


VAN: Migliaia di persone, condotte dall’organizzazione provinciale del BDP di Van, hanno effettuato un corteo diretto verso il carcere di tipo F, in cui il sindaco Bekir Kaya, l’ex-presidente provinciale del BDP Cüneyt Caniş, il sindaco di Edremit Abdulkerim Sayan ed altri quindici rappresentanti politici aderiscono allo sciopero della fame. La città è testimone della più grande protesta finora: anche qui i negozi sono chiusi, i trasporti sono bloccati e gli studenti hanno boicottato la scuola.

ISTANBUL: Numerose persone si sono radunate ad Okmeydanı; la polizia ha circondato la zona con panzer e veicoli antisommossa. Alla manifestazione partecipano anche la parlamentare di Istanbul del BDP Sebahat Tuncel e i co-presidenti provinciali del BDP Asiye Kolçak ed Ali Rıza Bilgili.

MARDİN: Centinaia di persone nel distretto di Nusaybin a Mardin sono state attaccate dalla polizia mentre erano in corteo verso piazza Newroz. Un manifestante di nome Burhan Bilgiç è stato gravemente ferito ad un occhio da un candelotto di gas lacrimogeno. Gli scontri tra i manifestanti e la polizia continuano.

KIZILTEPE: La polizia ha attaccato la tenda allestita per lo sciopero della fame all’interno del parco Mehmet Sincar nelle prime ore della mattinata. La folla è stata attaccata con bombe di gas lacrimogeno e la tenda è stata perquisita.

MERSİN:I negozi sono chiusi in tutti i distretti densamente popolati da kurdi nella provincia meridionale di Mersin; anche gli studenti hanno boicottato le scuole in sostegno alla “resistenza di massa”. Nel pomeriggio sono attesi cortei in molti quartieri. I manifestanti deporranno una corona di fronte all’edificio dell’AKP.

CUKUROVA: Anche la popolazione kurda della regione di Cukurova sta sostenendo la “resistenza di massa” con conferenze stampa, cortei e presidi. Manifestazioni di massa sono attese nel pomeriggio ad Adana, Ceyhan, Dörtyol, Tarsus ed İskenderun.

ANF / NEWS DESK

ANF NEWS AGENCY

 

 

 

La polizia attacca le manifestazioni in solidarietà ai detenuti kurdi in sciopero della fame

30 Ottobre 2012

 

La polizia turca ha attaccato i membri del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) e delle Madri della Pace che si erano radunati martedì ad Ok Meydanı (Piazza Ok) ad Istanbul in solidarietà ai prigionieri politici kurdi in sciopero della fame.


Nella zona sono scoppiati scontri: un gruppo di membri del BDP è stato attaccato con gas lacrimogeni e getti di acqua ad alta pressione mentre voleva raggiungere in corteo il quartier generale provinciale dell´AKP di Istanbul, per protestare contro l´inerzia del Governo riguardo alle richieste degli scioperanti.


La polizia ha anche attaccato la tenda delle Madri della Pace, in sciopero della fame durante gli ultimi tre giorni all´interno del parco
Sibel Yalçın ad Ok Meydanı. Molte donne hanno accusato malori e molte altre sono svenute dopo l´attacco effettuato con gas lacrimogeni all´interno della tenda. Sebahat Tuncel e Sırrı Süreyya Önder, deputati del BDP di Istanbul, Figen Yüksekdağ, leader dell´ESP, Selma Gürkan, leader dell´EMEP, i funzionari provinciali del BDP e molti altri rappresentanti politici si sono diretti in corteo verso il parco in seguito all´attacco. E´ previsto che i deputati ed i leader di partito pronuncino un comunicato pubblico sul luogo.


Nello stesso tempo, anche i manifestanti che avevano dato inizio ad un corteo verso il carcere di tipo E di Diyarbakır sono stati attaccati dalla polizia con gas lacrimogeni e getti d´acqua ad alta pressione. Molte persone hanno riportato ferite e circa quindici sono state arrestate durante l´attacco.


Secondo quanto riportato, le squadre di polizia hanno fatt
o irruzione per mezzo di panzer in alcune abitazioni. Gli scontri continuano in molte zone.


Scontri sono avvenuti tra manifestanti e polizia anche nel distretto di Cizre a Şırnak; alla folla era stata
negata l´autorizzazione per il corteo in solidarietà con i prigionieri politici kurdi, il cui sciopero della fame è entrato nel 49° giorno.


Secondo quanto riportato, gli scontri continuano nei quartieri di Nur e Cudi.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

La sinistra Abertzale basca invita a soddisfare le richieste dei detenuti kurdi

30 Ottobre 2012

 

La sinistra Abertzale basca ha pubblicato un messaggio in solidarietà e pieno sostegno alle richieste dei 776 prigionieri politici kurdi in sciopero della fame a tempo indeterminato all’interno di 58 carceri turche.


Sottolineando le tre chiare richieste delle decine di detenuti che hanno progressivamente aderito allo sciopero (il diritto all’educazione, alla comunicazione ed alla difesa legale in lingua madre; la fine dell’isolamento di Ocalan e l’instaurazione di condizioni per il dialogo ed i negoziati), la sinistra Abertzale ha dichiarato nel suo messaggio: “Riteniamo che le autorità turche debbano immediatamente porre fine a tutte le violazioni dei diritti umani contro i prigionieri politici kurdi. Esse dovrebbero riconoscere i diritti nazionali della popolazione kurda e rispettare perciò i diritti linguistici all’interno e all’esterno delle carceri”.


“La posizione del governo turco va contro qualsiasi standard democratico internazionale e ostacola chiaramente una soluzione democratica e pacifica del conflitto in corso in Kurdistan. In questo senso, l’isolamento del sig. Ocalan deve cessare urgentemente e si deve dare inizio ad un concreto processo di dialogo e negoziati con i legittimi rappresentanti del popolo kurdo. Le misure di sicurezza contro i detenuti e le violazioni dei diritti fondamentali sono inaccettabili; esse serviranno solamente a prolungare il conflitto in corso. Invitiamo l’Unione Europea e tutte le autorità internazionali a sollecitare lo stato turco affinchè soddisfi i principi democratici e rispetti i diritti del popolo kurdo”.

La sinistra Abertzale ha concluso il suo messaggio chiedendo alla società basca di mostrare la sua solidarietà ai prigionieri politici kurdi ed al movimento nazionale kurdo e sottolineando che è giunto il momento per la pace ed il dialogo.

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Manifestazione davanti alla Casa Bianca in sostegno allo sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi

30 Ottobre 2012

 

Le Comunità Kurde di Washington DC hanno organizzato una manifestazione davanti alla Casa Bianca due giorni fa per attirare l’attenzione del governo americano sullo sciopero della fame irreversibile dei prigionieri politici kurdi in corso nelle carceri turche.


Il comunicato stampa delle Comunità Kurde ha osservato che “ la guerra e la repressione contro la popolazione kurda in Turchia, ma anche la resistenza crescente contro le politiche inumane del governo AKP, hanno raggiunto un livello che mostra l’urgenza, forte come mai prima d’ora, di una soluzione politica alla questione kurda”.


Il comunicato stampa ha sottolineato che il silenzio dei media continua nella fase critica dell’azione irreversibile da parte dei detenuti e che il governo turco ha rifiutato di agire in merito a queste fondamentali richieste, in violazione delle convenzioni internazionali di cui la Turchia è firmataria. Ha inoltre ricordato la preoccupazione che Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani hanno espresso in merito ai dati precedenti riguardo alle violazioni dei diritti umani in Turchia e all’oppressione della minoranza kurda.


“I kurdi che risiedono in America sostengono le richieste espresse dai detenuti in sciopero della fame, quelle della popolazione delle quattro regioni del Kurdistan e degli attivisti per i diritti umani”.

La manifestazione si è conclusa con un invito rivolto alla Casa Bianca: “Vi stiamo anche chiedendo di sostenerci contattando i rappresentanti delle organizzazioni per i diritti umani, le Commissioni per i Diritti Umani dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, i consolati/le ambasciate turche più vicine a voi ed il governo turco per esercitare pressione sulla Turchia: essa deve rispettare il suo obbligo di onorare i trattati internazionali ascoltando le richieste dei detenuti, con l’obiettivo di evitare la perdita di vite umane e di risolvere questa questione in maniera pacifica”.

ANF / WASHINGTON
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Detenuto diciassettenne spiega perchè ha aderito allo sciopero della fame

31 Ottobre 2012

 

All´interno di una lettera in cui scrive della sua situazione, dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri, il detenuto diciassettenne H.D. spiega perché ha aderito allo sciopero della fame. H.D. è rinchiuso nel carcere minorile di Şakran ad İzmir ed ha aderito alla protesta il 15 Ottobre, insieme a centinaia di detenuti in diverse carceri turche.


Pubblichiamo il testo della lettera:

“Sono nato nel 1995, nel villaggio di Karagu, nel distretto di Mazıdağı, Mardin. In seguito al mio arresto avvenuto nel distretto di Kızıltepe 18 mesi fa, sono stato trasferito dal carcere di tipo E di Mardin al carcere minorile chiuso di Smirne lo scorso Luglio. Aderisco allo sciopero della fame in favore della fine della politica di isolamento contro il leader Öcalan e in favore dell´eliminazione di tutti gli ostacoli all´uso della lingua madre. Noi, i figli della tradizione della resistenza del carcere di Amed e compagni di coloro che hanno sconfitto il fascismo militare del 12 Settembre 1980, sconfiggeremo allo stesso modo il fascismo verde dell´AKP e non rinunceremo alla nostra azione, costi quel che costi. Siamo i figli di coloro che amano la vita fino alla morte”.

ANF / SMIRNE
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Gli artisti aderiscono all´appello dello scrittore Turkali in favore dei detenuti in sciopero della fame

31 Ottobre 2012

 

Un gruppo di importanti artisti ed autori in Turchia ha rilasciato un comunicato congiunto invitando a soddisfare le richieste dei detenuti in sciopero della fame.


Gli artisti si riuniranno, raccogliendo l´invito dello scrittore kurdo Vedat Türkali, giovedì 1 Novembre all´interno del parco Gezi a Taksim per richiamare l
´attenzione sullo sciopero della fame e per sollecitare il Governo a trovare una soluzione. I detenuti sono entrati nel 51° giorno di sciopero della fame.


Il comunicato degli artisti sulla manifestazione è stato firmato da molti scrittori ed intellettuali quali l´autore Murathan Mungan, la band Kardeş Türküler,
il regista Kazım Öz, l´artista Ferhat Tunç e l´attore Erkan Can.

Di seguito pubblichiamo il testo completo del comunicato:


“Potete ignorare lo sciopero della fame ma siete già arrivati a pochi centimetri, faccia a faccia con quello che avete ignorato.

State rispondendo alle richieste più elementari con la vostra arroganza senza limiti e considerate questa vostra capacità come un risultato.


Non lasciate mai che la morte di un essere umano diventi una gioia che compiaccia la vostra arroganza
.

Per l´amore del diritto alla vita, continuate a fare quello in cui credete.


Mette fine al vostro essere strumento delle politiche di negazione seguite per anni.


Mai prima d´ora un governo ha respinto richieste così minime e concrete.


Soddisfate le richieste espresse.

Invece di amarvi così tanto, date un pó del vostro amore al popolo.


Comprendete adesso che nessun governo puó fronteggiare il potere umano della resistenza.

Non c´è niente di spaventoso nell´essere un essere umano.


Prego voi, sovrani temporanei del governo, di essere decorosi.


Ascoltate
i detenuti e non siate schiavi della vostra arroganza.


Ogni singola persona che soffre per la fame punta alla resistenza o alla morte dell
´umanità.


Non fate tardi.

Noi che abbiamo firmato continueremo a parlare in favore della giustizia, della pace e della libertà fino all´ultimo momento.

Non ci siate così distanti.

Non rattristate, nè intristitevi.

Non morite uccidendo”.

ANF / ISTANBUL
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

I Kurdi in Canada manifesteranno in sostegno ai detenuti in sciopero della fame

31 Ottobre 2012

 

I Kurdi residenti in Canada manifesteranno domani di fronte al Parlamento ad Ottawa, Toronto, Edmonton, Montreal e Vancouver in iniziative simultanee a sostegno dei prigionieri politici kurdi in sciopero della fame nelle carceri turche.

ANF / TORONTO
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Il membro del Congresso americano Filner scrive in merito allo sciopero della fame

31 Ottobre 2012

 

Il membro del Congresso Bob Filner ha scritto una lettera all´ufficio del BDP di Washington affermando “di star attentamente seguendo lo sciopero della fame a cui partecipano attualmente i miei colleghi sindaci kurdi ed altri rappresentanti del BDP”. Filner ha osservato che “la storia ci ha insegnato la preziosa lezione che l´uso della forza contro persone innocenti in cerca di una soluzione pacifica danneggia solamente la democrazia”. Il deputato del Partito Democratico ha scritto inoltre: “Sollecito il governo turco ad agire concretamente ed immediatamente per risolvere la controversia con i Kurdi. Sono fiducioso che la democrazia turca prenderà decisioni giuste ed eque che proteggeranno le vite e gli interessi di tutti i suoi cittadini”.

ANF / WASHINGTON
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Accademici in tutto il mondo sostengono le richieste dei detenuti in sciopero della fame

1 Novembre 2012

 

Un gruppo internazionale di scienziati sociali con interessi di ricerca riguardo alla questione kurda ha lanciato una campagna tramite una petizione, che invita il governo turco a rispondere alle richieste dei prigionieri politici kurdi, il cui sciopero della fame sta entrando in una fase critica.


I detenuti kurdi sono in sciopero della fame dal 12 Settembre per il diritto alla difesa nella loro lingua madre e per la fine dell´isolamento di Abdullah Öcalan, leader imprigionato dei Kurdi.
Medici esperti confermano che il 40o giorno rappresenta la soglia quando si attua uno sciopero della fame: cominciano disfunzioni fisiche e mentali e iniziano a verificarsi casi di morte.


I promotori della petizione hanno dichiarato il loro “pieno sostegno alle richieste dei prigionieri politici kurdi, che rappresentano dei diritti umani fondamentali”.


La petizione sottolinea che “l´opinione sulla Turchia della comunità internazionale sarà fortemente plasmata dal modo in cui gli scioperi in corso saranno gestiti” e ricorda ai destinatari, tra cui il Presidente, il Primo Ministro ed il Ministro della Giustizia turco, che
“saranno personalmente responsabili se la protesta dovesse finire in una tragedia umana”.


Ricordando il costo devastante delle operazioni in carcere nell´anno 2000, i promotori della petizione hanno avvertito il governo turco che qualsiasi tentativo di intervento tramite l´uso della forza causerebbe un danno irreparabile e distruggerebbe
la già debole base democratica per una soluzione pacifica della questione kurda.


La petizione è oggetto di grande interesse e sostegno da
parte dei gruppi di accademici di tutto il mondo, raggiungendo la cifra di circa mille firme durante il suo primo giorno di lancio. Alcuni scienziati sociali di fama internazionale hanno inviato messaggi di sostegno alla campagna.

Il professor Michael Taussig della Columbia University, un´autorità internazionale nel campo dell´antropologia, ha firmato la petizione con il seguente messaggio: “Allo stato turco: vi prego di provvedere immediatamente alla salute di questi coraggiosi detenuti”.


La teorica femminista prof.ssa Judith Butler della University of California, Berkeley, ha scritto: “Il governo turco deve intraprendere un serio dialogo con questi detenuti, che adesso rischiano le loro vite per esporre le ingiustizie in cui vivono”.


Noam Chomsky ha dichiarato: “Un´elementare umanità esige che alla giusta e disperata richiesta di dialogo di questi detenuti venga data risposta velocemente ed in modo appropriato, senza ritardo”.


I promotori della campagna affermano di essersi ispirati alla recente dichiarazione
sugli scioperi della fame del grande romanziere turco Yasar Kemal: ‘Guardare la morte è poco adatto per l´umanità’.

La petizione puó essere firmata on-line al link sottostante:


http://www.change.org/petitions/hunger-strikers-in-turkish-prisons-engage-in-constructive-dialogue-with-prisoners#

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Demirtaş: la prossima settimana sarà critica per i detenuti in sciopero della fame

1 Novembre 2012

 

In un´intervista rilasciata all´agenzia Dicle News (DİHA), il co-presidente del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş ha dichiarato che il suo partito sta preparando azioni radicali in merito allo sciopero della fame dei prigionieri politici kurdi in corso nelle carceri turche.

Demirtaş ha aspramente criticato il Primo Ministro turco per aver negato l´esistenza dello sciopero della fame mercoledì a Berlino in una conferenza stampa congiunta con il Primo Ministro tedesco Angela Merkel ed ha valutato immorale questa dichiarazione. Ha osservato che “nonostante tutti i rapporti ufficiali disponibili riguardo alle attuali condizioni dei detenuti in sciopero, Erdoğan ha intenzione di impedire che la verità raggiunga l´Occidente”.

Sottolineando che le richieste dei detenuti sono condivise da milioni di Kurdi che sono scesi in strada il 30 Ottobre a sostegno dei prigionieri, ha affermato che a questo punto la popolazione kurda dovrebbe continuare a manifestare ogni giorno.


Demirtaş ha osservato che il Primo Ministro turco ha contraddetto il suo Ministro della Giustizia, negando l´esistenza dello sciopero della fame nelle carceri turche (il Ministro della Giustizia ha invece visitato i detenuti in protesta) ed ha rimarcato che “il Primo Ministro sta conducendo una guerra psicologica poichè si ritrova
ad un punto morto. Sta cercando di impedire all´opinione pubblica di venire a conoscenza dello sciopero della fame e di agire a riguardo poichè questo esporrebbe all´attenzione le politiche anti-democratiche del suo governo”.


Il co-presidente del BDP ha sottolineato che non si aspettava fin dall´inizio della protesta che il governo intraprendesse un passo concreto ed ha aggiunto: “Abbiamo quindi bisogno di intensificare le manifestazioni e le azioni poichè la prossima settimana lo sciopero entrerà in una fase critica.
Noi rappresentanti del BDP stiamo attualmente discutendo vie alternative da seguire ed adotteremo misure radicali per evitare qualsiasi decesso”.


ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

I parlamentari del Sinn Féin hanno firmato una lettera aperta al Primo Ministro turco

1 Novembre 2012

 

I deputati del Sinn Féin ed i portavoce a Dublino e Belfast, Sean Crowe and Pat Sheehan, hanno firmato una lettera aperta diretta al Primo Ministro turco Erdogan chiedendogli di ascoltare le richieste di centinaia di detenuti in sciopero della fame. La lettera è stata promossa da “Pace in Kurdistan. Campagna per una soluzione politica alla questione kurda”.

La lettera afferma: “Il Governo turco ha la responsabilità di risolvere il conflitto in sospeso attraverso uno spirito di giustizia, di inclusione democratica e di rispetto dei diritti di tutti i cittadini del paese”.

“Gli individui che hanno preso la decisione di aderire a questo sciopero della fame stanno dimostrando la loro dedizione ed il loro impegno per una causa che è indubbiamente giusta”.

“Gli uomini e le donne in sciopero della fame non vedono altre strade a loro disposizione, di fronte ad una situazione in cui i rappresentanti politici eletti sono criminalizzati ed i leader della comunità kurda sono perseguitati, arrestati e mandati in tribunale ad affrontare grotteschi processi-farsa”.


La lettera termina sottolineando che “queste misure repressive sono la vergogna della Turchia e rappresentano una strada politica pericolosa che in questo momento minaccia di
causare catastrofi nel paese. Tutti i cittadini della Turchia, turchi e kurdi allo stesso modo, soffriranno e lo stesso faranno le generazioni future se viene permesso al conflitto e alle ostilità di continuare ed aumentare”.


I firmatari sottolineano di “non avere nessuna esitazione a esprimere il proprio sostegno alle richieste degli scioperanti:

 

Educazione in madre lingua;

Diritto di utilizzare la lingua kurda nella difesa durante i processi;

 

Rispetto dei diritti democratici della popolazione kurda;


Libertà per il leader kurdo Abdullah Ocalan”.

ANF / LONDON
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

La parlamentare Yıldırım incarcerata: lo sciopero della fame è a favore della libertà

1 Novembre 2012

 

In una lettera alla sua famiglia, la deputata del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) Gülser Yıldırım, in sciopero della fame all´interno del carcere chiuso di tipo E di Mardin, ha scritto riguardo alla protesta in corso dei detenuti del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e del PAJK (Partito per la Liberazione delle Donne del Kurdistan).

Valutando lo sciopero una storica responsabilità umana, la Yıldırım ha sottolineato di aver aderito allo sciopero, insieme ad altre due compagne (Aynur Coşkun e Fatime Demir), in qualità di donna kurda, madre e rappresentante politica.


Osservando che le condizioni mediche dei detenuti a digiuno stanno rapidamente deteriorando dopo 51 giorni senza cibo, ha criticato il silenzio riguardo allo sciopero della fame: “Considerando il fatto che il silenzio porterà con sé la morte, abbiamo bisogno di far crescere le nostre voci per sostenere le richieste dei nostri compagni. Ci siamo sempre schierati con il dialogo e la pace nonostante nonostante la politica di negazione e distruzione che risale alla fondazione della Repubblica turca e che continua oggi con la politica fascista e nazionalista del governo AKP”.


Riferendosi all´isolamento in corso del leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan,la Yıldırım ha sottolineato che lo sciopero della fame da parte della gioventù kurda è in
iziato come conseguenza delle politiche a cui la popolazione kurda è stata sottoposta. “I giovani reagiscono a queste politiche mettendo a rischio la loro vita poichè non possiamo vivere per difendere una vita senza onore. Lo sciopero della fame è iniziato come contributo alla libertà, all´uguaglianza, alla ricerca di una soluzione e alla creazione di una pace dignitosa tra i popoli. Costi quel che costi, sceglieremo sempre una vita dignitosa invece che una senza significato”.

ANF / MARDIN
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Cinque kurdi in sciopero della fame a Toronto

2 Novembre

 

A Toronto, dopo aver manifestato di fronte al Parlamento dell´Ontario (con proteste simultanee anche a Montreal ed in altre città canadesi) cinque kurdi sono entrati in sciopero della fame alternato dal 31 Ottobre presso il Centro Comunitario Kurdo (1280 Finch Avenue West, Toronto, Ontario), in sostegno ai prigionieri politici kurdi in protesta nelle carceri turche.


Gli scioperanti a Toronto chiedono al Governo turco di ascoltare le richieste dei detenuti, rispettando i trattati internazionali sui diritti umani e le libertà fondamentali, e di eliminare gli ostacoli che impediscono o limitano la libertà di Abdullah Öcalan.


Considerando l´enorme risposta della popolazione kurda in tutto il mondo,
i cinque hanno affermato che altre persone appartenenti alla comunità aderiranno allo sciopero. Beritan, amministratrice presso il Centro Comunitario Kurdo, ha dichiarato che il sostegno del pubblico è stato grandissimo, anche se comunque i media canadesi, come quelli turchi, non hanno mostrato interesse nel riportare la notizia riguardo a questa protesta comunale in supporto alla dignità umana e alla libertà.


I Kurdi che risiedono in Canada stanno anche chiedendo aiuto ai parlamentari canadesi, per domandare al Governo turco di dare inizio ad un dialogo con i detenuti in sciopero della fame. Chiedono inoltre di firmare le seguenti petizioni, promosse da Dilan Batgi:

http://www.change.org/petitions/recep-tayyip-erdogan-president-abdullah-gul-of-the-turkish-republic-to-ensure-a-humane-treatment-of-all-kurdish-political-prisoners and Kurdish Studies Network Academicions;

http://www.change.org/petitions/hunger-strikers-in-turkish-prisons-engage-in-constructive-dialogue-with-prisoners.

ANF / TORONTO
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

La Commissione UE per l´Allargamento preoccupata per lo sciopero della fame

2 Novembre 2012

 

In un comunicato scritto, Peter Stano (portavoce del Commissario UE per l´Allargamento e le politiche di Vicinato) e Stefan Füle (responsabile per i negoziati di adesione UE-Turchia) hanno espresso la loro preoccupazione in merito alle condizioni di salute dei prigionieri politici kurdi in sciopero della fame ed hanno invitato il Governo turco a compiere sforzi nel campo d´applicazione delle norme internazionali sui diritti umani.

Lo sciopero della fame ha raggiunto il suo 52° giorno e sta mettendo sotto pressione il Governo turco, poiché ogni giorno che passa sempre più persone sostengono la protesta e vi aderiscono. Il Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan sta negando l´esistenza dell´azione dei detenuti, insultandoli e dicendo che stanno effettuando semplicemente uno show.


Il 31 Ottobre, Erdoğan ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta a Berlino con il Cancelliere tedesco Angela Merkel
che in realtà non esistono persone in sciopero della fame tranne una, che vuole portare avanti la sua protesta fino alla morte. Il resto dei detenuti sta solo compiendo uno show politico. Nello stesso giorno ed, ironicamente, nella stessa ora, il Ministro della Giustizia turco Sadullah Ergin ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta ad Ankara con la sua omologa tedesca Sabine Leutheusser-Schnarrenberger che un totale di 683 detenuti sono attualmente in sciopero della fame all´interno di 66 carceri turche.

Il comunicato afferma: “ La Commissione Europea sta seguendo attentamente la situazione ed è preoccupata sui rapporti riguardo al deterioramento delle condizioni di salute dei detenuti in sciopero della fame. La Commissione invita gli scioperanti a non danneggiare la loro salute e le loro vite. Invitiamo ad agire per evitare un´ulteriore deterioramento della salute dei detenuti in linea con le norme internazionali sui diritti umani. Ribadiamo l´importanza di affrontare in modo adeguato la questione kurda. Il Sud-est ha bisogno di pace, democrazia stabilità e di sviluppo sociale, economico e culturale. Ció puó essere conseguito solo con il consenso su misure concrete che andrebbero ad espandere i diritti sociali, economici e culturali della popolazione che vive nella regione”.

Il comunicato termina affermando: “Trovare una soluzione alla questione kurda ed a tutti i problemi del Sud-est richiede il più ampio contributo possibile da parte di tutte le potenze democratiche, ed una franca ed aperta discussione pubblica che deve essere condotta nel pieno rispetto delle libertà fondamentali di base”.

ANF / BRUXELLES
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

Un rapporto degli avvocati evidenzia i problemi che i detenuti stanno affrontando

2 Novembre 2012

 

In un rapporto, redatto in seguito alla visita ai detenuti in sciopero della fame nel carcere di tipo M di Midyat, l´associazione degli avvocati Bar di Şırnak ha dichiarato che quasi tutti i prigionieri a digiuno lamentano emorragie, stanchezza, difficoltà di parola, vertigini, mal di testa, nausea e vomito. Il rapporto sottolinea anche che il detenuto Mazlum Dilek non è in grado di parlare e perde conoscenza.


La visita, da parte del presidente Nuşirevan Elçi e venti avvocati, è stata effettuata per controllare lo stato di salute ed ascoltare le richieste dei prigionieri in sciopero.
Gli avvocati hanno parlato con nove detenuti ed è stato loro proibito di vedere gli altri a causa della loro detenzione.

Di seguito sono elencate le conclusioni degli avvocati:


1-
Quasi tutti i detenuti in sciopero della fame lamentano emorragie, stanchezza, difficoltà di parola, vertigini, mal di testa, nausea e vomito. Secondo quanto si riporta, Mazlum Dilek, a cui non è stato possibile far visita, non è in grado di parlare e perde conoscenza.

2- Gli scioperanti hanno affermato che non è stata fornita loro assistenza medica nei primi sei giorni poichè hanno rifiutato di recarsi in infermeria; è stata loro somministrata vitamina B1 dopo il dodicesimo giorno dietro pagamento.

3- I detenuti hanno ribadito le loro richieste ed hanno indicato che continueranno la protesta finchè le loro richieste saranno soddisfatte.

Il rapporto ha anche sottolineato che i detenuti in sciopero hanno criticato gli intellettuali turchi, gli scrittori, i gruppi democratici, i membri della stampa, le associazioni di giuristi e gli avvocati per non aver mostrato sufficiente preoccupazione riguardo allo sciopero.


ANF / ŞIRNAK
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

I Kurdi arrivano a Bruxelles

3 Novembre 2012

 

Migliaia di kurdi stanno raggiungendo oggi Bruxelles per la manifestazione organizzata da Kon-Kurd (la Confederazione delle Associazioni Kurde in Europa).


La protesta chiederà all
e istituzioni europee di agire prima che sia troppo tardi. Centinaia di prigionieri politici kurdi nelle carceri turche stanno entrando nel 53° giorno di sciopero della fame e la situazione si sta facendo critica.


I detenuti kurdi sono in sciopero della fame per il diritto alla difesa nella loro lingua madre e per la fine dell´isolamento di Abdullah Öcalan, il leader imprigionato dei kurdi.

ANF / BRUXELLES
ANF NEWS AGENCY

 

 

Ai detenuti in sciopero della fame non viene fornita la vitamina B1

4 Novembre 2012

 

L´amministrazione carceraria non ha fornito medicine e vitamina B1 al detenuto Mehmet Erbey, appartenente al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e in sciopero della fame da 29 giorni.


La notizia è trapelata quando la madre del detenuto, Meryem Erbey, si è rivolta
alla sede di Mersin dell´Associazione per i Diritti Umani (IHD) in seguito alla visita all´interno del carcere di tipo F di Adana Kürkçüler. La sig.ra Erbey ha affermato: “Mio figlio mi ha detto che l´amministrazione carceraria non ha solo negato ai detenuti le medicine e le vitamine ma ha anche sequestrato le lettere che spediscono e ricevono”.

La madre di Erbey ha richiamato l´attenzione sulla condizione di salute del figlio, che sta rapidamente deteriorando, ed ha detto che il governo e le autorità carcerarie saranno ritenute responsabili delle conseguenze.


Mehmet Erbey si è trasferito con la sua famiglia nella provincia meridionale di Mersin dopo che il suo villaggio a Siirt fu bruciato molti anni fa.
Due suoi fratelli militano nel PKK, due hanno perso la vita in scontri e altri due sono in carcere.

ANF / MERSIN
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

I kurdi residenti in California entrano in sciopero della fame in solidarietà

4 Novembre 2012

 

I membri del Centro Comunitario Kurdo della California (CKCC) hanno deciso di effettuare uno sciopero della fame simbolico in sostegno ai prigionieri politici kurdi.


Pubblichiamo di seguito il testo della lettera che hanno scritto:


Buongiorno amici,

poichè lo sciopero della fame in Turchia ha raggiunto un punto critico, alcuni dei nostri amici appartenenti alla comunità e alcuni membri del CKCC hanno deciso di effettuare uno sciopero della fame simbolico in sostegno ai prigionieri politici kurdi: la loro protesta ha raggiunto ormai il 54o giorno.


Lo sciopero della fame inizierà questa domenica, 4 Novembre 2012, e terminerà nella mattinata di mercoledì 7 Novembre 2012 alle 12.00.


Ogni gruppo effettuerà la protesta per un giorno e sarà poi sostituito dal seguente. Ci riuniremo insieme agli scioperanti all´interno del Centro Comunitario durante la protesta simbolica.

Se anche voi volete aderire o sostenerci, vi prego di raggiungerci all´ufficio del Centro Comunitario Kurdo della California, 353 Beach Road, Burlingame, CA 94010.


Gli scioperanti hanno effettuato le seguenti richieste al governo turco:


1) utilizzare la loro lingua madre nell´ambito educativo e nella sfera pubblica


2) l´eliminazione degli ostacoli che impediscono al leader kurdo incarcerato Abdullah Ocalan di intavolare negoziati con lo stato turco


3) il riconoscimento del diritto di utilizzare la lingua kurda nei tribunali turchi


“I Kurdi hanno subito una repressione dura e brutale nella loro lotta per
i diritti fondamentali. I coraggiosi scioperanti meritano il nostro sostegno ed il nostro aiuto per soddisfare le loro giuste richieste” (Noam Chomsky, firmatario delle petizioni sottostanti)

http://www.change.org/petitions/luqman-barwari-support-the-kurdish-hunger-strikers

http://www.change.org/petitions/hunger-strikers-in-turkish-prisons-engage-in-constructive-dialogue-with-prisoners

ANF / LOS ANGELES
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il BDP chiede un´inchiesta parlamentare sulla lingua madre

4 Novembre 2012

 

Il vicepresidente di gruppo del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) İdris Baluken ha presentato venerdì un´interrogazione parlamentare riguardante il diritto all´educazione e alla difesa in lingua madre.


Baluken ha chiesto all´Ufficio del Presidente di effettuare un´indagine parlamentare al fine di fornire un risarcimento ai cittadini privati del diritto all´educazione e alla difesa in lingua madre, una delle richieste evidenziate dai prigionieri politi
ci kurdi in sciopero della fame dal 12 Settembre.

Nell´interrogazione parlamentare si afferma: “Negando questi diritti, i tribunali turchi infrangono il Trattato di Losanna ed il Trattato di costituzione della Repubblica Turca, il quale dispone che non debba essere imposta nessuna restrizione alle nazioni turche in cui è parlata una lingua diversa dal turco, in particolare riguardo all´utilizzo della lingua madre nei tribunali, negli incontri pubblici, nei rapporti privati e commerciali”

 

İdris Baluken ha sottolineato che i tribunali respingono illegalmente e senza motivo le richieste in favore della difesa in lingua madre ed ha chiesto al Parlamento di prendere l´iniziativa riguardo alle richieste in merito evidenziate individualmente e collettivamente.

Ha infine aggiunto che l´interrogazione parlamentare effettuata dovrebbe spianare la strada a disposizioni giuridiche in base ad evidenze scientifiche e sociologiche.

ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY

 

 

 

La polizia ha attaccato il meeting del BDP a Istanbul

4 Novembre 2012

 

La polizia ha attaccato oggi un meeting organizzato dal Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) ad Istanbul in sostegno ai detenuti in sciopero della fame nelle carceri turche.

Una gran folla si era riunita ad Aksaray nel 54o giorno della protesta. Tra i partecipanti anche numerosi deputati del BDP tra cui Aysel Tuğluk e Sebahat Tuncel ed il cantante ed ex candidato del BDP Ferhat Tunç. La polizia ha attaccato la folla lanciando gas lacrimogeni e manganellando i partecipanti.


Tre persone sono state arrestate; molte altre sono state aggredite con getti d´acqua ad alta pressione e gas urticante.

La polizia ha negato il permesso di effettuare il comunicato riguardo allo sciopero della fame in corso.


Il BDP aveva anche organizzato una conferenza stampa nell´edificio del partito a Beyoğlu alle 14.
30 ma anche questa volta la polizia ne ha impedito lo svolgimento.

ANF / ISTANBUL
ANF NEWS AGENCY

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

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