CARTELLINO
(Roba del Pabuda)
a forza di
correre affannati,
e imprecando,
ogni santo dì,
nei cunicoli
scarsamente ossigenati
del metrò
per giungere in orario
a timbrare
il cartellino del lavoro,
facendo l’ultimo scatto
(che cretini!)
all’aria aperta:
satura di polveri sottili –
sempre: estate, primavera,
autunno e inverno –
finirà
che con larghissimo
anticipo
timbreremo il cartellino
dell’inferno.
amen