Casa Pound: lettera aperta a Mentana, Formigli e…

a tutti gli altri giornalisti che hanno sdoganato i «fascisti del terzo millennio»

di Maurizio Acerbo; a seguire alcuni video sull’aggressione a Bari e una nota della “bottega”

L’aggressione squadrista a Bari ai danni della nostra europarlamentare Eleonora Forenza e di altri compagni di Rifondazione, Potere al popolo e Sinistra Italiana non è certo un episodio isolato. Non è la prima volta che da sedi di Casa Pound partono gruppi che aggrediscono per poi giustificarsi con la difesa da immaginari assalti. Oggi Simone Di Stefano ha replicato lo stesso spartito, sostanzialmente rivendicando l’azione violenta dei suoi camerati. Certo l’aggressione a una parlamentare ricorda molto il clima degli anni ’20.

Dovrebbero riflettere i troppi esponenti del mondo dell’informazione che in questi anni hanno sdoganato formazioni neofasciste come Casa Pound che da tempo sono ospiti di trasmissioni televisive e o vengono presentati come agnellini. 

L’aggressione squadrista di Bari è solo l’ultimo episodio che dovrebbe far riflettere giornalisti autorevoli che con eccessiva disinvoltura hanno legittimato i “fascisti del terzo millennio”. Mi rivolgo a Mentana e Formigli perché in rete mi sono imbattuto in loro affermazioni ma precisando che non sono gli unici. Quando viene inseguito e aggredito un gruppo di persone con mazze e cinghie solo perché accompagna una donna etiope con due bambini non è il caso di rimeditare affermazioni troppo ottimiste e patenti democratiche date con troppa superficialità?

«La cosa importante è ripudiare la violenza e ogni forma di razzismo. E io da loro questo l’ho sentito» (Enrico Mentana), «Inseriti nel gioco democratico, vitali e puliti» (Formigli). 

Solo sostenitori di Casa Pound e della Lega come Diego Fusaro possono sostenere che la minaccia fascista è inesistente. I dieci punti di sutura sulla testa del nostro compagno Antonio Perillo – come tante altre aggressioni – smentiscono queste affermazioni. 

Questi figuri non hanno mai smesso di dirsi fascisti né hanno mai smesso di praticare la violenza. 

Il fatto che i loro slogan e il loro discorso xenofobo siano stati fatti propri dal principale partito della destra che egemonizza il governo e il dibattito pubblico rende ancor più baldanzosi questi personaggi. E accade lo stesso per il clima europeo e americano. 

Chi scrive rivendica da tempo con l’ANPI che queste organizzazioni vengano disciolte in applicazione della Costituzione ma dobbiamo constatare amaramente che si va in direzione opposta. 

Chi fa informazione ha grandi responsabilità.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE

Video – Eleonora Forenza e Antonio Perillo sull’aggressione fascista a Bari

Qui alcuni video sull’aggressione fascista di cui sono state vittime i nostri compagni Eleonora Forenza, Antonio Perillo e altri militanti antirazzisti, a Bari.

UNA NOTA DELLA “BOTTEGA”

Purtroppo non sembra che le ultime aggressioni (quasi una al giorno) di Casa Pound e di Forza Nuova abbiano indotto i “grandi” media italiani a qualche riflessione. E, visto il clima che da molti anni regna nelle direzioni e proprietà sarebbe stato sorprendente il contrario. Così la “bottega” ha deciso di recuperare questa lettera aperta – e parrebbe subito “chiusa” per le illustri penne – del segretario di Rifondazione Comunista.

Due giorni fa a Milano l’Anpi, Aned e “I sentinelli” hanno chiamato in piazza (moltissime le adesioni) per dire «stop all’intolleranza, all xenofobia, al razzismo e ai rigurgiti neofascisti» e proporre a tutte/i «Intolleranza zero, un segno rosso contro il razzismo»: appello raccolto da circa 25mila persone. Una buona notizia che ovviamente i suddetti media – presunti grandi – hanno oscurato oppure buttato in cagnara. In parallelo anche a Roma cresce la mobilitazione: cfr Roma – Settembre 2018 : un mese di mobilitazione in ricordo dei compagni uccisi dai fascisti (da www.osservatoriosulfascismoaroma.org). Per chi crede che l’antifascismo sia vivo e necessario è urgente riorganizzarsi: nella comunicazione – visto che le istituzioni e i media mainstream sono “contro il fascismo” soltanto 2/3 giorni l’anno – ma soprattutto nella più capillare mobilitazione. [db]

 

Redazione
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