Chi tocca i fili muore – di Mark Adin

Qualcuno ricorderà l’avviso, contenente l’immagine di un teschio con tanto di femori incrociati, che ammoniva nei pressi di tralicci o fili dell’alta tensione. Monito otto/novecentesco, quando la più temibile forma di energia era quella prodotta dalle centrali elettriche, quelle immortalate dal vigoroso segno pittorico del Sant’Elia. Poi i tempi cambiano (ma non troppo) e compaiono altri pericoli da temere. Oggi

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Chiedo

«La Grecia è sola» ha scritto Marco D’Eramo su «il manifesto». Solidarietà ad altri popoli zero ma anche a noi stessi, temo: per quel che vedo e capisco nel Bel Paese dove abito, alla sinistra (quel che ne resta e/o quella che si fa chiamare così) frega poco anche di lavoratori-lavoratrici  con passaporto italiano e ancor meno di un ragazzo

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Il razzismo segue vie imperscrutabili

riflessioni di Tahar Lamri su ius soli e «seconde generazioni»; ripreso da «Ravenna & dintorni» (http://www.ravennaedintorni.it/blog-ravenna-e-dintorni) del 16 febbraio. La recente dichiarazione del ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi  – «Diritto alla cittadinanza basato sulla cultura (…) fra ius solis e ius sanguinis credo che si possa trovare una via di mezzo e cioè il diritto di

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Sartori al bar

Il professorissimo Giovanni Sartori ha ancora colpito. La sua seconda “riflessione”, apparsa sul Corriere della Sera, sulla questione della cittadinanza ai figli di immigrati è degna delle peggiori chiacchiere nei peggiori bar di quartiere… Salvo il dovuto rispetto per quelle chiacchiere e quei bar. Ecco la mia risposta sul Blog Collettivo ALMA. Giovanni Sartori U Chiaccherun’ Buona lettura Karim Metref

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