Cattura carbonio e suoli rubati – 2

di GRAIN (*)

A questo link la prima parte dell’articolo.

Accaparramento globale delle terre

L’interesse delle aziende per il carbon farming va oltre il semplice greenwash per l’agricoltura industriale o per la neutralizzazione delle emissioni. Ciò fornisce un potente incentivo a spingere chi è dedito all’agricoltura verso le piattaforme digitali che le società agroalimentari e le grandi aziende tecnologiche stanno sviluppando insieme, per influenzare il modo in cui vengono scelti gli input e le pratiche agricole. (18)

La maggior parte dei programmi delle corporations per il sequestro del carbonio nel terreno già richiedono alle piccole aziende agricole di registrarsi sulle app delle compagnie agroalimentari, e i programmi che operano in modo indipendente vengono rapidamente acquistati. Inoltre queste piattaforme, così come i sistemi di verifica remota, si basano spesso su partnership con grandi aziende tecnologiche come Microsoft e IBM che, dal canto loro, sono i maggiori acquirenti di crediti di carbonio.(19) Le compagnie intendono le loro piattaforme digitali come un sistema di acquisto integrale, in cui vengono acquistati crediti di carbonio, sementi, pesticidi, fertilizzanti e consulenza agronomica, il tutto fornito dalla compagnia che ottiene l’ulteriore vantaggio di controllare i dati raccolti dalle piccole aziende agricole partecipanti.

Le piccole aziende agricole, invece, hanno ben poco da guadagnare. I pagamenti per ogni tonnellata di carbonio catturato non giustificano il costo aggiuntivo, a meno che l’azienda non abbia migliaia di ettari. (20) I meglio posizionati per beneficiare di questi programmi sono i fondi pensione e le entità multimiliardarie che negli ultimi anni hanno acquistato vaste aree di terreni agricoli.(21)
Questo dà loro un flusso di profitti aggiuntivi e può essere inserito nel valore dei terreni. Può anche essere incorporato nei loro portafogli di investimento “verdi”. Le amministrazioni finanziarie possono ora utilizzare piattaforme digitali per acquistare piccole aziende agricole in Brasile, sottoscrivere crediti di carbonio e gestire le loro operazioni, il tutto dai loro uffici a Wall Street. (22)

Soluzioni ben fondate

Il sistema alimentare è la fonte di oltre un terzo delle emissioni globali di gas serra e le azioni per il clima dovrebbero concentrarsi, innanzitutto e principalmente, sulla riduzione delle emissioni non sulla loro neutralizzazione.

I programmi per aiutare le piccole aziende agricole a reimmettere il carbonio nei loro terreni sono necessari e devono essere sostenuti dal settore pubblico. Per affrontare efficacemente la crisi climatica, devono essere saldamente integrati con azioni più ampie per eliminare le emissioni di gas serra nelle aziende agricole e nell’intero sistema alimentare. Ciò richiede una rapida e progressiva riduzione dei fertilizzanti azotati e di altri input chimici, che significa un passaggio diffuso all’agricoltura agroecologica, insieme al sostegno dei mercati alimentari locali che possono portare il cibo a chi lo consuma nelle vicinanze e alla promozione di azioni che garantiscano l’accesso dei contadini e delle contadine alla terra e all’acqua. Ciò significa rivitalizzare i sistemi delle sementi per i contadini, concentrandosi sullo sviluppo di varietà adatte ai contesti locali e non dipendenti da additivi chimici. Vuol dire stabilire politiche per eliminare le eccedenze di produzione ed il consumo di alimenti ad alte emissioni, come la carne e i latticini, gli alimenti malsani ultra-processati e generatori di rifiuti, prodotti che invece le grandi corporations alimentari promuovono in modo massiccio.

Le multinazionali e le imprese agroalimentari che traggono profitto dall’attuale sistema alimentare globale non tollereranno queste soluzioni realistiche.

Le corporations sono ingranaggi della ruota e, a meno che il loro potere non venga messo in discussione, continueranno a bloccare le azioni necessarie e a spingerci verso distorsioni come il carbon farming.
Nessun maquillage verde può alterare questa realtà.

L’accaparramento di terre in Australia e minacce simili in altri paesi

L’Australia ha creato la Carbon Farming Initiative (Iniziativa per l’agricoltura del carbonio) nel 2011, per ottenere che la neutralizzazione del carbonio raggiungesse i suoi obiettivi nella riduzione delle emissioni.

I progetti che soddisfano le linee guida dell’Iniziativa possono vendere unità di crediti di carbonio australiane (ACCUs) al governo o a imprese australiane attraverso il Climate Solutions Fund. (23) Tra le società coinvolte in questi progetti vi sono Shell, attraverso la sua controllata Select Carbon, e TotalEnergies, attraverso un legame con la società australiana di cattura del carbonio Agriprove.

L’iniziativa ha faticato a generare crediti di carbonio sufficienti a soddisfare la domanda dei maggiori inquinatori australiani, i quali preferiscono neutralizzare le emissioni piuttosto che ridurle.

Per aumentare l’offerta, il governo ha così scelto di abbassare gli standard per i crediti di carbonio, riducendo ad esempio l’obbligo di garantire un periodo di permanenza, da 100 a 25 anni, per i progetti di sequestro del carbonio.

Tuttavia, con l’aumento del prezzo dei crediti di carbonio, l’Australia si trova ora a dover fare i conti con un’autentica corsa all’accaparramento di terre per la produzione crediti di carbonio. All’inizio del 2022, il governo ha presentato una legge per porre il veto ai progetti di sequestro del carbonio di dimensioni superiori a 15 ettari, per impedire così alle compagnie della finanza di continuare ad acquistare terreni agricoli da convertire in piantagioni di alberi per ottenere crediti di carbonio. Il governo aveva bisogno del veto perché gli investitori stavano acquistando grandi appezzamenti di terreno agricolo produttivo e poi “semplicemente se ne andavano e ne impedivano ogni ulteriore utilizzo”. (24)

Altri avvertono che l’acquisto da parte dell’Australia di milioni di crediti di carbonio per progetti di neutralizzazione dell’anidride carbonica, di cui non si può garantire la permanenza, metterà a rischio tutti i suoi obiettivi sulle emissione. Il vicepresidente del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, Mark Howden, afferma che, considerando i segnali climatici, la dipendenza dell’Australia dal carbonio nel terreno per ridurre le emissioni è “problematico e rischioso“. “Nella misura in cui ci sarà l’aumento del caldo e dell’aridità, cosa che si prevede per il sud dell’Australia, è probabile che il carbonio nel suolo diminuisca“, ha denunciato Howden.(25)

Tuttavia, altri governi con settori agricoli altamente inquinanti sembrano decisi a seguire il discutibile percorso dell’Australia. Negli Stati Uniti, la National Family Farm Coalition e altre organizzazioni della società civile sono impegnate in una lotta per impedire all’amministrazione Biden di promulgare leggi che creino un mercato nazionale dei crediti di carbonio agricoli.(26)
Allo stesso modo, il Coordinamento europeo di Via Campesina e altri gruppi in Europa stanno lottando per impedire alla Commissione europea di portare avanti i propri piani per il vasto programma europeo di crediti di carbonio agricoli. (27)
Anche in Brasile, dove il settore agricolo è responsabile dei due terzi delle emissioni nazionali (se si include la deforestazione), il governo Bolsonaro intende creare un Mercato Nazionale per la Riduzione delle emissioni che potrebbe svincolare dai limiti nazionali la maggior parte delle emissioni agricole e quindi consentire la vendita di crediti di carbonio provenienti dalle coltivazioni a società e governi stranieri. (28)

(2. Fine)

* Versione originale in spagnolo tratta da Grain.org.
Versione italiana tratto da Ecor.Network. Traduzione di Marina Zenobio.
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NOTE:

18 GRAIN, Controllo digitale: come i giganti della tecnologia si stanno muovendo nel settore agroalimentare (e cosa significa).

19 Ad esempio, Yara sta sviluppando la sua piattaforma digitale attraverso una partnership con IBM mentre Land O’Lakes sta lavorando con Microsoft. Vedi: Yara and IBM join forces to transform the future of farming, e Land O’Lakes and Microsoft form strategic alliance to pioneer new innovations in agriculture and support rural communities.

20 Vandana Sebastian, Crediti di carbonio per il suolo: Le realtà sul campo, S&P Global, agosto 2021.

21 GRAIN, L’accaparramento globale delle terre si tinge di verde, maggio 2021.

22 Si veda, ad esempio, la piattaforma di prodotti agricoli da terreni coltivati in linea AcreValue. Ag-Analytics acquisisce AcreValue da Corteva, annunciata la partnership con Farmer Mac e Indigo Ag, Farmer Mac, ottobre 2021.

23 Visita il sito Internet dell’ente australiano per la regolamentazione dell’energia pulita.

24 Jacob Greber, Più tempo per discutere il piano di veto alle aziende agricole sui crediti di carbonio, Australian Financial Review, gennaio 2022.

25 Georgie Moore, Key emissions reduction assumption ‘risky’, AAP, octubre de 2021:

26 Vedi la lettera collettiva delle organizzazioni della società civile degli Stati Uniti d’America, Opporsi alle truffe delle compensazioni di carbonio come il Growing Climate Solutions Act, aprile 2021.

27 ECVC, La visione della Commissione Europea sull’agricoltura del carbonio è inadeguata per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, febbraio 2022.

28 Il disegno di legge 528/2021, allegato al disegno di legge 2148/2015, creerebbe un mercato brasiliano di riduzione delle emissioni che considera i settori agricolo e forestale come attività non regolate dal mercato obbligatorio. Vedi: PARECER DE PLENÁRIO AO PROJETO DE LEI Nº 2.148, DE 2015.

 

alexik

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