Cemento-amianto abbandonato in Valsamoggia
di Vito Totire (*)
Al sindaco del comune di Valsamoggia
Al Presidente della regione E-R
Al DSP Ausl Bologna
Alla Prefettura di Bologna
Al comando NOE di Bologna
Cemento-amianto (**) in Valsamoggia…
Registriamo e facciamo nostra la denuncia del signor Virgilio Sandoni resa pubblica da Il Resto del Carlino (9 febbraio, articolo firmato da Gabriele Mignardi): in Valsamoggia, a lato di via Canovetta, la notte fra il 22 e il 23 agosto 2019, “qualcuno” ha abbandonato numerose lastre in fibrcemento all’aperto.
Lo scenario è il “solito”. Ma al solito scenario si aggiunge un’aggravante: risulta che lo smaltimento abusivo sia stato segnalato, a vari enti pubblici, persino alle guardie ecologiche, dall’agosto 2019.
La situazione è “patologica”.
Siamo a 28 anni dalla legge 257/1992-NORME PER LA CESSAZIONE DELL’USO DELL’AMIANTO.
Premessa la nostra solidarietà al signor Sandoni, chiariamo per l’ennesima volta:
- siamo in presenza di un smaltimento abusivo che certamente è stato preceduto da un intervento irrispettoso delle più elementari norme di sicurezza per i lavoratori;
- per noi non è sufficiente denunciare l’atto abusivo poiché questi atti vanno prevenuti;
- come prevenirli lo suggeriamo da alcuni decenni: censimento capillare dell’amianto nel territorio, sul modello per esempio della ordinanza sindacale di San Lazzaro (2010); il censimento va esteso a tutto l’ambito regionale e nazionale per evitare che un Comune confinante “invada” il vicino virtuoso che magari il censimento lo ha fatto;
- valido anche l’approccio “catasto amianto” adottato dal Comune di Rubiera; magari le due prassi potrebbero essere integrate;
- vista l’importanza del “fattore tempo” quando si parla di amianto, cancerogeni e tossico-nocivi, OCCORRE INTERVENIRE CON ASSOLUTA TEMPESTIVITA’: PER QUESTO DA LUNGO TEMPO ABBIAMO CHIESTO ALLA REGIONE E-R DI ISTITUIRE UN FONDO AD HOC PER GLI INTERVENTI DI BONIFICA URGENTE;
- LO SMALTIMENTO ABUSIVO, SE PROPRIO NON SI E’ RIUSCITI A PREVENIRLO, DEVE ESSERE BONIFICATO IMMEDIATAMENTE e non può essere rallentato da burocrazia e “mancata” disponibilità di risorse;
- Ultima ma fondamentale questione: RITARDI E INERZIA NEGLI INTERVENTI ISTITUZIONALI RISCHIANO DI AUMENTARE I SENTIMENTI DI SFIDUCIA NELLE ISTITUZIONI: QUANTE DENUNCE DEVE FARE UN CITTADINO SE LO SMALTIMENTO ABUSIVO DI VALSAMOGGIA E’ STATO SEGNALATO GIA’ DA AGOSTO ?
ESIGIAMO DUNQUE LA BONIFICA URGENTE DEL SITO INQUINATO IN VALSAMOGGIA MA ANCHE LA PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DI PREVENZIONE.
Bologna, 10.2.2020
(*) Vito Totire è presidente di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute
(**) ovviamente l’amianto non si riconosce a occhio nudo ma previa analisi al microscopio; tuttavia per come descritte le lastre abbandonate in Valsamoggia sono molto verosimilmente in cemento-amianto, salvo che non si tratti di materiali prodotti e commercializzati dopo il 1992-1994.