Cemento-amianto: il piccolo orrore di via Emilia 373

di Vito Totire (*)

Se dovessimo dare un nome a questo brutto sito del bolognese (stiamo parlando della zona Idice di San Lazzaro) potrebbe essere “Il borgo cemento-amianto in via Emilia 373”. Ma se verrà bonificato nel comune di San Lazzaro si alzerà di nuovo l’asticella verso l’obiettivo “Comune asbestos free – libero dall’amianto”.

Il “grosso” della presenza pericolosa è costituito dal relitto della azienda Art Legno; ma ci sono problemi anche a fianco dei capannoni di questa azienda con un serie di “complicazioni” : in parte sono di proprietà privata al momento sotto una procedura di monitoraggio discutibile (occorrerebbe finanziare piu’ sostanziosamente le bonifiche degli edifici privati) ma in parte pubblica – su suolo demaniale – in condizioni peggiori di tutto il resto ma inspiegabilmente non monitorati né (sarebbe l’unica procedura congrua) in procinto di bonifica.

UNA SITUAZIONE DUNQUE COMPLESSIVAMENTE GRAVE E PARADOSSALE: CON LA FRAZIONE “PEGGIORE” IN TERMINI DI DEGRADO, VETUSTa’ E RISCHIO (parliamo di tettoie in alcuni punti quasi spappolate) IN CAPO A UNA PROPRIETA’ PUBBLICA.

Se è grave questa enorme presenza di cemento-amianto non meno gravi sono le contraddizioni (che abbiamo evidenziato) in materia di doveri e di coerenza.

In conclusione: il Comune di San Lazzaro- che certamente è stato all’avanguardia tra gli enti locali italiani-ha l’occasione di avvicinarsi al traguardo “TERRITORIO ASBESTOS FREE” avviando un’azione decisa per la bonifica di questo assurdo “borgo cemento-amianto” che sembra un fortino inespugnabile in un’area che invece ha saoputo resistere alla cenentificazione e ora può essere migliorata con la de-amiantizzazione (e sarebbero alcune migliaia di metri quadrati in meno)

(*) Vito Totire di Aea, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute

 

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