Cemento-amianto: se Ramazzini sapesse

di Vito Totire (*)

Si dice: «se lo sapesse si rivolterebbe nella tomba». Questa forma di pensiero magico (che al momento comunque preferiamo all’intelligenza artificiale e ai logaritmi) ci è venuta in mente quanto un tornado a Carpi – città natale di Bernardino Ramazzini – ha devastato un’ampia tettoia in cemento-amianto scaraventando pezzi come proiettili anche a kilometri di distanza (stando alle cronache giornalistiche). Ma forse Ramazzini avrebbe già avuto modo di rivoltarsi se avesse saputo della quantità di fibre di amianto reperite nell’acqua asseritamente (non da parte nostra) «potabile» a Carpi.

Ciò non ha turbato il ceto politico né i media. Noi invece dell’«Aea» (Associazione esposti amianto) abbiamo deciso di fare visita alla tomba di Ramazzini che è collocata a Padova presso la chiesa della beata Elena. Avevamo l’idea “delirante” di una seduta spiritica per chiedere all’illuste defunto «cosa possiamo fare con l’amianto in Italia e nel mondo?».

Nel percorso per raggiungere la chiesa ci siamo persi finendo in via dell’Industria dove ci siamo imbattuti in un orrido capannone con copertura in fibro-cemento: sito palesemente abbandonato, ex-sede probabilmente di una ditta di trasporti. Qui occorre mettere il dito nella piaga: in Italia i capannoni dismessi con cemento-amianto sono centinaia, probabilmente migliaia… Ma anche il “governo dei migliori” sonnecchia (ad essere eufemisti) sul tema…

Anche lungo la strada ferrata Padova-Bologna è visibile un’orrida sequenza di capannoni simili ma al momento abbiamo interloquito solo con il sindaco di Padova per sapere:

  • È cemento amianto ?
  • Se sì a quando la bonifica ?
  • Padova ha indetto un censimento territoriale capillare come altri (ma pochi) Comuni italiani hanno fatto?

Vi faremo sapere se il sindaco risponderà.

Del contatto ravvicinato con Ramazzini riferiremo anche se preferibilmente non in presenza di psichiatri dal Tso facile… Per ora diciamo: «ramazziniani di tutto il mondo unitevi» ed esigete i censimenti e le bonifiche radicali dell’amianto!

(*) Vito Totire è portavoce di AEA

 

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