Cento e passa pittori naif – 20, Mirko Bajsic

di Mauro Antonio Miglieruolo
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Mirko Bajsic (1956 – Lepoglava, Croazia)
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IFAll’età di 15 anni lascia il Paese natale per seguire la madre in Germania.

480_auf-dem-bauernhofQui inizia a dipingere seguendo le orme della scuola naïf croata dei pittori di Hlebine, artisti contadini che utilizzavano gli elementi della loro vita quotidiana (vedi Ivan Generalic, ivi, che era nato appunto a Hlebine).

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Partendo da questi elementi formali Mirko Bajsic ha creato uno stile tutto suo, ispirato a una visione del mondo volta a cogliere anche la bellezza della natura, una bellezza che spesso il duro lavoro necessario a trarne di che assicurare la continuità della vita non permetteva di cogliere.
IFUn ulteriore arricchimento delle tematiche deriva dai ricorrenti soggiorni in Umbria, che determinano la presenza nella pittura di costruzioni che si richiamano ai casali umbri in pietra, mentre la vegetazione si arricchisce delle forme contorte e fantasiose degli ulivi.

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Mirko Bajsic-Farfalle***

Mirko Bajsic-Il bottaio***
Mirko Bajsic-La mietitura***
Mirko Bajsic, come è frequente nei pittori naif, rappresenta volentieri nei suoi quadri episodi favolistici propri della cultura popolare, che racconta con grande capacità di sintesi ed efficacia. Tipica della pittura naif è anche l’uso brillante dei colori, nel cui utilizzo Mirko Basic eccelle.

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Mirko Bajsic-La raccolta dei pomodori***

Mirko Bajsic-Pescatore sogna***

Mirko Bajsic-Ritorno a casa***
La sua attivitá pubblica inizia nel 1998 con una mostra personale a Monaco di Baviera, attivitá che prosegue con varie mostre personali e collettive in Germania, Italia e Croazia.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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