Cento e passa pittori naif – 50, L’arte naif di Ivan Rabuzin (1921-2008)

di Mauro Antonio Miglieruolo
(rielaborazione dati internet)
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Rabuzin è nato il 27 marzo 1921 nel villaggio Kjuc, vicino a Novi Marof (Croazia). E’ il sesto di undici figli. Il padre per sostenere la famiglia lavorava come minatore.29
Dopo aver completato quattro anni di scuola elementare, il giovane Ivan inizia a lavorare un piccolo appezzamento di terra della famiglia con i suoi fratelli più anziani.
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Durante la seconda guerra mondiale studia carpenteria a Zagabria e più tardi torna a scuola per completare la sua abilità di ebanista; di sera segue un corso che lo introduce al disegno in ambito artistico.
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Nel 1950 diviene caporeparto in una fabbrica di mobili a Novi Marof. Durante questo tempo passa il suo tempo libero nella creazione di disegni e dipinti del suo sito paese natale.
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Inizia a dipingere nel 1956. Ha appreso i rudimenti del mestiere visitando le gallerie e prendendo visione sui libri dell’attività degli altri artisti.
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Di se stesso ha detto che non possedeva specifica conoscenza dell’arte della pittura. Compensava con l’istinto e con una volontà di migliorarsi che lo ha condotto molto lontano. RabuzinIvan (9)

Attraverso questa sua dedizione riuscì infatti a acquisire uno stile personalissimo, riuscendo col tempo a ottenere riconoscimenti anche sul piano internazionale.
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Ne 1956 le sue opere sono esposte nel suo villaggio in una sua prima mostra personale. Nel 1958 vince il primo premio alla Mostra Federale di pittori dilettanti a Zagabria. Sempre a Zagabria viene tenuta una seconda mostra personale. Da quel momento si può dire che Rabuzin decolli come pittore, riscendono persino a farne una professione.
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Le tematiche specifiche sulle quali si muove la sua inventiva pittorica sono l’albero, il bosco, la collina, la casa, la nuvola, la flora in genere (l’erba, i fiori, il grano ecc.); lo stile un suo specifico modo di illustrare liricamente i paesaggi, di utilizzare i colori e gli spazi. La sfera e il cerchio sono i suoi segni dell’assoluto, i simboli dell’interezza ai quali ricorre di frequente. Rabuzin - Na bregovima prasuma, 1960, HMNU 245

L’effetto complessivo che se ne ricava è di immagini da sogno, invenzioni da favola, una rappresentazione della realtà che tende all’idillio.
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Nulla traspare della sua povera infanzia dalle sue tele, tele luminose, senza ombre, con toni pastello armoniosi, destinati al riposo, al sogno dei felici proprietari. I suoi quadri sono paradisi inebrianti di una totale armonia, di pace e silenzio; esprimono ottimismo e serenità, un’apoteosi alla vita e un’ode alla gioia.
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Nel 1969 gli è stato conferito il premio Henri Rousseau a Bratislava. Da allora le sue opere sono state esposte in molte mostre importanti nel suo paese, così come in tutto il mondo.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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