Cercasi il lavoro

di Rom Vunner

Nelle ultime tre settimane, almeno in Veneto, sono scomparsi gli annunci di lavoro. Quei pochi che si trovano sono lì da tempo. Un dato allarmante, una situazione alquanto nuova qui in Veneto. Il lavoro sembra scomparso, oppure si è nascosto bene.

La crisi vista dal mitico nordest l’ho vista arrivare come un’onda che man mano cresce prima di frangersi sulla battigia ma lì non ci siamo ancora.

Nel 2009 appaiono i primi cassaintegrati in deroga. Quei lavoratori per cui non vi erano ammortizzatori sociali per cui si è applicata una deroga stanziando fondi appositi. I più pignoli potrebbero obiettare che la cassa integrazione non rappresenta un ammortizzatore sociale ma si configura come un aiuto all’impresa. Questo però solo per i più pignoli.

I primi ad arrivare sono soprattutto del settore orafo, legname, ceramica, conciario… Lavoratori abituati a un sacco di straordinari, molto nel cosiddetto “fuoribusta”, uno stipendio e delle condizioni di lavoro contrattati direttamente con il padrone in un patto personale. Questi lavoratori si trovano per strada dalla sera alla mattina, senza un preavviso. Vengono avvertiti il giorno prima o il giorno stesso.

Nel 2010 ai cassaintegrati in deroga iniziano ad aggiungersi i lavoratori in mobilità in deroga, quelli che la fabbrica ha chiuso. Tra questi molti vicini alla pensione. Calcolando il periodo di cassa integrazione e di mobilità avrebbero raggiunto la pensione e quindi avevano accettato l’invito ad uscire dalla fabbrica. Non è che hanno chiesto, gli è stato chiesto se per piacere lo facevano visto che avevano meno problemi rispetto a quelli più giovani.

Il 2011 sembra quasi di ripresa, la tipologia non cambia di molto anche se aumentano i lavoratori in mobilità. Chi entra in cassa integrazione ha ormai quasi la certezza di diventare un lavoratore in mobilità. Negli annunci per il lavoro inizia a comparire tra i requisiti l’essere iscritto alle liste di mobilità: le imprese hanno sgravi fiscali se assumono un lavoratore in mobilità.

Ecco il 2012. i numeri tornano a crescere. La cassa integrazione è ai livelli del 2009 ma nel frattempo i lavoratori che si trovano nelle liste di mobilità ne escono solo quando perdono anche questo ultimo diritto. Compaiono quelli che nelle cronache chiamano esodati: quelli che a dicembre, grazie alla bipartisan legge Fornero, hanno visto sfumare la pensione e la mobilità non dura in eterno.

Da 15/20 giorni non ci sono più annunci di lavoro. Fin qui tutto bene.

Rom Vunner

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