Cesena, il bis di McDonalds

Un nuovo Mac ma sono tanti/tanti i motivi per stare alla larga dal fast food

di Davide Fabbri

Ieri ho fatto un sopralluogo a Torre del Moro di Cesena, nei pressi del cantiere di proprietà delle società Urbetre snc e Immobiliare Rebecca srl, che daranno in affitto a McDonald’s Development Italy il nuovo immobile in fase di costruzione. L’area in passato ha ospitato l’istituto scolastico Iris Versari. Si prevede l’inaugurazione del nuovo Mc a fine dell’estate. Pertanto torneranno ad essere due i ristoranti McDonald’s a Cesena: ora in attività vi è il ristorante Mc di via Cervese a due passi dal casello autostradale, mentre è stato chiuso il primo McDonald’s in viale Marconi. Ai tempi dell’inaugurazione del primo ristorante Mc di Cesena, organizzai una riuscita manifestazione di protesta davanti ai cancelli del fast food.

Sono tanti i validi motivi per stare alla larga da un McDonald’s.

La multinazionale McDonald’s spende ogni anno nel mondo circa 2 miliardi di dollari in pubblicità e promozioni provando così a costruirsi un’immagine di una multinazionale “verde” e attenta ai temi della sostenibilità ambientale. I bambini vengono attirati all’interno del ristorante (trascinandosi i genitori) con la promessa di regali e giocattoli di ogni genere. Ma dietro il sorriso sulla faccia di Ronald McDonald (il clown testimonial della McDonald’s) si nasconde una realtà un po’ diversa: l’unico interesse di McDonald’s è il denaro, trarre profitto da chiunque e dovunque si riesca a farlo, così come è per tutte le compagnie multinazionali di questo precario pianeta. Il rapporto annuale di McDonald’s narra infatti di “Dominazione Globale”. La multinazionale aspira cioè ad aprire ristoranti su ristoranti, sempre di più, in ogni angolo del mondo. Il dramma è che la loro espansione su tutto il globo significa più uniformità, minore scelta alimentare, indebolimento delle comunità e delle culture locali.

McDonald’s reclamizza il proprio cibo come “nutriente”, ma la verità è che si tratta di cibo ricco di grassi, zuccheri e sale, povero di fibre e vitamine. Un’alimentazione di questo tipo non è salutare e contrasta con le indicazioni della nostra AUsl e del nostro Comune di Cesena per quanto riguarda l’alimentazione sana e la dieta mediterranea nelle scuole.

Diverse inchieste giornalistiche hanno evidenziato che i lavoratori dell’industria del fast food hanno paghe molto basse. In molti casi la pressione per realizzare sempre maggiori profitti fa sì che siano assunti meno addetti di quelli necessari, cosicchè quelli che ci sono devono lavorare sempre più velocemente e sempre più duramente. La maggior parte dei lavoratori di McDonald’s sono persone che hanno poche possibilità di trovare lavoro e sono costretti ad accettare questo tipo di attività, e oltretutto sono anche obbligati a “sorridere”. Non è quindi una sorpresa che il ricambio del personale da McDonald’s sia molto alto, questo fa sì che sia quasi impossibile sindacalizzarsi e lottare per migliori condizioni di lavoro. Non solo: McDonald’s si è sempre opposto alla presenza in azienda delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Grandi aree di terra nei Paesi poveri vengono deforestate per vendere il legno o per dare spazio agli allevamenti di bestiame o per coltivare i foraggi per nutrire gli animali che verranno mangiati nell’Occidente. Tutto questo viene fatto a danno delle risorse alimentari di questi Paesi, tenuti in ostaggio tramite il debito dalla Banca Mondiale e dalle multinazionali. McDonald’s pubblicizza e impone continuamente prodotti a base di carne (manzo e pollo in primis: i fornitori principali di Mc in Italia sono Amadori e Cremonini) spingendo le persone a mangiare carne troppo spesso, questo fa sì che vengano distrutte enormi risorse per l’alimentazione mondiale. 7 milioni di tonnellate di cereali producono solo 1 milione di tonnellate di carne e derivati.

Le foreste di tutto il mondo vengono distrutte ad un ritmo spaventoso dalle società multinazionali. McDonald’s ha ammesso di usare bovini allevati su terre dove erano state disboscate foreste pluviali, compromettendone la rigenerazione. McDonald’s è il più grande consumatore mondiale di carne bovina. La moderna agricoltura intensiva si basa su un utilizzo pesante di prodotti chimici che stanno danneggiando l’ambiente.

Le critiche a McDonald’s sono arrivate da un gran numero di persone e di organizzazioni su diverse problematiche. A metà degli anni ottanta, ad esempio, London Greenpeace mise insieme molte di queste questioni e convocò una Giornata Mondiale di Azione contro McDonald’s. Questa si tiene ogni 16 ottobre con picchettaggi e dimostrazioni in tutto il pianeta. McDonald’s – che spende tanti soldi ogni anno in pubblicità e propaganda – ha provato a fare cause temerarie per contrastare le critiche argomentate che arrivavano da tutto il mondo, iniziando pesanti azioni legali contro chi protestava.

Alla luce di questi validi motivi per stare alla larga dai fast food di McDonald’s, una città addormentata e silente come Cesena, ha le potenzialità e le energie per darsi una svegliata? Batta un colpo chi desidera organizzare iniziative di protesta contro questi nuovi fast food.

L’IMMAGINE – scelta qui in redazione – rimanda al messaggio diffuso in rete (e rilanciato a suo tempo anche da Comune-info) per annunciare  #OccupyMcDonaldsTour nel 2015; cfr #OccupyMcDonalds Tour è cominciato. Qui in “bottega” diamo voce e sosteniamo tutte le azioni nonviolente, anche le più radicali, contro McDu: si chiama legittima difesa. (db)

Davide Fabbri

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