Cesena: il sindaco fermi le cave sul Savio

di Davide Fabbri

OCCORRE FERMARE I LAVORI DELLA NUOVA CAVA DI CA’ BIANCHI SUL FIUME SAVIO A CESENA

Appello urgente al sindaco di Cesena Enzo Lattuca.

In tempi di emergenza pandemica, sono iniziati i lavori di costruzione della viabilità al servizio di una nuova cava (attività estrattiva) con realizzazione di un guado carrabile (e relative rampe) di attraversamento del fiume Savio, in corrispondenza del polo estrattivo di Ca’ Bianchi. Un’area splendida dal punto di vista ambientale, paesaggistico e naturalistico. Vedi le due foto scattate un mese fa. Il progetto prevede di alterare, di sconvolgere un habitat naturalistico unico, con diverse specie animali e vegetali. Uno spettacolo della natura verrà distrutto.

Il guado di attraversamento del fiume è necessario alla proprietà Calcestruzzi del Savio srl/Impianti Cave Romagna srl per collegare l’attività di cava di Ca’ Bianchi di via Germazzo che si vuole andare a realizzare, con i vecchi impianti di betonaggio della Calcestruzzi del Savio srl / Impianti Cave Romagna srl di via Bibbiena a Borgo Paglia di Cesena.

Questa mattina un cittadino residente a Borgo Paglia, allarmato dall’inizio dei lavori, ha interpellato il sindaco Enzo Lattuca, per chiedere informazioni sulla natura dei lavori. «E’ il cantiere della pista ciclabile di via Ancona» ha risposto al cittadino disinformandolo.

Non è vero. Il Comune di Cesena, con permesso-autorizzazione paesaggistica numero 12 del 19 marzo 2020, ha concesso alla Calcestruzzi del Savio la possibilità di realizzare una nuova viabilità al servizio di una nuova cava a Ca’ Bianchi, in via Germazzo, attraverso la costruzione di un guado di attraversamento del fiume Savio, all’interno dell’alveo del fiume. Sono questi i lavori autorizzati, la pista ciclabile di via Ancona fa parte di un altro cantiere.

Invito caldamente il sindaco a non raccontare frottole ai cittadini: se non è informato su quello che fanno i propri dirigenti della macchina comunale (fosse vero, sarebbe un problema serio) prima di inventare risposte creative e fantasiose, si vada ad informare compiutamente presso i propri dirigenti. Per fornire informazioni corrette ai cittadini “disinformati”.

Invito il sindaco Enzo Lattuca a sospendere i lavori, poiché le autorizzazioni sono state rilasciate a un soggetto (la Calcestruzzi del Savio srl del legale rappresentante Angelo Morellini) che recentemente è stato condannato per reati ambientali (deposito incontrollato di rifiuti) proprio in una delle aree interessate ai lavori: l’area di via Bibbiena, a Borgo Paglia di Cesena.

Continuare a concedere autorizzazioni a un soggetto che ha commesso gravi irregolarità legate alla gestione del territorio, non mi pare cosa buona e giusta.

Tutto era partito da un mio esposto alla Procura della Repubblica di Forlì, Corpo Forestale dello Stato, sindaco e Arpae del maggio del 2017. Trovate il testo dell’esposto al termine di questo post.

La Procura ha preso in considerazione il mio esposto. Ha delegato il Corpo Forestale dello Stato a fare le indagini in merito alle mie circostanziate segnalazioni. E’ stato denunciato il legale rappresentante della Calcestruzzi del Savio srl (Angelo Morellini) per deposito incontrollato di rifiuti. La ditta a proprie spese ha realizzato una parziale sistemazione dell’area in corrispondenza dei vecchi impianti di betonaggio di via Bibbiena. Non è stata effettuata una bonifica dell’intera area, come da mia richiesta. E’ stata pagata una banale contravvenzione di 6.500 euro. I lavori di sistemazione delle sponde del fiume Savio sono stati poi realizzati dall’ex Servizio Tecnico di Bacino. Spero vivamente (ma ho seri dubbi che questo sia accaduto) che i costi di tali lavori siano stati addossati alla Calcestruzzi del Savio srl.

Ora la Calcestruzzi del Savio srl / Impianti Cave Romagna srl – attraverso la realizzazione di una nuova viabilità al servizio di una cava con costruzione di un guado di attraversamento del Savio – intende far partire una vecchia previsione di attività estrattiva: la coltivazione della cava di “Ca’ Bianchi”, una cava di inerti (sabbia e ghiaia) in depositi alluvionali del Savio. Una cava approvata con delibera di Giunta del Comune di Cesena numero 395 del 14 dicembre del 2010. Di quasi 10 anni fa. Un’era geologica fa, dal punto di vista politico e ambientale.  

Arpae – in data 12 novembre 2019 – ha autorizzato la concessione per l’occupazione dell’alveo del fiume Savio, un’area demaniale del fiume a Borgo Paglia. La concessione è valida fino al 31 dicembre del 2023. Il canone annuo di occupazione dell’area demaniale del fiume è irrisorio per la ditta: 348 euro l’anno.

Cesena, 18 aprile 2020

Davide Fabbri, ecologista e blogger indipendente

 

GRAVI REATI AMBIENTALI LUNGO IL FIUME SAVIO A CESENA. IRREGOLARITA’ BONIFICA AREA EX CAVA CALCESTRUZZI DEL SAVIO A BORGO PAGLIA

Questo è il testo della segnalazione-esposto consegnato a Procura della Repubblica di Forlì, Carabinieri, Corpo Forestale Stato, sindaco Cesena, Arpa, Autorità Bacino. Ipotesi di reati ambientali in vasta area immediatamente a ridosso del fiume Savio. Nel periodo di aprile 2017 recandomi a praticare camminate con amici lungo l’argine del fiume Savio – in località Borgo Paglia di Cesena nei pressi della Calcestruzzi del Savio di via Bibbiena – ho notato la presenza di numerosi detriti cementizi anche di notevoli dimensioni e laterizi sia nel letto del fiume che semisepolti sulla sponda sinistra orografica dello stesso.
Ad una prima ricognizione visiva appare chiaro che si tratta di detriti di cemento armato sepolti appositamente in epoca relativamente recente posizionati in strati sovrapposti a terriccio mischiato a sua volta con laterizi e forse con cemento-amianto (eternit). E’ facile dedurre che la corrente fluviale abbia con l’erosione portato alla luce i detriti più grandi di notevoli dimensioni poiché non occorre essere tecnici eccelsi per capire come tutta la vasta area adiacente il corso d’acqua che in precedenza era stata oggetto di scavo per l’estrazione della ghiaia da calcestruzzo sia stata riempita – presumibilmente dai sei ai dieci anni fa – con materiale di scarto delle lavorazioni del calcestruzzo, asfalto di piazzali, laterizi di ogni tipo cui sono stati sovrapposti alcuni metri di terra. La stratificazione dei materiali sovrapposti che si nota nella curva del fiume è l’esempio evidente ed eloquente di quanto sopra.
Gli elementi di base su cui effettuare una accurata ispezione di carattere ambientale sono:
1) sotto le vaste aree adiacenti alla Calcestruzzi del Savio ora coltivate a cereali per l’alimentazione umana o zootecnica sono presumibilmente sepolte tonnellate di materiali inquinanti tra cui asfalto e forse cemento-amianto (eternit) oltrechè a cemento armato e laterizi. La prova di quanto sopra è l’evidente presenza nelle suddette aree di blocchi di asfalto e pezzi di cemento armato che con le arature vengono abbondantemente in superficie;
2) la presenza nel letto del Savio di tonnellate di materiali cementizi e laterizi costituisce un danno rilevante all’ecosistema fluviale causa la progressiva dilavazione tramite erosione delle polveri sottili del cemento e dei laterizi nelle acque, che potrebbero finire nelle falde acquifere e nell’ecosistema alimentare umano ed animale;
3) le dichiarazioni spontanee di alcuni agricoltori dei dintorni che di fronte a precise domande del sottoscritto hanno riferito che durante la “bonifica” dell’area della ex cava della Calcestruzzi del Savio sarebbero stati interrati materiali “di ogni sorta”;
4) è molto probabile l’ipotesi che per adempiere agli obblighi di legge che impongono alle ex cave il ripristino dei luoghi che erano stati soggetti a scavo, nella zona in questione sia stata effettuata un pseudo bonifica, solo di facciata, interrando materiali di scarto, asfalto, laterizi, ferro per le gettate e forse anche cemento-amianto (eternit) per evitare costosi collocamenti degli stessi in apposite discariche, così come previsto dalla legge. Materiali che l’erosione fluviale sta riportando alla luce e sono sotto gli occhi di tutti.

Si chiede alle autorità competenti l’effettuazione di verifiche e sopralluoghi al fine di accertare le eventuali ipotesi di reato ambientale: ipotesi di stoccaggio irregolare di rifiuti in ex cava, irregolarità nella gestione del sito di ripristino ambientale di ex cava, danneggiamento e deturpamento ambientale di realizzazione di discarica abusiva, violazioni in materia urbanistica – paesaggistica – di tutela fluviale, rischio amianto.

Il Savio: questo splendido fiume, che ha già pagato un caro prezzo, per un modello di sviluppo a forte impatto ambientale (pensate solo al problema degli allevamenti industriali intensivi), meriterebbe una maggiore attenzione e un presidio particolare da parte di istituzioni, associazioni e cittadini.

Sono disponibile a portare in loco le autorità competenti destinatari della presente segnalazione ed eventualmente i giornalisti che vorranno approfondire questa mia inchiesta.

Cesena, 8 maggio 2017 

Davide Fabbri

 

Davide Fabbri

Un commento

  • Gent.mo Sig. Davide Fabbri, condivido pienamente le sue osservazioni in merito alla nuova cava che vogliono fare in localita’ Borgostecchi Taibo fraz. di Mercato Saraceno (FC), e’ una pazzia e sono daccordo con lei affinche’ non si distrugga la zona interessata e adiacente al fiume savio! oggi ho postato alcuni video su facebook che dimostrano la bellezza naturale del luogo! in questo luogo a suo tempo (tanti anni fa) scavarono fino all’osso tutto! ora c’e una natura bellissima e mi rattrista che venga rovinata per interessi solo economici! il tutto a danno della nostra salute con micropolveri e quant’altro di peggio! La ringrazio per il suo intervento al fine di evitare che si compia una vera pazzia con una nuova cava.

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