Cesena, occhio a quei due
L’assessore di Cesena Tommaso Dionigi e il coordinatore del campus universitario Luciano Margara sono anche imprenditori e soci in aziende del settore informatico: evidenti conflitti di interesse
di Davide Fabbri (*)
Cerco qui di fare una sintesi della vicenda da me sollevata con una inchiesta pubblicata sul mio profilo Facebook il 18 ottobre scorso. L’assessore del Comune di Cesena Tommaso Dionigi e il coordinatore del Campus cesenate dell’Università di Bologna Luciano Margara per i loro prestigiosi incarichi pubblici e istituzionali percepiscono già lauti stipendi. Ma a loro non basta.
I nostri protagonisti sono i pupilli del sindaco di Cesena Paolo Lucchi (che sui quotidiani locali si spende a difendere il loro operato) e da tempo si sono messi in società: fanno anche gli imprenditori, fanno affari insieme in settori da conflitto d’interesse. Tommaso Dionigi e Luciano Margara sono insieme in ben tre società: la LAB51 srl di Cesena con sede in via Riccardo Brusi 170; la LMTD srl con sede a Cesena in viale Guglielmo Marconi 472; la FoodStation srl di Cesena con sede in via Felice Orsini 39. La prima opera nel settore informatico e ha per oggetto principale lo sviluppo, la vendita e la commercializzazione di sistemi informatici, l’erogazione di servizi e prodotti informatici nonché la consulenza e la formazione in ambito informatico. La seconda società ha per oggetto l’acquisto, la gestione, il possesso e la vendita di titoli azionari e obbligazionari, nonché di partecipazioni in altre società. La terza è nata per operare nel campo della commercializzazione di beni nel settore alimentare, utilizzando soprattutto strumenti informatici.
I protagonisti della vicenda legata a conflitti d’interesse imbarazzanti raccontano frottole. All’unisono i tre uomini di potere hanno raccontato infatti che «le attività imprenditoriali di Dionigi e Margara, pur avendo sede a Cesena, non operano sul territorio cesenate (altrimenti ci sarebbe un conflitto d’interesse ndr) e neanche su quello della nostra Regione». Una bugia grande come una casa. La terza società in affari fra Dionigi e Margara – che si chiama FoodStation srl – ha iniziato la propria attività a Cesena, i soci principali sono Dionigi e Margara attraverso la partecipazione della società LMTD (acronimo di Luciano Margara e Tommaso Dionigi). La FoodStation sta facendo attività di ricerca di personale a Cesena. La FoodStation srl – che è nata il 6 ottobre scorso – è così composta: il 64% di LMTD (società di Margara e Dionigi come si è detto), il 32% di Habenas di Vladimiro Mazzotti (dirigente e finanziatore di Cesenalab), il 4% di Lo Iacono Luca. La FoodStation ha recentemente fatto annunci di lavoro sul sito subito.it cercando fattorini per una attività lavorativa di consegna merce a domicilio da svolgersi a Cesena. Gli annunci di lavoro sono stati fatti con la partita iva della società LAB51 di Dionigi e Margara.
Sia Dionigi che Margara svolgono altresì attività con un ruolo squisitamente pubblico-istituzionale: uno fa l’assessore “pesante” in Comune (con tante deleghe), l’altro è il numero uno dell’Università pubblica a Cesena. Sia Dionigi che Margara fanno parte del Comitato scientifico di Cesenalab, una società partecipata anomala. Infatti è stata costituita dal Comune di Cesena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e dall’Università di Bologna. Ma non ha personalità giuridica. E’ un progetto (sic!). Non è né srl, né spa, né soc.coop. Un bel modo per gestire in maniera discrezionale e arbitraria – senza fare gare – soldi pubblici, incarichi, lavori, affidamenti, acquisti. Cesenalab non presenta di conseguenza un bilancio ufficiale trasparente delle proprie attività. Tutto il giro di danaro pubblico e privato che passa in Cesenalab non viene indicato in un bilancio pubblico trasparente. Cesenalab nasce nell’aprile del 2013 ed è gestita da una società partecipata, Serinar spa, costituita allo scopo di promuovere e qualificare i corsi di laurea e iniziative di cui l’Università di Bologna ha previsto la realizzazione o l’attivazione o il decentramento nelle città di Forlì e Cesena. In Cesenalab sono stati raccolti – dal 2013 fino a ora – investimenti privati e pubblici per oltre 1 milione di euro (1,2 milioni di euro per la precisione). I soldi pubblici vengono messi da Comune di Cesena e dalla Regione Emilia Romagna. Il Comune di Cesena investe in Cesenalab 100.000 euro l’anno. La Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena concede a Cesenalab gli spazi in comodato gratuito. Il Campus Universitario di Cesena ha la responsabilità scientifica del progetto: 60 giovani coinvolti, 45 fondatori e 15 dipendenti; 40 studenti per tirocini e stage universitari. Sono stati sostenuti 12 team.
Occorre notare le posizioni imbarazzanti dell’assessore comunale Tommaso Dionigi (ri-nominato recentemente membro del Comitato scientifico di Cesenalab e assessore comunale di riferimento) e del coordinatore del Campus universitario Luciano Margara. Il punto essenziale del conflitto d’interesse, grande come un macigno è questo: i nostri due protagonisti sono imprenditori, anche nel territorio comunale di Cesena, nello stesso settore delle start-up e imprese innovative che vengono valutate, giudicate e sovvenzionate da Cesenalab. Chi decide in Cesenalab sono gli stessi Dionigi e Margara.
Anche se non ricevono emolumenti economici nello svolgere il compito di membri nel Comitato scientifico di Cesenalab, rimane il conflitto di interessi: un assessore comunale e il numero uno dell’Università cesenate (insieme in affari in 3 società come imprenditori nel settore informatico e delle nuove start-up) contemporaneamente valutano, giudicano e sovvenzionano imprese innovative sul fronte Cesenalab. Il Comitato scientifico di Cesenalab ha infatti il compito di esprimere gli orientamenti generali e le linee di indirizzo relativamente ai servizi dell’«incubatore», alle attività servite, all’istituzione di nuovi servizi, alle modalità di ammissione, all’utilizzo degli spazi e alla durata della permanenza dei team incubati. Che è lo stesso settore d’intervento dell’impresa privata LAB51 srl, i cui soci sono appunto Dionigi e Margara.
Alla luce di tutto questo, l’unica soluzione possibile sono le dimissioni dell’assessore Dionigi e del coordinatore universitario Margara.
(*) Davide Fabbri è blogger indipendente, ospite fisso in “bottega”; sulla vicenda vedi anche Cesena Lab: un conflitto di interessi (db)