Cesena, sotto la cassa…

chi crepa e chi campa

GRAVE CRISI ALLA CASSA DI RISPARMIO DI CESENA, LA BANCA DEI “POTERI FORTI” DELLA CITTA’. LANCIAMO L’IDEA DELLA COSTITUZIONE DI UN COMITATO IN DIFESA DEI RISPARMIATORI DELLA BANCA.

di Davide Fabbri (*)

Davide-CRC

   Ieri, 8 giugno, il cda della banca ha approvato il bilancio consuntivo del 2015. Una perdita d’esercizio allucinante, di ben 252 milioni di euro. Di fatto i risparmi di una vita in azioni di 13.000 soci privati verranno volatilizzati, colpiti soprattutto i piccoli risparmiatori. Il cda ha chiesto all’assemblea dei soci di prossima convocazione di avere delega per eseguire un aumento di capitale pari a 280 milioni di euro a un prezzo compreso tra euro 0,1 e 0,8 per azione. Sino a due anni fa il valore delle azioni era pari a 14 euro.

Da anni – come blogger indipendente ed ex consigliere comunale della città di Cesena – racconto della crisi profonda della banca più influente della città e dei centri di potere, spesso deriso, inascoltato, sbeffeggiato. Nessuno sentiva, nessuno vedeva, nessuno parlava. La politica locale e le ultime dirigenze della Cassa di Risparmio di Cesena hanno tentato di nascondere maldestramente la polvere sotto il tappeto. Tutto questo non è servito per fare pulizia, semmai ha fatto aumentare ancora di più il cattivo odore dell’ambiente. Sostenere la tesi della solidità del sistema bancario, continuare a rassicurare ideologicamente come hanno fatto in tanti, è un tentativo maldestro di mascherare o non raccontare la verità. Un vuoto di credibilità della politica e della dirigenza della banca.
Ora la verità sta venendo a galla, prepotentemente. Azionisti e dipendenti della banca cominciano ad aprire gli occhi e vengono a chiederci – a me e altre persone che si stanno muovendo – analisi e documenti. Essere “cassandre” è pesantemente antipatico: predire sventure, preconizzare avvenimenti drammatici … senza essere creduti.
Ci farebbe piacere sentire oggi i commenti dell’ex Direttore generale della banca Adriano Gentili che fece fuoco e fiamme – in occasione dell’assemblea dei soci dell’1 febbraio scorso – contro il nostro volantino informativo e anche dell’ex presidente Germano Lucchi, così attento a coprire la verità, che all’assemblea dei soci della banca di febbraio si prodigò in un forte e convinto endorsment nei confronti della gestione dell’istituto bancario, cioè Germano Lucchi / Adriano Gentili: evidentemente non poteva e non voleva prenderne le distanze in quanto completamente coinvolto, per cui dovrà condividerne “in solido” le responsabilità. Ci piacerebbe anche ascoltare i commenti del sindaco di Cesena Paolo Lucchi, che ha rischiato l’orticaria quando abbiamo scritto dei problemi della banca; ricordiamo ancora la sua risposta stizzita quando affermò: «La Cassa di Risparmio di Cesena non si tocca, è carne viva…». Non avremo probabilmente la fortuna di ascoltarli in questo delicato passaggio – si sa, la sconfitta è sempre orfana – dunque è più facile che rimarranno defilati e riservati. Crediamo che ogni cittadino di questa città e ogni risparmiatore a cui sono stati azzerati i risparmi del loro sudato lavoro avrebbe diritto di chiedere ragione di tutta questa brutta vicenda.
Ora dobbiamo fare un ulteriore passo, a difesa dei cittadini – sudditi e vessati – per ridare dignità agli oppressi, contro l’esercizio arrogante del potere della banca. Il nostro intento è quello di andare a costituire un «Comitato in difesa dei Risparmiatori della Cassa di Risparmio di Cesena». Facciamo le azioni di responsabilità penale e civile nei confronti degli ex amministratori della banca. Individuiamo in Franco Faberi l’esperto economico del Comitato. Sono aperte le adesioni. Chiediamo a tutti coloro che sono rimasti coinvolti in questa vicenda e che sono interessati di aderire al nostro Comitato.

Cesena, 8 giugno 2016

(*) Qui in “bottega” sul tema Davide Fabbri è intervenuto più volte: vedi a esempio qui Cesena: ma sopra la banca chi ci campa? e qui Cesena: Carisp, Ottimax e controlli pochini

 

 

Davide Fabbri

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