Cesena, una vittoria degli ecologisti

di Davide Fabbri (*)

Energu-ItaliaFANGO

L’ottima notizia tanto attesa è arrivata: il Consiglio comunale di Cesena giovedì scorso ha definitivamente stralciato l’area edificabile in zona agricola a Diegaro di Cesena per quanto riguarda l’Accordo di Programma con Jolly Service. La giunta dell’uomo-solo-al-comando Paolo Lucchi è stata costretta a fare marcia indietro su questa ennesima operazione speculativa, e l’assessore all’Urbanistica Orazio Moretti per salvare la faccia dovrebbe presentare immediatamente le proprie dimissioni.
L’intera città dovrebbe ringraziare di cuore il Comitato Lupa – Comitato di Liberazione dal Cemento (cui mi onoro di appartenere) – che, nell’interesse collettivo, ha sempre tenuto alta l’attenzione sul caso, con conferenze-stampa e comunicati, inoltrando soprattutto agli enti competenti argomentate e corpose relazioni sull’incompatibilità ambientale e urbanistica dell’area soggetta a trasformazione urbanistica: da agricolo a edificabile.
In sintesi questa è la storia: la Giunta Lucchi a fine 2013 aveva siglato l’Accordo con le ditte Jolly Service spa, Calcestruzzi del Savio e A.T.I. di Mariani & C. per promuovere la realizzazione di un complesso produttivo in località Torre del Moro-Diegaro per complessivi 143.000 metri quadri, di cui 77.000 mq di proprietà della Jolly Service, secondo il vigente piano regolatore destinati ad agricoltura.
L’area era già stata inserita una prima volta come area edificabile nel PRG con la variante 1/2010, ma a seguito dei pareri fortemente negativi espressi da Provincia, Arpa e Usl, il Comune di Cesena era stato costretto a uno stop. L’uomo-solo-al-comando Lucchi ci ha così riprovato.
Le riserve degli enti sopracitati circa l’opportunità di trasformare tale area da agricola a produttiva erano molteplici: la non ammissibilità nella zona di attività potenzialmente inquinanti (articolo 28 P.T.C.P.), le carenze infrastrutturali di collegamento fognario, le criticità nel servizio idrico ed energetico, le emissioni atmosferiche e acustiche derivanti dalle attività produttive in area a ridosso di abitazioni, le dinamiche di traffico pesante indotto, la localizzazione isolata rispetto al produttivo esistente, gli alti livelli di subsidenza. Soprattutto però era ritenuta ostativa la presenza di pozzi di alimentazione dell’acquedotto.
I terreni che circondano questi pozzi sono infatti soggetti a tutela per impedire la contaminazione di acqua destinata al consumo umano. Secondo l’articolo 94 del decreto legislativo 152/2006 è prevista una zona di tutela assoluta entro un raggio di 10 metri dal pozzo e una zona di rispetto che impone il divieto, entro un raggio di 200 metri, di insediamenti e svolgimenti di specifiche attività umane, fra cui la dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche provenienti da piazzali e strade. L’area ricade per buona parte nel vincolo, ma la Giunta comunale, benché perfettamente a conoscenza della situazione, decise di siglare ugualmente l’Accordo.


Alla luce di questa vittoria degli ecologisti, sono convinto che l’insediamento di nuove aree produttive vada pianificato molto attentamente, in maniera trasparente, poiché potrebbe comportare criticità infrastrutturali e gravi rischi legati all’inquinamento delle falde, provocando danni a lungo termine per la salute delle persone e dell’ambiente, come nel caso di Jolly Service.
Ritengo pertanto che sia più ragionevole tutelare il patrimonio rurale e la salute dei cittadini destinando lo sviluppo delle aziende all’interno dei numerosi ambiti polifunzionali esistenti, come le aree già urbanizzate e invendute, le aree PIP o SAPRO già presenti in PRG, o ancora le eventuali aree da riqualificare.

(*) Mi perdonerà Davide Fabbri se per illustrare questa piccola/grande vittoria ho scelto una vignetta – di Energu – sul pessimista: è per ricordare che il cammino è lungo… (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *