Che brutta aria tira nella galassia Hugo

Ma occhio anche al PS

naziRobot

Arriva alla redazione della “bottega” codesto messaggio. «Il Premio Hugo è un ambito che non conosco, ma forse la notizia interessa ai fantascientifici della redazione:
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/19922/il-disastro-dei-finalisti-al-premio-hugo-2015/ ».

Interessa sì. Purtroppo. Ed ecco il testo da «fantascienza com». Seguito da un’altra brutta notizia e da un PS.

Il disastro dei finalisti al Premio Hugo 2015

Appena sono stati annunciati i finalisti al Premio Hugo 2015 è scoppiata la più grossa polemica mai vista nella storia del premio. Perché questa volta sono accaduti fatti davvero preoccupanti.

È finita l’oppressione dei guerrieri della giustizia sociale”. Così i sostenitori della ormai famigerata “lista Sad Puppies 3” hanno salutato la loro schiacciante vittoria nella prima fase delle votazioni al Premio Hugo 2015.

Per molti altri, ciò che è accaduto quest’anno è una macchia gravissima nell’immagine e nella storia del premio, che potrà essere lavata solo se alla fine i premi delle categorie interessate non saranno assegnati.

Cosa è successo?

Anche quest’anno, come già era accaduto negli anni scorsi, una sorta di movimento di appassionati di fantascienza con forti inclinazioni politiche ha redatto una propria lista di “consigli di voto”, e si è data da fare attivamente per promuoverla. Incluso portare al voto persone estranee al fandom, arrivando anche in molti casi a pagare l’iscrizione alla prossima Worldcon per consentir loro di votare.

Le liste di consigli non sono una novità, l’aspetto nuovo, secondo molti osservatori, è proprio la base politica di questa lista, chiamata Sad Puppies 3 (“cuccioli tristi”). Molti tra gli autori raccomandati sono di destra, scrivono letteratura fortemente maschilista, sono cristiani spesso cattolici oltranzisti, combattono contro i diritti degli omosessuali. Tutto questo dal loro punto di vista rientra, naturalmente, nell’esercizio della libertà di pensiero, e battersi per questi valori vuol dire opporsi all’oppressione di chi sostiene la giustizia sociale (“social justice warriors”).

Le liste in realtà sono due; l’altra è Rabid Puppies, una lista ancora più estrema promossa da Vox Day, alias di Theodore Beale, un fondamentalista battista che professa idee fortemente misogine (per esempio è contrario al diritto di voto alle donne) e razziste. Day è una delle uniche due persone che siano mai state espulse dalla SFWA, ed è l’editor della Castalia House, una casa editrice finlandese che pubblica fantascienza di estrema destra. Buona parte dei candidati all’Hugo sono stati pubblicati da Castalia.

Già negli anni scorsi questo movimento era riuscito a portare diversi dei propri candidati nelle liste dei finalisti. Quello che è accaduto quest’anno, forse anche a causa di un numero meno elevato del solito di votanti, è che i promotori delle due liste reazionarie (per usare un eufemismo) non hanno solo vinto ma stravinto, estromettendo praticamente ogni altro candidato dalle finali. Solo due opere sono rimaste in lista nella categoria romanzo. Tutti gli altri candidati arrivano da una delle due liste o da entrambe. In particolare tutte le segnalazioni condivise dalle due liste sono entrate in finale.

Nella blogosfera ci sono state reazioni durissime. Diverse persone, incluso — in modo molto pacato — John Scalzi, hanno invitato a votare Ann Leckie o Katherine Addison nel romanzo e “Nessun premio” nelle altre categorie. Dopotutto i votanti della fase finale sono normalmente molto più numerosi di quelli della prima fase ed è possibile che i sostenitori di Sad Puppies possano essere messi in minoranza.

Quello che brucia di più è non solo il fatto che un premio importante come l’Hugo possa essere manipolato in modo così evidente e totale, ma anche che questo avvenga non per favorire un’opera che alcuni possano ritenere migliore, ma per motivi prettamente politici.

Per aggiungere al coro anche la nostra piccola e modesta voce, crediamo che quest’anno per la prima volta dopo diversi anni Robot si asterrà dal pubblicare i racconti vincitori del Premio Hugo. Non per una valutazione politica delle opere; crediamo che i lettori di Robot si siano fatti un’idea delle nostre opinioni politiche, ma sanno anche che su Robot abbiamo pubblicato racconti di autori con idee molto diverse. Tra i segnalati da questa lista tra l’altro ci sono anche persone con cui abbiamo rapporti personali di amicizia, come Kevin J. Anderson o Mike Resnick (che peraltro si è decisamente dissociato dalla lista, come ha fatto anche qualcun altro), per cui il nostro non è un giudizio a priori sulle opere o le persone. Noi pubblichiamo spesso i vincitori del premio perché crediamo sia un buon modo per avere il polso delle ultime tendenze della fantascienza internazionale, al di là anche di quelli che possono essere i nostri gusti personali. Ma nel momento in cui i vincitori dell’Hugo non sono più la scelta dei racconti più graditi dal pubblico ma frutto di propaganda politica nazistoide allora non siamo proprio più interessati. Sceglieremo i racconti tra i vincitori e finalisti del premio Nebula.

L’articolo di «www.fantascienza.com» si conclude con l’elenco dei “premiandi”: per il Romanzo (1827 segnalazioni), per il Romanzo breve (1083 segnalazioni), per il Racconto lungo (1031 segnalazioni), per il Racconto (1174 seg), per il Saggio (1150 segn) per il Fumetto (785 segn), per il Film (1285 segn), per il Telefilm (938 segn), per Editor racconti (870 segn), per Editor romanzi (712 segn), per Artista (753 segn), per Rivista semiprofessionale (660 segn), per Fanzine (576 segn), per Fancast (668 segn) eccetera.

 

Non bastando questa cattiva notizia alla redazione della “bottega” ne arriva un’altra su un articolo de «Il giornale» dove si arruola Ray Bradbury nelle file della destra più idiota; commento di un amico «Speriamo che i marziani abbiano pietà di noi». Vi risparmio il testo di questa sciocchezze: ma se proprio volete leggerlo vi consiglio di avere accanto un Guttalax con una copia di «Cronache marziane» o di «Fahrenhiet 451». Del resto…. a destra ci provano, senza vergogna: ricordo come Sebastiano Fusco e Gianfranco De Turris nella prefazione a un’antologia di Thedore Sturgeon provarono a collocarlo fra i reazionari. La bufala del millennio.

PS: Al di là della notizia sul Premio Hugo e delle “giornalate” (nel senso di sciocchezze) forse due parole su fantascienza e politica ci potrebbero stare: facciamo Marte-dì prossimo? Vado io o ci sono altre candidature? Astenersi – è ovvio – fascisti e simili.

 

Redazione
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