Che confusione, sarà perchè ti odio

di Gianluca Cicinelli

E’ uno di quei periodi in cui leggi l’opinione di uno e ti convince per cinque minuti, salvo poi leggerne un’altra completamente diversa che ti convince per altri cinque minuti. Non mi era mai capitato prima e non la vivo bene, ho sempre saputo con discreta certezza da che parte stare. Ritengo in linea di massima di saperlo anche adesso, ma conosco molto meno di ieri questa società estremamente frammentata. Andiamo con ordine, o almeno proviamoci.

Il vaccino è necessario, parlano i numeri, stop. Dopodichè … Ci sono persone che hanno mille ragioni, anche sanitarie, per non potersi o volersi vaccinare: non si scherza sulla paura d’inserire sostanze all’interno del proprio corpo, questo doveva essere chiarito da subito senza criminalizzare e spingere in un’indistinta massa novax chi chiede spiegazioni, chiarezza, rassicurazioni. Lo Stato ha il dovere di fornire spiegazioni ai suoi cittadini; invece, da subito, come sempre accade nel nostro Paese – anche altrove però non tira aria diversa – è diventato uno scontro che ha portato una parte di quelli che avevano dubbi a combattere una battaglia talebana contro il vaccino. Questa è una categoria di ragionamento che non ha nulla a che fare con la politicizzazione che è stata data nelle piazze alla questione vaccino.

So che è estremamente sgradevole da dire, e infatti esplicitamente non lo dice quasi nessuno, ma io ritengo ragionevole il rapporto fra i danni accertati prodotti e i benefici accertati prodotti. Su questo e non sul terrore doveva avvenire la dialettica Stato/cittadini. Uno Stato che non ha fatto una gran bella figura con tutti gli avvitamenti sia sui tempi di durata del vaccino sia sulle fasce d’età per Astrazeneca sia per le fasce d’età della campagna vaccinale con le priorità cambiate più volte. Vogliamo parlare poi del fallimento totale dell’applicazione Immuni? Soprassediamo per non fornire ulteriori appigli ai novax strumentali.

Minacciare i non vaccinati che non saranno curati nel settore pubblico è per caso un incentivo alla fiducia nello Stato da parte dei novax? A me sembra soltanto stupido; ditemi allora che non mi curerete il cancro che mi verrà ai polmoni perchè fumo 60 sigarette al giorno di mia spontanea volontà e facciamola finita qua.
I novax politicizzati utilizzano i rari eventi negativi causati dal vaccino così come Salvini utilizza i rari eventi negativi di non aventi diritto al reddito di cittadinanza per mettere in discussione provvedimenti utili al 99% della popolazione.

Il green pass è un errore di proporzioni gigantesche, l’avevo già scritto qualche settimana fa, ma i fatti delle ultime settimane rendono addirittura pericoloso questo modello di gestione della salute. Ma non certo per le sciocchezze sul controllo o il paragone con i nazisti e la croce gialla degli ebrei che sono offensivi verso gli ebrei oltre che infondati. Intanto proprio nel merito perchè avere accanto uno con il green pass non è sinonimo di certezza che la persona vicina sia priva del virus. Se nel giro di due settimane la durata del green pass passa da 8 a 12 mesi è evidente che si tratta di una decisione politica e non sanitaria, dovuta alle difficoltà di gestione del pasticcio. Solo il tampone fatto poco prima ti dà questa certezza.

A rendere ancora più grottesca la situazione – se non fosse tragica perchè senza green pass non si lavora – ci sono le molte persone che pur avendo fatto il vaccino o addirittura avuto il covid non hanno potuto ottenere il green pass per motivi burocratici. Persino chi si è sottoposto alla sperimentazione di vaccini come Reithera, quindi sicuramente l’antitesi di un novax, persino costoro sono rimasti esclusi dal green pass. Uno Stato serio non si comporta così: prima si dice alle persone che il comportamento individuale è fondamentale per il funzionamento dell’intera collettività e poi si abbandona a se stesso anche chi è stato alle regole. Tutta benzina per il fuoco delle piazze novax.

E’ vigliacco poi demandare i controlli agli esercenti: lo Stato si è lavato le mani di una sua precisa responsabilità esponendo gli esercenti alla furia dei novax e i cittadini alla mancata tutela, in quanto i controlli sono in realtà poco frequenti per ovvie ragioni. Da quando ho il green pass mai una volta – e sottolineo mai – mi è stato chiesto di mostrarlo in un locale.

Sulla scuola si è riproposto esattamente quel che accadde con la didattica a distanza, di giorno in giorno ordini e contrordini diversi senza una vera concertazione con le figure coinvolte nella scuola. Chi vive in grandi città, soprattutto a Roma dove i controllori già prima del green pass ogni tanto venivano picchiati se chiedevano di esibire il biglietto – perchè il clima è questo da molto tempo – rischia di arrivare in posti solo formalmente sicuri perchè ti chiedono il pass, ma dopo aver viaggiato a dieci centimetri dalla faccia di altri in un bus strapieno.

Questa è la situazione materiale, mi sembra di essere stato piuttosto concreto e non ideologico nell’esporla. A chi giova questo grande caos, mi chiedo, essendo tra quelli che deridono l’idea del grande complotto mondiale per diffondere il covid e sono preoccupati per la salute mentale di alcuni amici che lo affermano?
Il punto più importante non è a questo punto trovare un vincente o un perdente ma proprio lo scontro in atto. I due schieramenti non sono interessati ad aver ragione ma a imporla eliminando l’altro, in una sorta di guerra civile a bassa intensità. Le posizioni sono esasperate e il dato oggettivo che ne esce non porta a osservare e ragionare sui contenuti ma sul conflitto in quanto tale. Senza rispolverare l’antico Divide et Impera sta di fatto che l’estremizzazione dello scontro tiene a galla le posizioni del governo. La radicalizzazione delle posizioni pone al centro un’azione delle istituzioni che appare mediatoria senza esserlo, per cui chi come me è  assolutamente a favore dei vaccini ritiene comunque fondati alcuni punti di critica alla gestione delle vaccinazioni da parte di uno Stato di diritto, senza ritenere però che in gioco in questo momento ci sia la perdita della libertà individuale. Ci ho messo dieci a righe a spiegarlo, colpa mia, però è proprio questo il problema di non voler cadere nel tranello semplificatorio dello scontro novax/sivax, articolare la posizione mentre volano mazzate, in alcuni casi neanche metaforiche, e tu urli inascoltato tra la folla.

Mi sembra di rivivere un incubo di molti anni fa. C’è chi richiama i tempi dell’emergenza degli anni ’70 e su questo forse esagera. Ma come allora è assolutamente minimo lo spazio di manovra democratica per chi, a causa della situazione che ho descritto, non ha alcuna intenzione di essere complice di un governo che si è mostrato incapace di gestire la situazione e tantomeno di una masnada d’intolleranti che s’informa su cicciobellonews. Perchè poi alle cose già dette si aggiungono le scelte economiche di questo governo, che non sono certo neutrali o di salute pubblica. Parliamo di un governo dove si è formata una maggioranza pronta a rinnegare l’unico provvedimento che ha impedito l’allargarsi di quei 5,6 milioni di poveri accertati dall’Istat, il reddito di cittadinanza. Un governo che ha tolto in piena pandemia il blocco dei licenziamenti. Un governo che ancora ci deve spiegare dove intende investire, se intende farlo, per creare occupazione dopo la perdita di milioni di posti nelle piccole e medie aziende italiane a causa della pandemia.

Penso che siamo in molti a trovarci in questa situazione eppure non facciamo gruppo, perchè se tu tenti di non essere soltanto bianco o nero, specificando anzichè massificando, sei un “nemico” di qualcuno comunque e finisci nel mirino, oggi come ieri. Sono tanti quelli che scelgono la strada del silenzio strategico ma è un percorso di corto respiro, un vicolo cieco. E’ arrivato il momento per chi non vuole essere schiacciato in questo gioco al massacro di alzare la voce, di non lasciar perdere, di urlare per farsi ascoltare, di mollare metaforici schiaffi a chi non vuol sentire da una parte e dall’altra. Le persone per farlo ci sono. Manca un’entità politica che abbia il coraggio di raccogliere questa parte di società che non vuole soccombere alla barbarie istituzionale e a quella delle piazze.

ciuoti

5 commenti

  • Francesco Masala

    secondo me tutte le contraddizioni e le incoerenze logiche sul green pass (oltre al fatto di far finta di non obbligare al vaccino, o qualsiasi cosa siano, per legge) non sono casuali.
    da quando sono evaporati i partiti di sinistra (ma anche i sindacati che non riescono a rappresentare i diritti dei lavoratori) non esiste più nessun contrappeso alla finta follia e non razionalità dei provvedimenti sanitari dell’ultimo anno, almeno ( faccio un esempio, il fatto che il numero dei ricoverati per covid si valutino non in percentuale sugli abitanti, ma in percentuale dei posti letto covid, per non cambiare colore in Sardegna si chiudono altri reparti “normali” per aumentare i letti per il covid, che muoiano a casa gli altri, o il fatto che la durata del green pass siano una scelta politica e non sanitaria) fa sì che fra breve sarà una benedizione l’uomo fortissimo, coagulo di interessi indicibili.

    una repubblica presidenziale orbanista, chissà.

    e dire che ci sembrava brutto morire democristiani…

  • domenico stimolo

    Si ragiona, si discute, si ci azzuffa….guardando esclusivamente al “ cortile di casa nostra”. Sarà forse perché la “cultura” sovranista ( prima si chiamava nazionalista) avanza? In maniera subdolamente sottile scava, si insinua, avvelena le menti e le coscienze. Innalza muri, recinta i confini. Restringe spasmodicamente il mappamondo. Si eleva sempre più l’egocentrismo. La solidarietà…verso gli altri e verso se stessi, si accorcia sempre di più.

    La questione VIRUS è mondiale! Non si può affrontare siffatta tragedia portando esclusivamente e solamente valutazioni su scala nazionale. Molti, per non dire tutti, nei paesi emarginati e poveri, per le ragioni oggettive ben note, non sono in grado di porsi i “dilemmi esistenziali”. Muoiono per virus e altro, senza alternative di vaccino o di misure” alternative” di sistema.. Nel silenzio! Non trovano mai, tranne casi del tutto eccezionali – riscontro informativo. Come sempre, nel mondo ricco, non hanno udienza. Nella scala dei “Valori” valgono zero.

    L’Europa, per restare nel nostro piccolo ambito territoriale ( e quindi anche l’Italia) è dilaniata, nei pensieri, nelle azioni e nelle opere. Le forze di destra hanno ritrovato il proprio amalgama nell’oscurantismo e nell’egoismo più retrivo. Tanto a loro che frega? Come sempre ben pascolano nella confusione ( avvenne già, su larga scala, dopo la prima guerra mondiale).

    Le conseguenze si vedono bene dalle Alpi alle Piramidi….dai paesi nordici all’Italia. Nel nostro paese le contrapposizioni ( di natura esclusivamente elettorale) nell’attuale governo del “vogliamoci bene e ci bastoniamo alle spalle” rispecchiano il “morbo” culturale, “ideologico” e sociale che ha infestato gran parte di noi residenti nel corso degli ultimi decenni. Non sono in grado di assumere interventi omogenei, sulla necessari età dell’obbligo sui vaccini ( come già avviene da decenni per altre gravi sintomatologie) e sui cosiddetti green pass.

    La Scienza, motore del progresso umano, pur nelle contraddizioni dei poteri e dei profitti, viene reiteratamente calpestata da questi Lor Signori, invadendo anche menti sagaci e progressiste.

    Quale buon proposito, alfine ” Proletari di tutto il mondo unitevi”!

  • Gian Marco Martignoni

    Dal mio punto di vista non sussiste alcuna contrapposizione di schieramento tra pro vax e no vax, in quanto i presunti dimostranti sono aizzati e infiltrati dai gruppi di estrema desta , tanto che numericamente siamo a cifre infinitesimali, se è vero che oggi è stato raggiunto il 70% dei vaccinati. Vedete un 30 % che si sta mobilitando sul piano di massa ? Assolutamente no , perchè per esperienza personale ho verificato che molti over 70 non erano e non sono in grado di prenotarsi per la vaccinazione; per cui, oggi, stante la possibilità per gli over 60 di essere vaccinati presentandosi spontaneamente ad un centro vaccinale, molte persone stanno incrementando il numero dei vaccinati ( anche se molte persone anziane ,se non trovano chi li accompagna , difficilmente avranno la possibilità di accedere ad un punto vaccinale ) Sull’utilizzo del gren -pass, che ho scaricato questa sera – in quanto per scelta non dispongo di uno smartphone – ho appreso oggi pomeriggio che per andare domani all’ospedale di Gallarate a trovare un compagno comunista ricoverato da un paio di mesi, è indispensabile presentare la suddetta certificazione.

  • Mariano Rampini

    Ritorno con qualche ritardo (mi sarà perdonato perché internet nella mia casettina abruzzese arriva e non arriva) sulle questioni che sono state esposte nell’articolo di apertura. Le trovo quanto mai stimolanti perché sulle questioni sanitarie mi sono speso più volte e sempre nella speranza di dire qualcosa di almeno minimamente sensato. Già dall’incipit del pezzo dell’amico Cicinelli (me lo consenta) appaiono elementi sui quali pare opportuno discutere. Il fatto che – all’interno di un’emergenza, questa sì epocale – ci siano state (e ahimè continuino a esserci) posizioni diverse e contraddittorie non dovrebbe meravigliare nessuno. Dagli anni ’50 a oggi, quante epidemie – nel senso letterale del termine – abbiamo dovuto affrontare? A parte i vari vibrioni, non ce n’è stata una che abbia richiesto un così massiccio spiegamento di forze. E qui scatta l’ennesima critica a un sistema sanitario che molto, troppo tempo si interrogava sulla possibilità di accadimenti come quelli ancora in corso senza però mettere a punto (o almeno aggiornare) un razionale piano di intervento. Come già scrissi, di una possibile epidemia/pandemia si parla negli ambienti medici da almeno due decenni. Possibile che nessuno abbia pensato a predisporre un piano di interventi per farvi fronte? E non solo nel nostro piccolo Paese: persino il rinomato Cdc (Centro per il controllo delle malattie) ammericano (la doppia m non è un refuso) è sembrato un pugile sull’orlo del ko all’indomani del diffondersi del virus. Smentendo nei fatti tutto quello che ci hanno mostrato per anni (il cinema holliwoodiano sapeva già tutto? Un altro bel complotto) sugli schermi dove schiere di uomini in grosse tute anticontaminazione sconfiggono malefici virus nel giro di pochi giorni… Che i no-vax siano inquieti per questo? Passo al secondo punto: la paura di “introdurre” qualcosa di estraneo nel nostro organismo: giustificatissima se non fosse che una delle maggiori preoccupazioni della medicina ante Covid, era l’antibioticoresistenza. In altre parole lo sviluppo di ceppi batterici resistenti agli antibiotici dovuto in massima parte a un uso eccessivo e incontrollato (il fai da te ha imperato per anni dall’arrivo di internet) proprio degli stessi antibiotici. In sostanza: al primo mal di gola ci si imbottiva di antibiotici (senza contare quelli presenti nelle carni, somministrati a gogò dagli allevamenti intensivi) e alla fine il batterio, messo alla prova, finiva con lo sviluppare forme di resistenza (anche mortali, non va sottovalutato questo fattore) ai farmaci che avrebbero dovuto debellarlo. Mi sembra quindi (l’esempio vale per molti altri medicinali assunti senza remore da gran parte della popolazione mondiale: si pensi all’ibuprofene soltanto per fare un altro esempio) che il timore di “introdurre” nel nostro organismo qualcosa non possa essere avanzato come chiave interpretativa delle folli paure no-vax. Inoltre sembriamo aver dimenticato che i no-vax esistono e sono ben diffusi tra la popolazione già da prima dell’attuale epidemia: le famose voci sulla correlazione tra vaccinazioni e autismo dove le mettiamo? Penso nel mio poco sapere che la vicenda Covid stia mettendo a dura prova la tenuta di un sistema sociale civile, che offra spazio a chiunque voglia (per i motivi più disparati, non ultimo quello di conquistare consensi politici) dire qualcosa sensata o meno che sia; che molte delle successive argomentazioni dell’amico Cicinelli sono profondamente giuste. E che il mondo si stia avviando verso un nuovo medioevo dove l’unica economia possibile sia un’economia di sopravvivenza. Un fatto che negli anni a venire varrà – forse? – per la stragrande maggioranza di noi mentre ci sarà sempre una sparuta minoranza di privilegiati che continuerà a vivere sulle spalle degli altri. Se davvero dobbiamo cercare il fantasma che si aggira per l’intero globo, non dobbiamo andare lontano.

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