Chi odia le donne? Le religioni del “padre”
L’eterno ritornello maschile: «è stata lei, io non c’entro»
di Chanel 5emezzo
…come la religione avvelena ogni cosa.
da “Dio non è grande” di Christopher Hitchens
Molto prima di quell’11 settembre sospettai che la religione stava rilanciando la sua sfida alla società civile. Contrariamente ai più, continuo a pensare – come Hitchens – che la religione avveleni ogni cosa. Anche in modo indiretto, anche in modo inconscio.
Penso a tutto quello che succede e forse è sempre accaduto: odio e violenza contro le donne. Pare che le donne siano, nella classifica dell’odio italiano, al terzo posto dopo gli stranieri e i disabili.
Non conosco nessuno veramente laico e/o libero pensatore che abbia in odio o in disprezzo le donne. Per laico, un essere umano liberato da ogni appartenenza ideologica, politica, religiosa e spirituale. Un uomo libero non odia le donne. E una donna libera non si pone contro le sue simili.
Ogni religione, movimento religioso, Chiesa strana che sia, dà alla donna colpe e torti per la sola ragione di essere tale. Ogni femmina è caricata di tutto il peso del mondo. La donna deve essere femmina, amante, madre, lavorare di più e quando torna a casa essere anche un po’ puttana ma solo per il proprio uomo. La femmina è male, il male è femmina.
Nel Cristianesimo reale la donna è portatrice di colpa, peccato sessuale per il mero fatto di esistere e non è pari all’uomo, poiché essa lo ha indotto in perdizione attraverso le sue moine e furbizie (furba come una volpe, astuta come un serpente). L’uomo ha tutte le scuse del mondo, non può essere colpevole di avere ceduto poiché egli non è portatore di male. Adamo ed Eva erano semplicemente due nomi collettivi per definire il genere umano ma la Chiesa ne ha fatto un esempio per l’umanità. In Genesi si legge: Dio dice: Adamo, perché hai mangiato il frutto della conoscenza ? E il maschio subito pronto a discolparsi e ad incolpare la puttana-donna dice: E’ stata lei (indicando Eva). Io non c’entro.
Da quel IO NON C’ENTRO inizia la nostra storia che va avanti e forse non finirà.
Così per ogni stupro, ogni violenza, ogni scatto d’ira, ogni tradimento, ogni percossa, ogni menzogna, l’uomo non farà altro che discolparsi dicendo che lei lo ha provocato, lo ha infastidito, che lui ha tutto il peso sulle spalle e deve sopportare anche lei o che lei ha iniziato per prima ecc. Le scuse sono infinite. E’ STATA LEI. IO NON C’ENTRO.
All’uomo è stato perdonato tutto, per lui sono stati costruiti bordelli ad hoc con bambine e ragazzine perché in fondo è maschio. E se non si fosse iniziato a parlarne un po’ di più saremmo ancora lì a giustificare l’uomo che nelle mutande non riesce a tenersi niente dentro. Troppo facile dire: noi siamo diversi, non è colpa nostra, noi ragioniamo con il cazzo (noblesse oblige) e non siamo come voi …. Quando vi fa comodo non siete come noi.
Chiedo: perché l’uomo non riesce a controllarsi? Forse è un cretino? Perché l’uomo in uno scatto d’ira (spesso premeditata, quindi non un raptus) fa un massacro mentre la donna deve sempre e comunque continuare a controllarsi? La donna deve controllare i sentimenti, i pianti, la sofferenza, il dolore. L’uomo no. L’uomo può fare tutto.
A volte chiede scusa. Chi se ne fotte delle vostre scuse!!
Marito uccide la moglie: E’ STATA LEI. NON CE LA FACEVO PIU’. Cioè? Non ce la facevi più a cosa? Che lei era stanca di fare tutto? O che quando tornavi a casa dopo essere stato a puttane lei ti rompeva un po’ le scatole?
Non ditemi che in tutto questo la religione non c’entra. Per me c’entra sempre. Anche se in chiesa non ci vai. C’entra quando vai a puttane con le adolescenti rumene o rom o moldave o quando vai a letto con tua figlia. C’entra perché ti hanno detto che Maria aveva nemmeno 16 anni, Giuseppe era un vecchio ma era giusto così.
Sono un’estremista? Forse lo sono stata sempre, da quando a scuola mi dicevano: “non devi cominciare tutti i temi con IO”. Per me andava benissimo perché IO ero la cosa più importante ed ero IO che scrivevo, IO che parlavo. IO ero una donna contro l’omologazione di una provincia e una mentalità ottusa, cattolica prima, poi comunista cioè cattolica lo stesso.
Voglio un uomo che mi dica: i maschi mi fanno vomitare.
Nell’Islam, sappiamo tutti cosa accade alle donne. Qualcuna/o dirà che nel Corano la donna è elevata a simbolo di meraviglia di Allah e tutte queste balle. Ogni testo sacro è stato costruito a pro dei maschi. Non esistono femministe islamiche, è una contraddizione in termini.
Le donne, per tutte le religioni e culture religiose, sono esseri da dominare, inferiori; logico che sia lecito stuprare, picchiare, bruciare. Con le donne puoi fare tutto. Come con le pecore e le mucche. Non c’è differenza. Le donne vengono pagate meno, sfruttate di più e se sono sole con figli si possono sfruttare ancora di più.
Leggevo che in Africa, oltre alle mutilazioni genitali, si attua lo stiramento del seno con legni roventi, ferri o non so che altro. Ciò appiattisce il seno… per evitare che le bambine vengano stuprate. Non sembra vero eh?
Non conosco donne pedofile o che stuprino. La mentalità patriarcale e la religione permettono all’uomo tutto questo. Anche in modo indiretto, anche se non ve ne rendete conto.
Il terrorismo non è sempre religioso ma spesso sì. Non parlo solo a chi uccide urlando “Allah wa Akbar”. Ricordate la guerra religiosa in Irlanda del Nord o quelle nei Balcani? La religione porta divisione, pregiudizio, sensi di colpa, senso del peccato.
Naturalmente ci sono esseri umani estranei a queste violenze e odii. Ma perché sono meno religiosi di altri. Non esiste moderazione nella religione organizzata. Chi è moderato, pensa con la sua testa e alla fine abbandona le religioni.
Mi piacerebbe che qualche uomo uscisse dalla comoda tana (in cui anche tante donne li hanno accuratamente sistemati) e iniziasse a dire: NON E’ STATA LEI. SONO STATO IO. Prendetevi almeno una responsabilità nella vostra vita.
Chanel 5 e mezzo, con cui mi trovo d’accordo, scrive, a un certo punto, “Nell’Islam, sappiamo tutti cosa accade alle donne” siccome per Islam si intende la religione sarebbe come se uno scrivesse: “Nel Cristianesimo, sappiamo tutti cosa accade alle donne”
forse è meglio “nei paesi a prevalente, (o del tutto) religione islamica…” ?