Chi ruba l’acqua

Un appello contro «il dl concorrenza» e un intervento di Vito Totire (si fa presto a dire potabile…). A seguire link a un articolo di Alex Zanotelli.

Fermare il Ddl Concorrenza,

difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia

Come se la pandemia non avesse evidenziato i fallimenti del mercato e la necessità di una radicale inversione di rotta, il governo Draghi accelera nell’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza e il mercato, riforma messa in campo per poter accedere ai fondi europei del PNRR.

Si tratta di un manifesto ideologico che, dietro la riproposizione del mantra “crescita, competitività, concorrenza” si prefigge una nuova ondata di privatizzazioni di beni comuni fondamentali, dall’acqua all’energia, dai rifiuti al trasporto pubblico locale, dalla sanità ai servizi sociali e culturali.

Si tratta di un attacco senza precedenti, che espropria le comunità locali dei beni comuni, dei diritti e della democrazia e che stravolge il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione, azzerando la storica funzione pubblica e sociale dei Comuni, trasformati in enti il cui ruolo diviene unicamente quello di predisporre la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali.

Si tratta di un attacco complementare a quello già portato avanti con il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata: se con quest’ultima si amplificano la diseguaglianze fra i territori, con le norme sulla concorrenza si amplificano le diseguaglianze fra gli abitanti all’interno di uno stesso territorio.

Non potendo più contare sul consenso sociale – nel 2011 la maggioranza assoluta degli italiani aveva votato Sì al referendum contro la privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni – il governo Draghi ha deciso di imporre le politiche liberiste, utilizzando il clima di emergenza e contando sulla rassegnazione sociale.

Abbiamo già sperimentato cosa significano le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici: nessuna cura delle risorse naturali, peggioramento quantitativo e qualitativo dei servizi, aumento esponenziale delle tariffe, fine di ogni controllo democratico sulla loro gestione.

Ne abbiamo una lampante dimostrazione nelle pesantissime bollette di gas, luce e acqua ricevute dalle famiglie questo inverno e inizio primavera.

Le privatizzazioni peggiorano drasticamente anche i diritti del lavoro, riducendo l’occupazione e i salari, aumentando lo sfruttamento e la precarietà, ed espropriando la conoscenza sociale prodotta da decenni di lavoro pubblico.

Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all’interno dell’Europa.

Affrontare queste sfide richiede un radicale stop a un modello sociale basato sui profitti, per costruire un’altra società fondata sul prendersi cura, sulla riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni, sulla gestione partecipativa di tutti i servizi pubblici.

Per questo, lanciamo una campagna contro il DDL Concorrenza e chiediamo a tutte le realtà politiche e sindacali, alle realtà sociali e di movimento, a tutte le comunità territoriali e agli Enti Locali di mobilitarsi per chiedere lo stralcio dell’art. 6, lo stop ai provvedimenti su sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia e l’apertura di un ampio dibattito pubblico sulla gestione dell’acqua, dei beni comuni, dei servizi pubblici.

Sono in gioco i nostri diritti fondamentali, il diritto a una vita dignitosa e a un futuro diverso per tutte e tutti. Non possiamo consegnarlo agli indici di Borsa.

Aderenti:

Comitato Acqua Bene Comune Beni Comuni – Provincia di Lecce, ISDE – Medici per l’Ambiente, USB

22 marzo 2022: giornata mondiale dell’acqua…davvero potabile

di Vito Totire (*)

 

CHIARE , FRESCHE E DOLCI ACQUE …PER TUTTI !

I problemi dell’acqua sono almeno due:

  • Che sia disponibile; perché sia disponibile la strategia necessaria è che sia pubblica e non una “merce”
  • Che sia potabile senza rischi per la salute

Sappiamo come, drammaticamente, la disponibilità per vaste aree del pianeta sia negata soprattutto dove c’è, in quantità adeguate. E molto spesso non risponde a criteri di effettiva potabilità che escludano impatto sanitario negativo a breve o lunga scadenza.

Dagli anni ottanta del secolo scorso abbiamo lavorato prevalentemente, essendo presenti in aree economicamente sviluppate, per un’acqua davvero potabile che sia dunque indenne da cancerogeni (amianto, sostanze clorurate, pesticidi , interferenti endocrini e altre sostanze analoghe dal punto di vista della tossicologia o della cancerogenicità); i problemi ancora aperti sono numerosi e gravi; per esempio la questione amianto.

Dal 1999 insistiamo in particolare su questa forma subdola ma pericolosissima di inquinamento. Abbiamo riscontrato interesse e sostegno da migliaia di cittadini; il nostro contributo alla salute pubblica è stato veicolato da diverse fonti come il magistrale filmato di Bugani e Marzeddu (H2A) e recentemente dalla televisione belga. Sono le istituzioni italiane invece che mostrano una ostinata “sordità psicosomatico-politica”; una forma di omertà e di rimozione gravemente opportunistica con cui si tenta di negare l’esistenza del “problema”; come abbiamo sempre detto la rimozione delle tubazioni in cemento-amianto deve essere fisica e non psicologica.

Viene a supportare la nostra proposta-rivendicazione, apertamente agitata dal 1999, la risoluzione europea dell’ottobre 2021 che contiene, fra diversi punti di grande importanza, l’imput alla bonifica delle reti contenenti amianto.

Il governo italiano, le Regioni, la USL hanno registrato l’imput ? Esso sarà efficace nello smuovere le istituzioni e il ceto politico dallo stato di catalessi di cui sono vittima da tanti decenni ?

A Carpi, a Bologna, ad Agliana – e purtroppo in gran parte d’Europa e del mondo – si continuerà a bere acqua con amianto (eventualmente anche amianto anfibolo)?

O si avvieranno finalmente studi epidemiologici per valutare la geo-referenziazione di tumori asbestocorrealati attribuibili a esposizioni alimentari e domestiche? Non che questi studi siano utili per sciogliere dubbi; sarebbero utili solo per “misurare” i danni. Comunque per noi danno inaccettabile è anche un solo caso di tumore o di danno alla salute.

Non abbiamo nessuna fiducia nel governo dei “migliori”; nella storia politica c’è già stato un “migliore” : ora siamo all’uso del plurale…

Pare che il governo dei migliori sia più impegnato a ripartire i fondi europei alle clientele politiche piuttosto che ad affrontare i veri problemi del Paese.

Sarebbe da pensare ad un ritorno ai fasti della Democrazia Cristiana se non vi fossero persino alcune aggravanti come le armi all’Ucraina (armiamoci e partite?) e il quasi raddoppio delle spese militari.

Rispetto all’amianto: aver “dimenticato” di inserire ogni bonifica possibile come intervento trainante nel provvedimento detto “110 %” è imperdonabile!

Il discorso è semplice:

acqua pubblica, salubre, per tutti e in tutto il pianeta (sperando la Terra non si estingua prima delle bonifiche delle reti amiantifere che, al ritmo attuale, sarebbero concluse nel 2500…almeno secondo i calcoli che abbiamo fatto per il territorio di Bologna).

Buona acqua a tutti.

(*) Vito Totire è portavoce della «Rete europea per l’ecologia sociale»

Qui un articolo di Alex Zanotelli: https://ilmanifesto.it/il-conflitto-mondiale-sullacqua/

 

 

Redazione
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3 commenti

  • Appello per una campagna comune
    “Fermare il DDL Concorrenza, difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia”

    Come se la pandemia non avesse evidenziato i fallimenti del mercato e la necessità di una radicale inversione di rotta, il governo Draghi accelera nell’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza e il mercato, riforma messa in campo per poter accedere ai fondi europei del PNRR.
    Si tratta di un manifesto ideologico che, dietro la riproposizione del mantra “crescita, competitività, concorrenza” si prefigge una nuova ondata di privatizzazioni di beni comuni fondamentali, dall’acqua all’energia, dai rifiuti al trasporto pubblico locale, dalla sanità ai servizi sociali e culturali.
    Si tratta di un attacco senza precedenti, che espropria le comunità locali dei beni comuni, dei diritti e della democrazia e che stravolge il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione, azzerando la storica funzione pubblica e sociale dei Comuni, trasformati in enti il cui ruolo diviene unicamente quello di predisporre la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali.
    Si tratta di un attacco complementare a quello già portato avanti con il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata: se con quest’ultima si amplificano le diseguaglianze fra i territori, con le norme sulla concorrenza si amplificano le diseguaglianze fra gli abitanti all’interno di uno stesso territorio.
    Non potendo più contare sul consenso sociale – nel 2011 la maggioranza assoluta degli italiani aveva votato Sì al referendum contro la privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni – il governo Draghi ha deciso di imporre le politiche liberiste, utilizzando il clima di emergenza e contando sulla rassegnazione sociale.
    Abbiamo già sperimentato cosa significano le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici: nessuna cura delle risorse naturali, peggioramento quantitativo e qualitativo dei servizi, aumento esponenziale delle tariffe, fine di ogni controllo democratico sulla loro gestione.
    Ne abbiamo una lampante dimostrazione nelle pesantissime bollette di gas, luce e acqua ricevute dalle famiglie questo inverno e inizio primavera.
    Le privatizzazioni peggiorano drasticamente anche i diritti del lavoro, riducendo l’occupazione e i salari, aumentando lo sfruttamento e la precarietà, ed espropriando la conoscenza sociale prodotta da decenni di lavoro pubblico.
    Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all’interno dell’Europa.
    Affrontare queste sfide richiede un radicale stop a un modello sociale basato sui profitti, per costruire un’altra società fondata sul prendersi cura, sulla riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni, sulla gestione partecipativa di tutti i servizi pubblici.
    Per questo, lanciamo una campagna contro il DDL Concorrenza e chiediamo a tutte le realtà politiche e sindacali, alle realtà sociali e di movimento, a tutte le comunità territoriali e agli Enti Locali di mobilitarsi per chiedere lo stralcio dell’art. 6, lo stop ai provvedimenti su sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia e l’apertura di un ampio dibattito pubblico sulla gestione dell’acqua, dei beni comuni, dei servizi pubblici.
    Sono in gioco i nostri diritti fondamentali, il diritto a una vita dignitosa e a un futuro diverso per tutte e tutti. Non possiamo consegnarlo agli indici di Borsa.
    Realtà aderenti:
    Alternativa; Altra Idea di Città – Ancona; Altro Modo Flegreo Pozzuoli (NA); ARCI Roma; Associazione Ambiente&Salute di Bolzano; Associazione L’Altra Liguria; Associazione Laboratorio Venezia; Associazione Beni Comuni “Stefano Rodotà”; Associazione Città Plurale – Matera; Associazione Conflitti Onlus; Associazione culturale Cotroneinforma; Associazione Dimensioni Diverse – Milano; Associazione Laudato Sì; Associazione Mondragone Bene Comune; Associazione SOS Missionario; Attac Aosta; Attac Bergamo; Attac Italia; Attac Imperia; Attac Lecco; Attac Napoli; Attac Piacenza; Attac Roma; Attac Sabina; Attac Saronno; Attac Savona; Attac Torino; CADTM Italia; C.A.L.M.A. Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa; Campagna per il Clima, Fuori dal Fossile; Casa dei Circoli Culture e Popoli (Ceriale – SV); Casa del Popolo di Marano di Napoli; Casa del Popolo “Ladri di biciclette” – Roma; Centro Giorgio La Pira Servizio Educativo e Culturale – ETS; Centro Internazionale Crocevia; Centro Nuovo Modello di Sviluppo; CIMAP – Coordinamento Imperiese Acqua Pubblica; Circolo Arci “Chico e Marielle – ASP” di Carrara; COBAS Confederazione Comitati di Base; Comitati per il ritiro di qualunque autonomia differenziata – Lombardia; Comitato giù le mani dalle acque e da CVA; Comitato Acqua Bene Comune La Spezia/Sarzana; Comitato Acqua Bene Comune Napoli; Comitato per il Ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti; Comitato Acqua Bene Comune Beni Comuni – Provincia di Lecce; Comitato Acqua Pubblica Area Nord e Flegrea; Comitato Beni Comuni Portici; Comitato Milanese Acqua Pubblica; Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino; Comitato Rodotà Roma; Comitato Roma XII per la Costituzione; Comitato Savonese Acqua Bene Comune; Comitato Stop TTIP Udine; Commissione audit sul debito pubblico di Parma; Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua Bene Comune; Coordinamento Nazionale No TRIV; Coordinamento per la Democrazia Costituzionale; Coordinamento per la Democrazia Costituzionale – Pavia-Oltrepò; Coordinamento Regionale Campano per l’Acqua Pubblica; Coordinamento Toscano per la Democrazia Costituzionale; Costituzione Bene Comune; CostituzioneBeniComuni; DESR – Distretto di Economia Solidale Rurale Parco Sud Milano; Dipende da Noi; Disobbedienza Animale; European Water Movement; Ex Asilo Filangieri; Fairwatch; Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; Forum Mobilità Sostenibile -Trasporti di Sinistra Italiana Lazio; Forum per il Diritto alla Salute; FP CGIL; Fridays For Future – Italia; ISDE – Medici per l’Ambiente; Labiria – Laboratorio per valorizzare Voghera; Laboratorio sociale “La Città di sotto” – Biella; “La Comune” di Carrara; Lavoro e Salute; Liberacittadinanza; Mamme a scuola Milano; Medicina Democratica; Milano in Comune; Mobilit@s (Ass. Promozione Sociale); Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio; Parrocchia S. Maria Immacolata e San Torpete Genova; Popoff Quotidiano; Potere al Popolo; Rete Metropolitana dei Beni comuni di Napoli; Rete Radié Resch di Quarrata (PT); Reti di Pace; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea; Rifondazione Comunista Federazione di Milano; Rifondazione Comunista Federazione di Torino; Sinistra Anticapitalista; Sinistra Anticapitalista Massa Carrara; Sinistra Italiana; Sinistra Progetto Comune – Firenze; Tavolo Piceno Acqua bene Comune; Transform! Italia; Una città in comune, di Pisa; USB
    Singolə:
    Alessio Surian (Padova), Fiorenzo Fasoli (Verona), Ciro Russolillo, Melina Caudo, Luigi Galloni (avvocato – Giuristi democratici), Rosario Grillo (Montebelluna), Alberto Deambrogio (Operatore sociale – Segretario regionale del Piemonte e della Valle d’ Aosta di Rifondazione Comunista), Claudia Paolini, Fausto Cristofari (segr. Federazione di Torino PRC/SE), Daniela Alfonzi, Annalisa Pannarale, Paolo Farinella (prete Genova), Avv. Maria Grazia Campari , Massimo Angrisano (Napoli), Roberto Bozzi, Laura Moschini, Monica Quirico (storica – Torino), Paola Ciardella, Simone Puggelli (Prato), Pierluigi Addarii (San Benedetto del Tronto), Michele (pastore di pecore – Cuneo), Daniela Nevache (Pinerolo)

  • Egr. Redazione della Bottega del Barbieri ,

    Credo che il sig. Vito Totire abbia ragione!

    Una gestione diretts del servizio idrico da parte degli Enti di Diritto Pubblico ha ragione di essere solo se insieme al discorso della gestione, manutenzione e del completamento delle reti idriche , ma anche della garanzia della qualità e igienicità delle acque !

    E qui la responsabilità non può essere caricata tutta sulle gestioni pubbliche locali , ma soprattutto sulle politiche complessive che un Governo serio dovrebbe mettere in campo a tutela degli interessi veri dell’insieme della Comunità!

    Le acque di molti fiumi , laghi e mare sono diventate la discariche di tutto , acque reflue di impianti industriali, minerali inquinanti, rifiuti tossici e residuati bellici !

    Compito dello Stato non dovrebbe essere solo quello di provvedere a disinquinare queste acque , ma anche di impedire che le imprese inquinanti si continuino a comportarsi irresponsabilmente rispetto alla tutela dell’ ambiente marino, lacustre e dei fiumi , nonchè della stessa salute umana e degli altri esseri viventi . Deve smetterla di nascondersi dietro la necessità di rilanciare produzione ed economia , facendo intravvedere agli occhi di quanti vivono un lavoro e una vita precaria per svilire continuamente le norme vigenti a tutela dell’ambiente e della salute umana per lasciare a certe imprese amiche di fare i porci comodi , lucrare quanto più e possibile e non risarcire la Comunità dei danni arrecati !

    E’ vergognoso che il processo contro una società multinazionale delle trivelle come l’ENI, che inquinato pesantemente le acque e terreni agricoli della Val D’Agri (in Basilicata!) e messo ha rischio la salute e la vita di tanti contadini eds allevatori di quell’area e quello contro la Solvey di Alessandria che produce pesticidi sempre più pericoli non solo per il trattamento delle pelli , ma anche per l’agricoltura che mettono a rischio di grave inquinamento le acque normali e anche quelle falde sotterranee sono quasi fermi da parecchio tempo, con il beneplacito di questo Governo che con la Riforma dell’istituto della prescrizione dei reati , soprattutto ambientali, stanno rischiando di andare in prescrizione. E, se la Giustizia Italiana va di questo passo ,questa aziende continuerà (come è nelle sue intenzioni !) a fare i suoi porci comodi nel nostro Paese

    …. diversamente che negli USA dove facilmente sembra che il Governo Federale voglia arrivare ad impedire la vendita, dopo che la ricerca scientifica ha evidenziato gravi rischi per la salute e la vita umana per gli agricoltori ed i consumatori !

    Ma in questo Paese di politici e Governi corrotti , possiamo sperare ancora in uno Stato a servizio dell’insieme della Comunità e non solo di un’imprenditoria strafottente e speculativa?

    Cordiali saluti, Onofrio Infantile

    Salerno , 22 marzo 2022

  • Valeria Taraborelli

    Riprendiamoci ciò che è NOSTRO! L’acqua è un bene INALIENABILE ESSENZIALE NATURALE GRATUITO E DEVE RESTARE TALE! OBBLIGHI AMO QUESTO GOVERNO A SENTIRCI! NO ALLA COCACOLIZZAZIONE DELL’ACQUA

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