Ci manca(va) un venerdì – 20

dove un «astrofilosofo» del calibro di Fabrizio Melodia incontra il Logos, oscuro e illogico signore

 

«Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità»: così Leucippo. Logos: dal verbo greco leghein. Significa dire, affermare, in senso lato enumerare.
In latino, si tenta una corrispondenza con la Ratio, il corrispondente di pensiero raziocinante nel senso più ragioneristico del termine.
Logos, secondo il filosofo pre socratico Eraclito, era il principio di tutte le cose; dunque il discorso da cui tutte le cose si originano. Poco importa poi se Eraclito lo identifica con il fuoco. È la natura nei suoi elementi vivi ad essere al centro del pensiero occidentale, ma non con la semplice capacità logica, quanto con l’ascolto del discorso (logos appunto) che è sempre ma non sempre ascoltata. È la capacità di superare le contraddizioni della molteplice natura in un principio non unificatore ma dialogico. In sostanza, tutto dialoga e tutto è in un mutamento che è naturale e linguistico, comprensibile agli occhi della mente quanto al cuore. Idea deriva da eidos, che a sua volta deriva dalla radice linguistica uid, base del verbo orao cioè vedere. Idea è ciò che si vede con gli occhi della mente e per questo conoscenza diretta dell’intima superficie del reale. Niente seriosa profondità di un al di là staccato di un Dio che crea tutto dal nulla. Il Tutto è uno e l’ Uno è il Tutto. Logos (il discorso) è ciò che viene compreso con gli occhi della mente (eidos, l’idea), l’ordine e il disordine sono facce della stessa medaglia ben distinte ma unite da un principio dialettico immediatamente comprensibile. È la comprensione della necessità del Tutto, della natura che ama nascondersi sotto molteplici forme, eterna e immutabile nonostante l’apparente divenire del tempo. Il tempo dell’orologio non è quello dell’idea. E la risata di colui che esercita la comprensione del discorso è la profonda e felice comprensione della natura, nella necessità delle sue condizioni.

«L’erudizione non insegna ad avere intelligenza… Perché in una sola cosa consiste la sapienza, nell’intendere la ragione, che governa tutto il mondo dappertutto»: è una frase di Eraclito riportata (si spera fedelmente) da Diogene Laerzio, nel suo «Vite dei filosofi».

Per approfondire:

  • N. Abbagnano, «Dizionario di filosofia», UTET, Torino 1971 (seconda edizione).
    – F. Brezzi, «Dizionario dei termini e dei concetti filosofici», Newton Compton, Roma 1995.
    – Centro Studi Filosofici di Gallarate, «Dizionario dei filosofi», Sansoni, Firenze 1976.
    – Centro Studi Filosofici di Gallarate, «Dizionario delle idee», Sansoni, Firenze 1976.
    – «Enciclopedia Garzanti di Filosofia», Garzanti, Milano 1981.
    – E.P. Lamanna / F. Adorno, «Dizionario dei termini filosofici», Le Monnier, Firenze (rist. 1982).
    – L. Maiorca, «Dizionario di filosofia», Loffredo, Napoli 1999.
    – D.D. Runes, «Dizionario di filosofia», 2 volumi, Mondadori, Milano 1972.
    – T. Ariemma, «Fenomenologia dell’estremo. Heidegger, Rilke, Cézanne», Milano, Mimesis Edizioni, 2005
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L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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