Ci vorrà tanto amore

Romano Mazzon

Qualcuno ha detto grande la confusione molteplici le possibilità, questo sembra essere un momento simile.
Non si riesce nemmeno più a capire quale sia il problema, sognavamo un mondo senza frontiere e ci ritroviamo con la Padania, non il quotidiano ma un territorio tra i più inquinati al mondo quasi completamene svenduto alla mafia e dimentico dei suoi eretici, dei sui briganti, dei suoi sognatori che camminavano tra le Alpi maledicendo le frontiere. Se non fosse per una valle minuscola che non si arrende alla prepotenza dei gas cs e dei candelotti sparati ad altezza d’uomo o per quelli che lottano fuori dai campi di concentramento costruiti nel centro delle città. avremmo già svenduto completamente l’anima al dio del fare. Nel frattempo camionette di militari presidiano le strade e nessuno può dire come si comporteranno davanti a probabili manifestazioni, quale sarà il loro compito in quel momento?
Vivo in una città che pare abitata da conigli (senza offesa per il lapin) in preda a potenti psicofarmaci. Una città che quando arrivi, al posto del cartello “benvenuto” ha messo quello “territorio urbano videosorvegliato”, in pratica un territorio urbano affetto da una sindrome paranoico depressiva. La paura è tale che ci siamo spinti sino ad apprendere il significato della parola “spread”, e se ne discute pure al bar. Tutti, non tutti per fortuna, occupati ad autocensurarsi per non offendere la mafietta che gli può garantire il pagamento delle bollette e del muto/affitto. Attenti a non offendere, ad essere politicallicorrect, ossia a non pestare i calli ai capoccia. Ci si giustifica prendendosela con quattro puttanelle che, oltre a leccare, hanno pure ottenuto un mucchietto di soldi, non si capisce se sia invidia o cosa.
Ci vorrà tanto amore nei prossimi mesi, tanto amore da farci ricordare che la vita è una e non basta essere ma bisogna anche manifestare il proprio essere, amore che ci faccia rinunciare alla sicurezza delle malattie psicosomatiche per accettare il rischio della ribellione, amore che ci faccia ricordare che nonviolenza non è rifiuto del conflitto e compromesso ad ogni costo, amore che ci faccia superare il mito della resistenza e ci faccia accettare l’ebrezza del vuoto, il vuoto della creazione generatrice, un’incredibile vertigine, come quando ti innamori.

Rom Vunner

3 commenti

  • grazie! ci vuole già un surplus d’amore, non di retorica, non di mellifluo, di amore. fino a sentir male. ci vuole molto coraggio per un surplus d’amore

  • “al posto del cartello “benvenuto” c’è “territorio urbano videosorvegliato” …. ai postumi l’ardua sentenza!

    Credo che oltre all’amore ci vorrà anche una diffusa, magari puntigliosa “rifondazione lessicale” : cioè “pane al pane” ma anche razzista al local-populista

    Giorgio

  • SI,CI VORRA’ TANTO AMORE per la Rivoluzione delle coscienze,ma non di mentichiamo che…”SE NON SI POSSIEDONO I MEZZI PER AFFRONTARE IL PROPRIO NEMICO CON IL SORRISO SULLE LABBRA FACENDOSI PERSINO MACELLARE L’APATIA NON PUO ESSER GIUSTIFICATA E ALLORA CHE SI IMBRACCINO I FUCILI E SI SPARI AL NEMICO” GHANDI.

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