Cile: la storia del club Deportivo Palestino

Fondata nel 1920 da immigrati palestinesi, la squadra gioca attualmente nella prima divisione cilena, rivendica apertamente la causa palestinese ed è sostenuta con passione anche in Cisgiordania.

di David Lifodi

Il Deportivo Palestino milita nella prima divisione calcistica cilena, ha vinto due volte il campionato nazionale, tre volte la Coppa del Cile e, nel 2016, ha raggiunto i quarti di finale della prestigiosa Copa Libertadores. Come avviene nell’Atletico Bilbao, dove giocano soltanto calciatori baschi, ad indossare la maglia rossa, verde, bianca e nera sono esclusivamente giocatori di origine palestinese.

Oggi la comunità palestinese che risiede in Cile è composta da quasi mezzo milione di persone. Le origini del Deportivo risalgono al 1920, l’anno di fondazione del club che avvenne nella città di Osorno (Regione di Los Lagos) da parte di un gruppo di immigrati palestinesi.

Nel 2014 fece scalpore la scelta della società di far indossare ai calciatori, per tre partite, la maglia con la mappa dell’antica Palestina, risalente al 1946, prima cioè della nascita di Israele. Il Deportivo fu punito con una multa di 15mila dollari inflitta ai calciatori che, per tutta risposta, nel match successivo, si fecero dipingere la contestata mappa sugli avambracci per ricordare il pioniere di un gesto simile, il portiere Leonardo Cauteruchi, che nel 2002 l’aveva disegnata sul petto. L’ambasciata israeliana in Cile ha sempre considerato la mappa della Palestina sulle maglie del Deportivo come una provocazione, “ancora più grave perché avviene in ambito sportivo”. A protestare contro la scelta del Deportivo vi furono anche alcuni club cileni come l’O’Higgins di Rancagua.

Alla vigilia della finale della Copa Chile del 2018, il Deportivo Palestino ricevette una lettera di sostegno dal presidente palestinese Mahmud Abbas e dalla Cisgiordania si rafforzò il sostegno a quella squadra che aveva creato un caso diplomatico tra la federazione calcistica palestinese e quella israeliana, di cui la prima ne chiedeva l’espulsione dalla Fifa.

In precedenza, in occasione della Copa Sudamericana 2016, che vide il Deportivo eliminare i più titolati brasiliani del Flamengo negli ottavi di finale, il club ricevette un messaggio di congratulazioni dal segretario generale dell’Olp diretto al presidente della squadra: «Habéis hecho historia tanto para Chile como para Palestina, llevando y levantando nuestra bandera a la cumbre del fútbol en Latinoamérica, y así, llenando de sonrisas las caras de niños palestinos que sienten ese club como su segundo equipo nacional. (…) Esperamos el momento en que puedan jugar en Palestina, ojalá en una Palestina libre. Recordad que sois más que un equipo de fútbol, representáis a toda una nación».

Inutile dire che la storia del Deportivo Palestino è unica al mondo ed Eugenio Chahuán, docente del Centro de Estudios Árabes de la Universidad de Chile, rivendica con fierezza che il club esiste prima della fondazione dello stato di Israele.

Inoltre, a differenza di altri club cileni nati da storie simili a quella del Deportivo Palestino, ad esempio Unión Española e Audax Italiano, fondate anch’esse da immigrati, questo club rivendica apertamente la sua posizione filo palestinese.

Fondato a Osorno perché lì vi si tenevano le cosiddette Olimpiadas de colonias extranjeras, il club Deportivo Palestino fu invitato a partecipare alla Segunda División nel 1952, dopo aver trascorso 30 anni nei campionati amatoriali e raggiunse la Primera División dopo aver sconfitto ai rigori i Rangers di Talca.

Nel 1978 il club mantenne l’imbattibilità per 44 partite e vinse il campionato, mentre nel 1979 conquistò le semifinali della Copa Libertadores.

Oggi questo club cileno-palestinese gode di grande simpatia in tutto il paese, ma soprattutto, anche coloro che si recano allo stadio per sostenere il Deportivo pur non essendo di origini arabe hanno a cuore la causa palestinese. Sponsorizzato dalla banca della Palestina, nel 2013 il club organizzò un viaggio in Palestina a cui parteciparono alcuni calciatori della squadra. E ancora, il Deportivo spesso affronta in amichevole squadre palestinesi o la stessa nazionale della Palestina.

Come riportato dal sito web giocopulito.it, «quando il Deportivo Palestino esordì in Copa Libertadores contro il Boca Juniors, l’Estadio Municipal de La Cisterna era pieno di tifosi, che superarono la capienza ufficiale (12mila posti). E a molti chilometri di distanza, nella Cisgiordania che ancora oggi continua a soffrire, i bar con antenna parabolica vennero presi d’assalto dalla popolazione locale per seguire le partite trasmesse in diretta da Al Jazeera. Tutti uniti, da una parte all’altra, col cuore sospeso a rincorrere quel sogno che va ben al di là di una palla che rotola su un prato».

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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