due (gran) bei film, di Mungiu e Ozon, al cinema

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visti da Francesco Masala

Un padre, una figlia (Bacalaureat) – Cristian Mungiu

sembra solo un film romeno, Mungiu fa un film universale, tutti lo capiscono.
rapporti fra ideali e la realtà che fa schifo, rapporti di coppia andati a quel paese, pericolose relazioni, una ragazza che (non) sa quello che vuole, la fuga come salvezza, a qualsiasi costo,
un mondo in frantumi, e nessuno che sappia, o provi a metterci una pezza, il favore come ideologia, ti ascoltano, ti vedono, non si sfugge mai.
quasi un’autopsia corpore presenti.
un gran film, in poche sale, tu non perderlo, si soffre, ma è grande cinema.

https://markx7.blogspot.it/2016/09/un-padre-una-figlia-bacalaureat.html

 

Frantz – François Ozon

François Ozon riesce a fare sempre film che sono nuovi, diversi dai precedenti, non si ripete, e ti stupisce sempre.

Frantz è un film di mistero, di menzogne, è un film pacifista, con una sceneggiatura a orologeria, che ti cattura fino all’ultimo minuto, è  un film in bianco e nero e anche a colori, è un film sul perdono, e sull’odio, con attori bravissimi, sia Pierre Niney (nel film sembra a tratti Adrien Brody, di più Sean Penn, ne sentiremo parlare), sia Paula Beer (anche di lei sentiremo parlare).
può ricordare altri film senza copiarne nessuno, come per esempio Il silenzio del mare (a me ha ricordato, in certi momenti, quel gran libro che è Vita breve di un giovane gentiluomo).
è in una sessantina di sale, abbastanza per essere un bel film (sembra un pensiero polemico, lo è).
cercatelo e guardatelo tutti, non ve ne pentirete.

https://markx7.blogspot.it/2016/09/frantz-francois-ozon.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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