Clerici, Di Simone e tante/i AA. VV.

quattro recensioni non solo giallo-noir di Valerio Calzolaio

RapportoDirittiGlobali-Ediesse

Paola Di Simone

«Crimini al microscopio»

Flaccovio

186 pagine, 13 euro

Palermo. 2003-2014. Al nuovo laboratorio di Genetica forense della Polizia Scientifica lavora la biologa Paola Di Simone (1971), che, con «Crimini al microscopio», ci “traduce” oltre un decennio di lavoro sul campo: violenze, sequestri, omicidi, rapine, furti non sempre conclusisi con l’identificazione di un colpevole. Il libro ha la prefazione di Federica Sciarelli, riflette sempre con ricordi e sensazioni personali ed è diviso in una decina di capitoli: scene del crimine e laboratori scientifici, prelievi e test, banche dati e processi. Ne vengono fuori emozioni entusiasmi frustrazioni, una bella testimonianza di un’addetta ai lavori sulle tecniche scientifiche di indagine, nella dura realtà della giustizia quotidiana a confronto coi modelli televisivi alla Csi.

 

Vari autori e autrici

«Rapporto sui diritti globali. Il nuovo disordine mondiale»

Ediesse

412 pagine, 17 euro

Pianeta Terra. 2015. La Cgil ha promosso anche la tredicesima edizione del «Rapporto sui diritti globali. Il nuovo disordine mondiale» ideato, curato e realizzato dalla onlus milanese Associazione SocietàINformazione, con la partecipazione di Actionaid, Antigone, Arci, Gruppo Abele, Legambiente e altri. Quattro sono le sezioni tematiche, sempre delineate e raccontate nel contesto di fatti, cronologia, parole-chiave, numeri, bibliografia e interviste: economia e lavoro (focus su Euroexit), welfare e politiche sociali (focus sulla criminalizzazione della povertà), conflitti e diritti a livello internazionale (focus su profughi rifugiati sfollati), ambiente e beni comuni (focus sul Ttip). Tantissimi gli esperti coinvolti, molti gli spunti, qualche lacuna.

 

Vari autori e autrici

«Storie dalla città eterna»

Sellerio

228 pagine, 14 euro

Roma. Di questi tempi. La casa editrice palermitana continua il giro delle metropoli italiane, assegnando a sei bravi autori il compito di raccontare le «Storie dalla città eterna», ognuno a suo modo. Manzini narra Corviale con una fiaba. Stassi la Stazione Termini, incrocio di “questo destino comune di andare stranieri e solitari per il mondo”. Di Gregorio Gianicolo e Trastevere, ma anche Montespaccato e via dei Laghi col Professore e il Vichingo. Chiara Valerio ancora Trastevere, con i marziani e una seconda parte in FM 99,37. Tedoldi via della Conciliazione, un amore tra Monteverde vecchio e il Vaticano. Calaciura un bimbo quasi cieco che scende a Termini, si perde in metro e gira con giovani dropouts fra piazza Vittorio e l’isolotto di Santa Bibiana prima di arrivare alla clinica di corso Francia.

 

Gianni Clerici

«Il giovin signore»

Baldini & Castoldi

286 pagine, 15 euro

Avrete sicuramente letto almeno uno delle migliaia dei suoi pezzi di tennis, se siete molto vecchi sulla Gazzetta (1951-54), diversamente giovani (come me) sul Giorno (1956-88), contemporanei sulla Repubblica (dal 1988 a domani). O ascoltato una delle mitiche premiate centinaia di telecronache con Tommasi su Sky (oltre un decennio fino al 2011). O letto uno dei suoi libri e romanzi. Il colto divagatore tennista Gianni Clerici (Como, 1930) è un grande scrittore, di quantità e qualità, di sport e di vita. In «Il giovin signore» narra in terza di un alter ego golfista, figlio d’arte fatuo ed egoista, disincantato ed elegante, al tempo del servizio militare e poi dei successi come imprenditore europeo, pater familias cavaliere del lavoro. La prima edizione era del 1997.

 

 

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