Come dal nulla – di Pabuda
come dal nulla
o dal vuoto apparente,
dal mio quasi niente:
emerge un dettaglio,
poi un altro e uno ancora:
tutt’a un tratto
la memoria produce, lavora.
ricordare, m’accorgo,
è molto diverso
dal pensare:
non decido, non scelgo,
non governo:
ricevo ondate,
mi travolgono,
vana e puerile ogni
opposizione:
ricordi dopo ricordi,
in irresistibile successione,
m’impongono o regalano
o restituiscono
uno sguardo preciso sul mondo,
un’idea del com’era,
e una replica chiara di me
giovane, appassionato e veloce,
come fossi allora