Come è morto Giorgio Guazzaloca? Una questione rimossa

di Vito Totire (*)

Non vogliamo intrometterci in affari privati ma la causa di decesso di qualcuno riguarda la collettività se è già stata resa pubblica con il consenso della persona interessata. Eppure la causa di morte dell’ex sindaco bolognese Giorgio Guazzaloca fatto su cui nessuno dei suoi amici si è soffermato (dal punto di vista della eziologia) mentre invece riguarda tutti.

Perché solleviamo il problema? Appunto perché la questione interessa tutti e potrebbe avere ripercussioni in molti ambiti. La sua biografia ci racconta che Giorgio Guazzaloca non va tanto bene a scuola, così approda precocemente ad attività lavorative. La sua storia familiare ispira rispetto e commozione: grandi lavoratori e grandi sacrifici, “gente onesta”. Ha 14 anni Giorgio quando inizia la sua attività di garzone di macelleria; parliamo del 1958 visto che è nato nel 1944. Risulta che nel 1965 inizi la sua attività vera e propria di macellaio con la bottega in via Sabotino. E’ molto verosimile che il suo curriculum abbia una svolta verso attività meno manuali solo verso il 1975 quando assume responsabilità di tipo rappresentativo e diciamo burocratico. E’ nota la sua visita, assieme al sindaco Walter Vitali, per rincuorare i macellai di Bologna circa gli effetti della crisi della bistecca fiorentina. Certe affermazioni di Guazzaloca («non taglio una fettina da 40 anni») potrebbero far pensare a un abbandono di attività manuali ancora più precoci. Tuttavia almeno una decina d’anni ha fatto il “macellaio” e questo periodo è stato preceduto da una esposizione analoga , anche se più attenuata, agli stessi fattori di rischio (quando ha fatto il garzone) pur se questi fattori di rischio oggi non sappiamo esattamente quali siano.

Il temine “macellaio” è stato spesso usato in tono dispregiativo nei confronti del politico Guazzaloca. Ma pure chi fa la scelta vegetariana vede quanto strumentale sia questa polemica.

Cerchiamo piuttosto di ragionare sui rischi professionali. Sta di fatto che i dati epidemiologici parlano chiaro circa un eccesso statisticamente significativo per i “macellai” di mieloma multiplo. Una incidenza che aumenta se legata alla manipolazione di carni bovine ma pare ancora più nettamente del pollame. E di rischio cancerogeno legato alle carni (rosse e processate) si parla ormai fondatamente da anni anche in relazione alla classificazione di rischio (2A) proposta dalla IARC – International Agency for Research on Cancer – pur se l’organo bersaglio in questo caso riguarda piuttosto i consumatori che non i lavoratori del comparto, per i quali altre indagini evidenziarono anche rischi di tumore polmonare.

Giorgio Guazzaloca manifesta i primi sintomi della malattia che lo condurrà al decesso nel 1999, subito dopo la sua storica elezione a sindaco. I tempi di latenza rispetto all’inizio della esposizione sono compatibili con la eziologia occupazionale: 41 anni se consideriamo la sua attività di garzone; 34 se consideriamo l’inizio della mansione vera e propria di macellaio.

Quale conclusione?

  1. non sappiamo francamente se Giorgio Guazzaloca avesse una posizione Inail; in caso affermativo questo aprirebbe una prospettiva di tipo assicurativo per i suoi familiari; nel caso vi sia copertura siamo disponibili a supportare i familiari – ovviamene senza oneri – per la procedura Inail;
  2. una riflessione sulla eziologia della malattia può indurre decisioni circa misure finalizzate al monitoraggio ed eventuali diagnosi precoci per gli ex-esposti;
  3. una riflessione è comunque utile per i suoi riflessi sulle politiche di sanità pubblica; infatti da quando la IARC ha suonato il campanello di allarme per le “carni rosse e processate” possiamo pensare che i consumi siano calati, come sarebbe auspicabile ?
  4. se per Giorgio Guazzaloca il nesso di causa lavorativo dovesse rivelarsi infondato rimane comunque il nostro dovere interrogarci sulle cause delle malattie per rimuoverle;
  5. il mieloma multiplo riconosce altre cause, occupazionali e non, e su questo tema abbiamo in corso contenziosi con l’Inail per lavoratori colpiti e deceduti; non dobbiamo mai abbassare la guardia nella ricerca della verità e Giorgio Guazzaloca ci perdonerà per averlo “scomodato”… a fin di bene, cioè dell’interesse collettivo.

    Bologna, 29.5.2017

BIBLIOGRAFIA

Moore e altri, Int J Cancer 2007

rischio relativo manipolazione pollame OR 2, IC 1.1-3.7

rischio relativo carni bovine OR 1.4 IC 0.7-2.9

(*) Vito Totire è medico del lavoro/psichiatra ma anche presidente AEA, ovvero Associazione Esposti Amianto e rischi per la salute, di Bologna

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2 commenti

  • CLAUDIO alias BRUNO ALPINI

    Non capisco e quando non capisco mi agito.

    E’ un articolo su Guazzaloca?
    E’ un articolo sulla morte di Guazzaloca?
    E’ un articolo su macellai?
    E’ un articolo sui rischi professionali dei macellai?
    E’ un articolo sul mieloma multiplo?
    E’ un articolo che collega il mieloma multiplo al consumo di carni?

    Sinceramente non ci ho capito niente, tanto meno da dove viene il dato che i macellai siano significativamente a rischio particolare e le eventuali scuse preventive a Guazzaloca nel caso non fosse vero niente, mi è sembrata molto pelosa.

    Sarebbe stato sufficente un buon articolo sull’importanza di studi per capire le cause del MIELOMA MULTIPLO, cause che al momento sono molto vaghe e molteplici e non legate a una particolare categoria.

  • Anch’io non capisco ma non mi agito; le associazioni con le quali lavoro da sempre cercano di approfondire le cause delle malattie; LA BIBLIOGRAFIA NEL PEZZO E’ GIA’ INDICATA; tra l’altro a quella fonte bigliografica se ne associano altre;
    molto verosimilmente le cause del mieloma multiplo possono essere molteplici; altrettanto verosimilmente la eziologia , in un certo numero di casi, può esulare da cause professionali;
    che il nesso di causa professionale non interessi a tutti è ovvio; per esempio abbiamo cercato di dare notizia su una causa in tribunale in cui ad un tassista di Bologna è stato riconosciuta la causa professionale per un tumore polmonare…

    Rispetto alla asserita pelosità delle “scuse” a Guazzaloca…noi preferiremmo non intervenire da “intrusi” su questioni di questo genere; smetteremo di farlo se e quando il “sistema” di monitoraggio funzionerà;
    abbiamo denunciato in questi ultimi mesi un “evento-sentinella” in cui un lavoratore colpito da tumore polmonare non è stato segnalato agli enti preposti ; ci siamo posti la questione se la vicenda di Giorgio Guazzaloca fosse stata presa in esame e la cosa ci pare molto improbabile.

    forse tra 50 anni certi nessi eziologici saranno riconosciuti; se avverrà non potremo dire che sarà stato “merito” delle istituzioni.

    Saluti a tutti.

    Vito Totire

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