Com’era bella l’Italia prima che…

Proprio mentre nasceva l’«Osservatorio sul fascismo a Roma», Daniele Barbieri (un cittadino del mondo e antifascista sempre) interrompeva la conferenza di Ireibrab Eleinad, italiano smemorato e ignorante

Ha la parola Ireibrab Eleinad, italiano verace

Sono davvero contento che sia nato «l’Osservatorio sui migranti», curato da questi bravi ragazzi di Casa Pound e Forza Nuova, soprattutto per informare i più giovani di com’era bella l’Italia prima che tutta questa gente venuta da fuori turbasse la nostra armonia.

Raccontavo l’altro giorno a ragazze/i della strage di piazza Fontana realizzata dagli albanesi il 12 dicembre 1969. E prima ancora del massacro (1947, un anno prima che io nascessi) a Portella della Ginestra, quasi certamente compiuto da immigrati pakistani. Particolarmente atroce il sabotaggio dei rumeni che nel 1963 fece crollare la diga del Vajont. I senegalesi e i marocchini si divisero il compito in quell’orribile 1980: i primi misero l’infame bomba alla stazione di Bologna e i secondi tirarono già un aereo dalle parti di Ustica. Gli attentati che uccisero i magistrati Falcone e Borsellino con gli agenti di scorta furono organizzati – lo ricordo bene – dai curdi. E immigrati di “seconda generazione” spararono a Roma uccidendo Walter Rossi ben protetti da un furgone dell’Isis, lo Stato islamico. Il virus che uccise tanti operai a Marghera e altrove fu sparso nelle fabbriche da profughi nigeriani. I femminicidi sono iniziati in Italia dopo l’arrivo dei “richiedenti asilo”. Mentre le due terribili stragi del 1974 (a Brescia e sul treno Italicus) furono opera di due migranti, una cilena e l’altra argentina…

COME DICE LEI?

«Stronzate»?

Ma perchè si agita tanto? Non ha più l’età…

Guardi signore se vuol dire la sua, le cedo il post(o); mi dica solo il nome. Come ha detto? Daniele Barbieri, ah: parli pure.

Lei sta dicendo tutto al contrario signor Eleinad Ireibrab. La strage di piazza Fontana come quelle del 1980 (Italicus e stazione di Bologna) e tante altre furono realizzate dai fascisti con l’aiuto di apparati statali. A uccidere Walter Rossi furono sempre neofascisti.

Oggi sappiamo – anche grazie a documenti statunitensi e inglesi non più segreti- che dietro il massacro a Portella della Ginestra (un anno prima che io nascessi) eseguito dalla banda di Salvatore Giuliano c’era un progetto che univa gli anticomunisti di Italia e Usa. La diga del Vajont come le stragi quotidiane nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro sono opera dei padroni italiani che pur di risparmiare qualche soldo mettevano (e mettono) a rischio la vita di tanti. A uccidere Falcone, Borsellino e gli agenti di scorta furono italianissimi mafiosi. Da sempre le donne sono uccise dal patriarcato (così amato dai fascioclericali). Non c’è stata finora (e speriamo non ci sarà) in Italia nessuna strage dell’Isis ma tanti sono i morti per le bombe fasciste o per la repressione aperta di uno Stato che (salvo qualche eccezione) è antifascista solo a parole. Così signor Ireibrab Eleinad lei dovrebbe curare la sua memoria. Le consiglio di guardare www.osservatoriosulfascismoaroma.org che da ieri – 27 giugno – è visibile in rete. Mi creda: in nessuna parte del mondo esistono nativi tutti buoni minacciati da stranieri tutti cattivi. Ci sono invece sfruttati e sfruttatori, Ed esistono purtroppo i nazifascisti (molto ben protetti da chi li assolda) da una parte e dall’altra chi si oppone a loro. La mia famiglia è italiana da molte generazioni: non sono triste nè orgoglioso per questa circostanza e invece alla mia “patria” più grande iscrivo chiunque (nato in Italia o altrove) sia antifascista.

CON QUESTO DIALOGO PARADOSSALE – ma serissimo nella memoria – la “bottega” saluta l’arrivo dell’«Osservatorio» (in gestazione da tempo, cfr: C’è bisogno di antifascismo) con cui è già avviata una collaborazione sulla memoria e sull’attualità. Qui sotto il loro – anzi  nostro – «Chi siamo». [db]

Chi Siamo

Perché un Osservatorio sul fascismo a Roma?

– perché a 40 anni dall’assassinio per mano fascista del compagno Walter Rossi, il fascismo è più che mai vegeto e impunito e non ci viene in mente miglior modo per ricordare la ricorrenza della sua morte se non facendosi carico di un impegno antifascista permanente da costruire e alimentare con le nuove generazioni di compagni

– perché non vogliamo che le strade di Roma siano percorse da cortei inneggianti al fascismo con il tiepido contrasto degli organi di Polizia preposti alla repressione dei reati di apologia del fascismo. Roma, sede fisica delle istituzioni democratiche deputate al governo del Paese non può trasformarsi nel palcoscenico dove spacciatori e pluripregiudicati sfilano impuniti ergendosi a difensori degli interessi dei cittadini.

– perché è in corso in Italia, e Roma non ne è esente, un processo di trasformazione della destra storica, da erede dei repubblichini e dei picchiatori anni ’70, ripetutamente sconfitti dalla storia e pertanto patetici e perdenti,in una destra dinamica,spudoratamente nazi-fascista, corroborata da legami internazionali che la rendono accattivante perché ricca e vincente nel contesto della crisi economica attuale.

– perché a differenza di altre grandi città italiane, a Roma non esiste uno strumento democratico che monitori le attività della destra fascista e che ne denunci gli aspetti violenti e anticostituzionali. Perché per difendere i più deboli vittime della violenza razzista, sessista e omofoba … C’E’ BISOGNO DI ANTIFASCISMO

firmato “ COSTRUIRE L’OSSERVATORIO ROMANO …. PER RICORDARE WALTER E TUTTI I COMPAGNI UCCISI “

per contatti: info@osservatoriosulfascismoaroma.org

 

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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