Con la crudezza giusta: le poesie di Savina Dolores Massa

recensione a «Per assassinarvi – Piacere, siamo spettri» (*)

Se almeno un giorno alla settimana vivete in un mondo-circo o in un caleidoscopio doloroso oltre che bello, qui ci sono i versi per accompagnarvi. Colonna sonora? La più varia: musica sarda certo, molto Schubert e graffi di jazz.

Dopo 9 anni ricchi di 4 romanzi e un’antologia di racconti («Mia figlia follia» tradotto anche in Francia) arriva a sorprenderci una Savina Dolores Massa poetessa. Come si intuisce dal doppio titolo questa «Per assassinarvi – Piacere, siamo spettri» (Il maestrale: 216 pagine per 15 euri, con una appropriatissima copertina di Nino Mele e la prefazione di Anna Maria Capraro) ospita due raccolte di versi, assai dissimili fra loro.

In «Piacere, siamo spettri» siamo poche strade «all’origine del ricordo» e passando «tre porte a sinistra» o «dieci porte a destra» conosciamo Caterina, un fratello di Martina, Eleonora, Caterina la muta, Grazietta, Antonina, Martina e via-via altri fantasmi, soprattutto donne. C’è Regina «invecchiata in un secondo». Bea viene «marchiata Puttana dai vicini in giorni di noia e di giudizi». Francesca è «alluttata», Francesco «coniugato con Teresa» che è «ustionata» d’amore. Michele «di mestiere era tassista con asino e carretto» mentre «Sebastiano il desulese» perde la testa – dura 20 anni – per l’unghia di una suora. Forse «è spina sotto il fango» Delia; mentre «Petronilla la bionda» decide d’esser vecchia a 60 anni e Annetta costringerà tutti «a ballare la samba con gli uccelli cantatori». Se più non parla Caterina è «per uno sbadiglio esagerato». Tre porte a destra del ricordo ecco Anna: «che una vedova vendesse il proprio corpo / per un chilo di grano o un litro d’olio / non fu mai scandalo bollato dalla gente». Antonina ha «le cosce sigillate fino a friggere vestaglia / lenzuola rosario e borsa d’acqua calda». E come può essere strano l’amore di Simplicio o la «bambola di straccio» rubata da Deidamia.

Quando uscirono i romanzi di Savina Dolores Massa la più ovvia e usata definizione fu “realismo magico”. Può valere per queste due belle antologie poetiche in un solo libro. Anche in «Per assassinarvi» (una poetessa «che ama le parole barocche / con la crudezza giusta / per assassinarvi») si incrociano ippocampi e amori, bambine di 80 anni, i veleni dello stramonio e dell’oleandro, la legge 194, corvi e sale, sirene e cannibali, «il mestiere della menzogna», streghe e madonne, pesci che vorrebbero annegare, offese (senza stile), l’eco di Emily Bronte e Alda Merini ma anche di Vladimir Majakovskij, sogni che ringhiano. E un «altro fallimento dell’amore da stil novo».

(*) Questa mia recensione è uscita – al solito: parola più, parola meno – sul quotidiano «L’unione sarda» il 19 agosto. Un paio di poesie del libro di SDM erano apparse in “bottega” (divertitevi a trovarle) dove è già uscita un’altra recensione (di Lucia Triolo) a questo nuovo libro; ecco il link: «Per assassinarvi. Piacere, siamo spettri» di Savina Dolores Massa [db]

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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