Conoscendoti (di Pabuda)

nottetempo frequentandoti,

seppur coi miei ritardi,

ti sto imparando:

lento t’apprendo.

dal vero di te

m’impratichisco

poi

ti studio in sogno.

oggi, da sveglio,

con te accanto distesa,

tipo bella addormentata,

dalle mie dita ho saputo

anche dei tuoi fianchi.

e mi sono emozionato a tal punto

che quasi me la svigno.

ma in un battibaleno mi son ricreduto

e sul tuo tiepido pancino

a poggiare il capo son tornato:

per fare un altro sogno, ma questo

finalmente chiaro e comprensibile

come la pelle che hai,  tenera e bionda.

domani, se lo vorrai

(chissà perchè ma suppongo proprio di sì),

sfoglierò una per una tutte le lettere

del tuo alfabeto più nascosto.

a quel punto, metterò la parola fine

a tutta questa smania di scrivere parole

e me ne starò sdraiato su qualche spiaggia caraibica,

inondato di luce, brezza, salsedine e sole.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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