Corto Maltese torna a viaggiare il primo ottobre 2015 in libreria
di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia
Il più noto marinaio del mondo delle nuvole parlanti tornerà a solcare mari e terre a 27 anni dalla sua ultima avventura, intitolata «Mu» (1988), l’ultima creazione disegnata dal veneziano Hugo Pratt, pochi anni prima della sua morte.
Se ne rumoreggiava da più di un anno e ora, nel ventennale della scomparsa di Pratt, ecco che il figlio prediletto, stanco della sua scomparsa, decide di raccontarci le ultime avventure, non senza un qualche mal di stomaco da parte degli amici più stretti, quali Milo Manara, mostro sacro del fumetto italiano e internazionale, che Pratt considerava il suo erede ideale e per il quale aveva scritto sceneggiature, fra le quali la bellissima «Tutto incominciò con una estate indiana».
Manara ricorda come Pratt gli avesse domandato di continuare Corto Maltese, poco tempo prima della sua morte: «È vero che me lo chiese, ma l’ultima volta che ci siamo visti non ha rimarcato la richiesta e io non ho avuto modo di domandarglielo – dice Manara – preferisco che le cose siano andate così, mi domando solo come faranno a ritrarre lo sguardo di Corto senza disegnargli gli occhi, solo Pratt era in grado di farlo, nessun altro lo farà mai».
Manara non nasconde l’amarezza: «Mi hanno chiesto di disegnare Corto Maltese, ma ho rifiutato, non ho nulla contro il progetto, semplicemente non riesco a dividere Hugo Pratt da Corto Maltese, il personaggio era semplicemente il suo alter ego. Avevo dato la mia disponibilità per una storia in omaggio a Corto, come ne ho realizzate in passato, ma continuare il personaggio di Hugo per me sarebbe stato impossibile proprio perché Corto non è solo un fumetto».
Guido Fuga, architetto, assistente di Pratt – nonchè autore insieme a Lele Vianello della celebre «Corto Sconto. Guida agli itinerari fantastici di Venezia», in cui si ripercorrono tutti i passaggi di Corto Maltese – è da un lato molto felice dell’albo in uscita, in quanto a disegnare la storia (che in Italia uscirà per Rizzoli Lizard, in contemporanea con Francia e Spagna) sarà Rubén Pellejero. Ed è di Pellejero il cult «Dieter Lumpen», fumetto atipico, leggero e intimista che, senza bisogno di trame particolari, ci conduce a respirare atmosfere esotiche di Paesi lontani. Su sceneggiatura di Juan Dìaz Canales, scrittore madrileno famoso per la serie di «Blacksad» (serie ispirata alla grande scuola di detective hard boiled, in cui però i protagonisti sono animali antropomorfi, a cominciare dal detective John Blacksad, un riccioso e disincantato gatto nero).
«Credo proprio che a Hugo non dispiacesse l’idea che qualcuno continuasse Corto, il disegnatore scelto è bravo, ora bisogna vedere il prodotto finale. Certo per quanto uno possa essere capace, sarà difficilissimo se non impossibile rifare il Corto di Pratt: Hugo era Corto, il suo genio folle, la sua cifra stilistica è irriproducibile» afferma Fuga. Questo è indiscutibile. Da accanito lettore e cultore di Pratt, mi auguro che lo sceneggiatore Canales rispetti la coerenza della vicenda di Corto Maltese come Pratt l’aveva descritta, in quanto la biografia dell’antieroe più eroico dei fumetti italiani è ben precisa anche se presenta grossi vuoti. Corto Maltese scomparve infatti durante la guerra di Spagna, stando a quello che riferisce il dancalo Cush, suo intimo amico, mentre da una lettera di Guglielmo Obregon Carranza riportata nella «Ballata del mare salato», Corto Maltese sarebbe tornato a casa da Pandora Groosvenore, invecchiando con tristezza, dopo il duro colpo della morte dell’amato maori Tarao.
Mi chiedo se la vicenda – a dispetto del disegno che sono certo sarà ottimale anche se non sarà l’inimitabile Hugo Pratt – prenderà coerentemente le mosse qui, con la precisione dello storico e la pazzia dell’avventuriero in perfetto stile Joseph Conrad, grande ispiratore del marinaio della laguna salata. Insomma brucio di curiosità.
«Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in Calle dell’Amor degli Amici; un secondo vicino al Ponte delle Meravegie; un terzo in Calle dei Marrani a San Geremia in Ghetto. Quando i veneziani (e qualche volta anche i maltesi..) sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie»: sono certo che ora il Maltese stia uscendo da una di quelle porte.