COSA È LA FANTASCIENZA? – 07

di Mauro Antonio Miglieruolo

Con questa puntata, superata di slancio la n. 31, che apre il post, torniamo alle espressioni sintetiche di ciò che è, o sarebbe, la fantascienza (condizionale introdotto per placare qualche animo un po’ troppo esacerbato dalla contrarietà).
Non siate impazienti, la serie volge al tramonto, qualcuno di quelli che attualmente scalpita si pentirà di essersi eventualmente lamentato della lunghezza di questa proposta. Teniamone conto, si tratta di cogliere in sintesi una forma letteraria la cui vastità, eterogeneità e preziosità è stupefacente. Mai forma letteraria di massa ha saputo proporre altrettanti capolavori e testi significativi sulla realtà che abbiamo attraversato e stiamo ancora attraversando.

Riassumere in poche pagine il quadro complessivo del fenomeno non è faccenda di poco conto (né di un solo tentativo…)
Almeno è ciò che spero. Che non sia faccenda di poco conto. Più d’uno però potrebbe avere idee differenti in merito…
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Il mondo in equilibrio. Se lo perde lo aspetta solo la distruzione.

31) Spazio specifico in grado di accogliere, oltre ai propri specifici contenuti, tutte le forme di letteratura popolare; le quali posso esservi accolte con le loro peculiari concezioni, senza che questo comporti alterazioni visibili e decisive di quelle tradizionali della Fantascienza. L’eventuale irruzione delle forme tipiche del romanzo di investigazione, ad esempio, non sconvolge le forme tipiche della racconto fantascientifico (il problema del Divenire e della Storicità, dell’Alternativa e del Possibile, del Dominio dello Scientifico e del Tecnologico, della Speranza e della Disperazione, del Conflitto e della Concordia, del Normale e dello straordinario ecc. ecc.). La fantascienza può pure fare suoi i temi tipici del racconto di investigazione (il problema del Diritto, della Colpevolezza, del processo e della Punizione), ma dopo che li ha trasportati su un piano se non superiore quantomeno differente: il piano metastorico della morale, dei valori considerati universali.

32) Letteratura del deux-ex-machina tecnologico, fatto intervenire per risolvere le difficoltà prodotte dalle barriere logiche di determinate questioni ideologiche.

33) Letteratura della Convivenza Civile che mostra l’inciviltà e l’insostenibilità della incivile convivenza (detta convivenza civile).

Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? Forse solo in bocca a un pennuto...

34) Apertura contemporanea al Mistero e alla Razionalità, al miracolo tecnologico e alle speranze a esso affidate.

35) Palestra letteraria per l’allenamento della mente al pensare alternativo e speculativo. L’uomo (vedi Hedrock) come dismisura di tutte le cose.

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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