Crimini di guerra in Mozambico
I media internazionali hanno riacceso i riflettori sul possibile coinvolgimento della TotalEnergies in possibili crimini di guerra commessi dall’esercito.
testo e immagine ripresi da https://www.recommon.org/
Il quotidiano francese Le Monde ha pubblicato un video, realizzato in collaborazione con il collettivo SourceMaterial, sul conflitto armato in corso nella provincia di Cabo Delgado, Mozambico, e la connessa crisi umanitaria. In particolare, il video mette in evidenza possibili collegamenti tra il gigante transalpino TotalEnergies e il cosiddetto “massacro dei container” dell’estate del 2021, consumatosi a ridosso del perimetro dell’impianto Mozambique LNG della compagnia fossile. In quell’occasione l’esercito mozambicano massacrò decine di civili inermi, che in teoria avrebbe dovuto proteggere dall’ondata di attacchi degli insorti islamisti. Tuttavia le forze di sicurezza mozambicane erano presenti nell’area espressamente per “tutelare” le infrastrutture di TotalEnergies.
Già nell’inchiesta del giornalista indipendente Alex Perry, pubblicata nell’ottobre del 2024 su Politico, si adombrava la possibilità che la multinazionale francese fosse stata a conoscenza delle atrocità commesse dai militari mozambicani, che potrebbero configurarsi come crimini di guerra. Il video di Le Monde sembra suffragare questa ipotesi.
[attiva la funzione sottotitoli di Dailymotion, in basso a destra nel video, per leggere i testi in italiano]
Ricordiamo che il progetto Mozambique LNG di TotalEnergies (al momento sospeso per “cause di forza maggiore”, leggi il conflitto in atto) vede un consistente coinvolgimento italiano, poiché per l’opera l’assicuratore pubblico SACE ha emesso una garanzia di 950 milioni di euro, con cui coprire i prestiti per le operazioni di Saipem, tra cui quello di Cassa Depositi e Prestiti del valore di 650 milioni di euro. Operazioni, queste, confermate dal governo italiano lo scorso gennaio.
Leggi anche: https://www.recommon.org/in-mozambico-il-piano-mattei-nasce-gia-vecchio
Pingback: Crimini di guerra in Mozambico – Fuoritempo