Crisi, operai e minori guidano la classifica dei poveri assoluti.

a cura della redazione di Contro la crisi (*)

Nel 2014, 1 milione 470 mila famiglie (il 5,7% delle famiglie residenti) risultano in condizione di povertà assoluta in Italia, per un totale di 4 milioni e 102 mila individui (6,8% dell’intera popolazione). Tra le persone coinvolte, 1 milione 866 mila risiedono nel Mezzogiorno (l’incidenza e’ del 9%), 2 milioni 44 mila sono donne (6,6%), 1 milione 45 mila sono minori (10%), 857 mila hanno un’eta’ compresa tra 18 e 34 anni (8,1%) e 590 mila sono anziani (4,5%).

Nel 2014 l’incidenza della poverta’ assoluta e’ rimasta sostanzialmente la stessa degli anni precedenti. E’ stabile al 19,1% anche l’intensita’ della poverta’ che, in termini percentuali, indica quanto la spesa mensile delle famiglie povere e’ mediamente al di sotto della linea di poverta’, ovvero “quanto poveri sono i poveri”.

Livelli elevati di poverta’ assoluta si osservano per le famiglie con cinque o piu’ componenti (16,4%), soprattutto se coppie con tre o piu’ figli (16%) e famiglie di altra tipologia, con membri aggregati (11,5%). L’incidenza sale al 18,6% se in famiglia ci sono almeno tre figli minori e scende nelle famiglie di e con anziani (4% tra le famiglie con almeno due anziani). L’incidenza di poverta’ assoluta diminuisce all’aumentare dell’eta’ della persona di riferimento (i valori minimi, intorno al 4,6%, si registrano tra le famiglie con a capo un ultra cinquantaquattrenne) e del suo titolo di studio (se la persona di riferimento e’ almeno diplomata l’incidenza e’ quasi un terzo di quella rilevata per chi ha la licenza elementare).
La poverta’ assoluta colpisce in misura marginale le famiglie con a capo imprenditori, liberi professionisti o dirigenti (l’incidenza e’ inferiore al 2%), si mantiene al di sotto della media tra le famiglie di ritirati dal lavoro (4,4%), sale al 9,7% tra le famiglie di operai per raggiungere il valore massimo tra quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (16,2%).

Se la poverta’ assoluta nei piccoli comuni del Mezzogiorno e’ quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane (9,2% contro 5,8%), al Nord l’incidenza piu’ elevata si registra proprio nelle aree metropolitane (7,4% contro 3,9%); si profilano quindi due diverse dimensioni del disagio: quella rurale del meridione e quella metropolitana delle regioni settentrionali. Infine, la poverta’ assoluta e’ decisamente elevata tra le famiglie con stranieri (12,9% per le famiglie miste, 23,4% per quelle con tutti componenti stranieri) e sostanzialmente stabile nel confronto temporale, a differenza del leggero miglioramento riscontrato per le famiglie di soli italiani (l’incidenza passa dal 5,1 al 4,3%).

 

(*) tratto da http://www.controlacrisi.org/ – 15 luglio 2015

Redazione
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Un commento

  • Bozidar Stanisic

    dire: è possibile? – sarebbe simile a una espressione di pura stupidità?
    oppure un segno del risveglo dall’ibernazione della sociatà di massa
    che nell’europa coincide con il tacherismo e altri vari neoliberismi – attraversando
    gli indignati (spagnoli), la syriza, i gruppi/movimenti che nascono e vanno al lettargo? –
    va “avanti” con il sì tacciuto ai centri dei poteri di razza mondiale?
    oppure è già una bestemmia, ma non onesta?
    bisognerebbe dire, a volte alla friulana preferita – porco cane, è possibile?

    in italia sono ormai da 23 anni.
    a volte, da sempre per forza di cose – e malgrado tante amicizie con gli italiani –
    la osservo con l’occhio dello straniero che mai pensava vivere in un altro
    paese.
    che cosa vede quell’occhio straniero/”straniero”?
    vede tante, anzi troppe cose che ormai non hanno nulla con i valori basilari
    di un ethos che dovrebbe regolare – se non tutto, allora almeno “alcune cose” –
    del c.detto patto sociale.
    vedevo e vedo, a partire dagli inizi del 21 secolo, l’impoverimento della classe media
    che ormai sta scomparendo, cui figlio si incollano ai beni materiali, senz’altro
    di modesta portata dei genitori;
    vedevo e vedo che la bocca dei ricchi è più dentata che ci pensavo
    e pensavo a quel romanzo di e. zola’ in cui c’è le rabbia incontrollata dei
    poveri minatori e delle loro donne;
    vedevo e vedo i parassiti sia dell'”impresa politica” che dell'”impresa burocratia”
    che non hanno neppure un occhio per le sofferenze sia dei vecchi che nuovi
    poveri ed impoveriti.

    ora rispondo: è possibile.
    dirlo – è già qualcosa? ma solo dirlo non basta.

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