Cugini di Algeria, fratelli di Kabylia

Un progetto di narrazione di resistenze popolari nel Mediterraneo di e con Angelo Maddalena

AngeloKabylia

Un racconto di un viaggio in Kabylia partendo da Marsiglia. Ma la nave non partePoi il viaggio inizia, dopo una lunga attesa durata un giorno e una notte. Prima di partire comincia già il viaggio. Un viaggio soprattutto nella memoria, fra i volti ritratti, la miseria che prende forma di canto antico. Poi larrivo. E il soggiorno in Kabylia, tra le montagne dove si nascondono i terroristi, come diceva mia sorella prima che io partissi. Gli incontri con la cultura popolare che resiste e si esprime nel canto e nei racconti di resistenza popolare, un poeta che tutti cantano e si portano dentro e fuori raffigurando il suo volto, un poeta e cantore popolare ammazzato nel 1998, si chiama Matoub LounèsE poi lincontro con Hocine, che fa il regista e filmaker, che zoppicanel 2001 è stato ferito a una gamba da unarma da fuoco di un uomo in divisa, durante linsurrezione del 2001, le printemps noire, la primavera berbera, che si distingue dalla printemps bèrbere, del 1980. Perché si chiama primavera nera? E perché tutti questi volti e questi paesaggi parlano di volti e paesaggi che ho già visto? Nei treni Agrigento-Milano, tra Enna e le Madonie? E perché mi dicono che gli algerini con gli italiani siamo cugini? e mi scambiano per kabilo in Kabylia?

Un racconto allantica, voce e chitarra. Con il supporto di disegni alla maniera di un diario di viaggio illustrato un pocome i cantastorie siciliani, un pocome i carnets de voyage che si usano molto in Francia.

Per la prima volta nasce un racconto che mette insieme due percorsi finora distinti o tenuti insieme in modo troppo pesanteo schematico. Le storie illustrate dei cantastorie diventano fogli stampati di ritratti di viaggio. E danno il ritmo alla narrazione, suggeriscono volti, paesaggi, passaggi.

In più la chitarra, il violino di Nabil e il darbuka e altri strumenti berberi di Arezki accompagnano e costruiscono un racconto che affonda le mani nni lu cori di lomini patuti e senza spranza, ppi spremiri lu chiantu e lu scunfortu, e rumpiri cchiacchi a lu coddu. Le poesie di piazza di Ignazio Buttitta si incastrano con i canti e i racconti del popolo berbero ascoltati e assimilati.

«Cugini di Algeria e fratelli di Kabylia» è nato bilingue. Il 25 marzo 2011 è stato presentato a Torino al CSA Gabrio organizzato dal Gabrio e dalla rivista Polvere. Il prossimo 12 maggio sarà presentato a Marsiglia (Cousins dAlgerie et frères de Kabylie, café associatif La Mer Veilleuse) e il 20 maggio a Toulouse. Eil primo racconto del progetto Narrazioni e resistenze popolari nel Mediterraneo.

Par et avec Angelo Maddalena, guitare, voix et portraits!

Violon et darbuga et autres instruments kabile et mediterranééns

Text de Angelo Maddalena et poemes de Ignazio Buttitta et un petit passage de Idir.

Un conte vif, un recit dun voyage phisique et de limmaginaire, de la memoire collective dun peuplepeut etre de plusieurs peuples de la mediterranée.

Angelo Maddalena conte son voyage en bateau de Marseille jusquà Alger, 18 décembre 2010, mais

Le bateau est en panne, donc on part pasle 18, mais le 19…

Depuis là, a travers les visages dessinnées et les chansons ou les poemès qui Angelo improvviseon part pour un voyage entre Algerie, Kabylie et Sicile, en passant par la misère et par la revolte, par les terroristes islamistes et la mafia, fantomes mediatiques qui cachent quelque chose quon peut pas dire mais quil faut chanter!

Présenté pour la prémier fois a Turin (25 mars 2011), pendant une soirée berbère, chez lEspace Sociale Gabrio il va commencer a etre présenté en langue français a partir du mois de mai en France (Marseille, Toulouse, Montpellier).

 

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