Cugini italiani di zio Sax

di Louis Perez.

Jazz, classifiche, triplette, canti proibiti e dintorni, A seguire un asterisco (*) a proposito di asterischi e di ә.

 

Ogni gennaio la rivista «Musica Jazz» pubblica «Le classifiche del Top Jazz». Per il 2024 c’è una quasi tripletta di Enrico Rava: «disco dell’anno» e «miglior formazione» con «Fearless Five» più il secondo posto (dopo Roberto Ottaviano) come «musicista dell’anno». Chi fa la tripletta piena invece è Matteo Paggi, giovane trombonista scovato da Rava e subito adottato: oltre le due vittorie lui è infatti anche «nuovo talento». Di queste e altre scelte rende conto il cd allegato (in omaggio) alla rivista che trovate ancora in edicola: con 12 brani dove Paggi figura appunto per il citato album di Rava e per il suo «Apri grande» ripreso da «Words», cd d’esordio.

ENRICO e PAOLO

Detto che Rava è imprescindibile e instancabile (a 85 anni) come musicista e “talent scout” –Uno splendido 80enne e il giro del giorno in… – questo 2024 per chi ama il jazz è stato segnato in Italia da un altro trombettista, Paolo Fresu con il suo «Kind of MILES»: un bello spettacolo su Miles Davis che è diventato poi un doppio cd (piuttosto diverso musicalmente da quel che si è visto a teatro). Affascinare il pubblico meno grezzo suonando il Davis rocker-fusion e soprattutto quello “jazzista puro” non era difficile. Ma reinterpretare i due Miles e farli vivere in connubio con il presente e con l’estetica di Fresu era un’impresona. Fresu ci è riuscito ma per le classifiche del 2024 era evidentemente tardi. Il consiglio di chi scrive è di ascoltare l’entità scaturita dal connubio Davis-Fresu… e goderne.

ADA e FEDERICA

Il jazz è sempre stato un poco “la jazz” per la presenza di molte musiciste a lungo oscurate, tranne alcune cantanti. Oggi non stupisce (o sì?) che persino il sax o l’ingombrante contrabbasso siano “la saxa” e “la cb”: ascoltare Lakecia Benjamin o Esperanza Spalding, per crederci.

Anche in Italia: se ascoltate la giovane contrabbassista (e compositrice) romana Federica Michisanti ne converrete. Sempre a proposito di “classifiche” la Top Jazz 2023 della rivista «Musica Jazz» la vide trionfare con una rara tripletta: disco dell’anno e formazione dell’anno con il suo quartetto per «Afternoons» 12 mesi fa oltrechè “miglior musicista”.

Non è una sorpresa invece Ada Montellanico: da anni viene considerata la migliore cantante jazz italiana. I suoi omaggi a Billie Holiday e a Abbey Lincoln o il cd «We Tuba» hanno convinto. Così sembra strano che il suo ultimo cd «Canto Proibito» – nel 2024 con la complicità di Giovanni Falzone – abbia lasciato fredde molte persone. Poco jazzistico? Ma se è vero che le contaminazioni sono vitali fin dagli inizi per il jazz (e che fra i precursori di ogni musica sincopata si può annoverare il “sommo” Bach) stupisce che qualcuno trovi “audace” il nuovo progetto della Montellanico. In «Canto proibito» la canzone, l’opera, il tardo barocco, il teatro (un tempo vietato alle donne), le elaborazioni di Scarlatti, Handel o Barbara Strozzi si intrecciano magnificamente con lo scat-jazz di Ada Montellanico e del suo quartetto. Il consiglio dunque è di correre sentirlo.

 

Redazione
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Un commento

  • Ada Montellanico

    Buongiorno, ringrazio moltissimo della menzione e sono veramente felice che l’album sia stato da voi apprezzato, grazie!! Amo sempre inoltrarmi in luoghi diversi e sconosciuti… ci prendiamo dei rischi?? sicuramente si, ma questo è il bello della ricerca!
    Moltissimi critici hanno accolto con entusiasmo Canto proibito, ma non possiamo piacere a tutti e le vostre parole allargano ancor di più l’analisi perché sottolineate giustamente una spiacevole assenza di donne e in generale una poca presenza nelle classifiche. Peccato!!!
    Al di là di me credo questo anno ci siano state pregevoli progetti e magnifiche artiste nel panorama italiano. Grazie ancora!!

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