Fino all’8 giugno mostruosamente Marina

Per ogni gusto e disgusto: i mostri invadono il quartiere Marina di Cagliari e dintorni dall’8 maggio per un mese: 50 tra installazioni, concerti, presentazioni compresi 12 film fuori dall’ordinario. Alla rassegna «Monster Train», organizzata da Rossana Corti e Carlo Birocchi con molti complici, c’è di tutto un po’: si apre con «Il mio libro fantastico preferito» e con l’omaggio all’illustratore Maurice Sendak (fino all’8 giugno) morto un anno fa. Si va avanti con i laboratori di «mostruosamente dolce» per i più piccoli e con quelli di scrittura; con ragazze/i a illustrare le loro tesine di maturità (i mostri sono loro o chi li fa studiare cose spesso inutili?); con una giornata per Maria Lai; e persino con un incontro in carcere, l’unico evento ovviamente «a numero chiuso». Tre giovani scrittori sotto i riflettori: il veneto Fabrizio Melodia (17 maggio) più noto come «astrofilosofo» si scatenerà su James Ballard; il pescarese-giapponese Giovanni Di Iacovo (il 19) che si muove dalle parti di «The rocky Horror Picture Show», tanto per inquadrarlo; infine il calabrese giramondo Vincenzo Spasaro (6 giugno) fresco autore di «Il demone sterminatore», lungo viaggio fantasy per scoprire chi ha ucciso Dio e perché. Mentre il francese Serge Quadruppani presenta il suo inedito «Le politiche della paura». Il riassunto è incompleto: su www.monstertrain.eu tutto il resto. Gli organizzatori fanno sapere ai forestieri che il quartiere è affascinante e chiuso al traffico. Un indigeno (chiede però l’anonimato) insinua che sarebbe mostruoso non assaggiare la torta di mele con cannella del Manamanà.

C’è sempre chi si chiede se questa confusione – dilaga da tempo e non solo nei fumetti – fra mostri veri e da ridere, fra curiosità e perversioni sia pericolosa. Ancora pochi anni fa alcune associazioni chiesero di vietare «Dylan Dog». In realtà il concetto di mostro, se si esclude la cronaca nera, non ha quasi più una accezione negativa. Ne prende atto persino santa Wikipedia (protettrice dei pigri) che sancisce: «Un mostro è – in senso molto ampio – un essere vivente reale o immaginario a cui sono attribuite una o più caratteristiche straordinarie, per le quali si discosta enormemente rispetto ad altri considerati nella norma». Infatti anche la parola latina monstrum (da monere, cioè avvertire) è ambigua. Più spaventoso avere caratteristiche fuori dalla norma o trovarsi accanto tutte persone identiche? E comunque i mostri sonnecchiano dentro di noi. Al termine della seconda guerra mondiale il filosofo Adorno scolpì in poche parole che «la cosa più inquietante è scoprire quanto i mostri ci assomigliano». Del resto la nascente psicoanalisi aveva già spiegato che non era poi tanto strano il caso (narrato in precedenza da Stevenson) dell’ottimo dottor Jekill il quale conviveva nello stesso corpo con il pessimo mister Hyde. E quando i vicini assicurano ai giornalisti che il “mostro” della porta accanto sembrava proprio una brava persona può essere siano poco osservatori ma di frequente – ci piaccia o no – hanno ragione. E anche su questa ambiguità dell’orrore «Monster Train» rifletterà fra gioco e serietà. Siore e siori, in carrozza: vedete voi se preferite sedervi vicino ad Hyde o a Jekill.

BREVE NOTA

Questo mio articolo è uscito – al solito: parola più, parola meno – ieri sulle pagine culturali del quotidiano «L’unione sarda». Per chi nel periodo 8 maggio – 8 giugno è a Cagliari e dintorni raccomando di consultare sul sito il programma completo: c’è da scegliere in una valanga di mostruosità e di autentici mostri (persino io, a esempio, farò un paio di veloci comparse). Per i non cagliartitani spero in seguito di offrire in blog alcuni materiali. (db)

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