Dall’austerità europea alla guerra europea

di Giorgio Cremaschi

In politica progetti disastrosi e criminali a volte nascono come idee di finto buonsenso. La firma del trattato di difesa europea da parte di 23 paesi della Unione Europea – non tutti i 27 stati, quindi –  è uno di questi progetti.

In politica progetti disastrosi e criminali a volte nascono come idee di finto buonsenso. La firma del trattato di difesa europea da parte di 23 paesi della Unione Europea – non tutti i 27 stati, quindi –  è uno di questi progetti.

Oggi il regime mediatico, quello che fa campagna elettorale per Casapound per capirci, presenta questo trattato come un passo scontato e necessario da tempo. Siamo europei, perché non difenderci assieme, visto che gli USA di Trump non ci vogliono più proteggere come prima? E poi mettendo assieme le risorse magari si risparmierà qualcosa. I giornali pubblicano al riguardo pure l’elenco dei carri armati differenti tra loro, che l’accordo europeo potrebbe uniformare.

Sempre così la UE, grandi valori e poi miserabili affari, la Nona di Beethoven e la Bolkestein.

Con questo finto buon senso cominciò anche la storia della moneta unica. Che bello, tutti gli stati con le stesse banconote, tutti gli europei con gli stessi soldi in tasca! Cominciò così quarant’anni fa la storia dell’Euro. Che oggi vuol dire austerità obbligata da trattati, da Maastricht al Fiscal Compact, che impongono la distruzione dello stato sociale e il taglio dei salari. Noi li abbiamo persino messi in Costituzione.

La difesa europea è ancora più pericolosa, perché riguarda spese militari e guerra. Contro chi è la difesa comune, infatti, se non contro la Russia?

Del resto l’idea non è nuova, nel 1952 fu varato un primo trattato di difesa europea, con le stesse parole e lo stesso nemico. Poi la Francia, troppo vicina la guerra per accettare il riarmo della Germania, fece saltare l’accordo.

Oggi è proprio la Francia di Macron che spinge per l’esercito europeo. Perché debole in economia, il paese transalpino ha però l’esercito, nucleare, più forte della UE. Così la Francia offre alla Germania le proprie truppe e spera così di condividere con il paese più potente il dominio sul continente. A sua volta la Germania potrà finalmente raggiungere quella potenza militare, anche nucleare, che finora non ha avuto, nonostante l’enorme potere economico. Così come l’euro ha rafforzato l’egemonia del capitalismo tedesco in Europa, la difesa europea lo riarmerà a spese di tutti i cittadini del continente.

Così dopo aver fatto per anni guerra sociale ai suoi popoli con l’austerità, ora la UE si prepara a portare quei popoli alla guerra vera. Intanto si esercita contro il Venezuela e contro la Catalogna. Siamo ancora in tempo a fermarli, se subito cominceremo a smascherare e contrastare le favole europeiste che, oramai dovrebbe essere chiaro, nascondono storie orrende.

(*) ripreso da “Contropiano.org”. Le due immagini – scelte dalla “bottega” – sono di Giuliano Spagnul.

 

Redazione
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Un commento

  • Tiziano Cardosi

    Giuste riflessioni queste di Cremaschi, ma mi chiedo se la Francia continuerà così sempre o si accorgerà che nelle fauci della Germania non c’è salvezza.
    E il sud dell’Europa fino a quando dormirà, soprattutto dopo il crimine perpetrato contro la Grecia che pare non aver insegnato nulla?
    Fino a quando il proletariato dormirà e nasceranno tanti demoni?

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