Di diritto e di rovescio

Romano Mazzon
… stanno stendendo la sovranità popolare.
Il diritto ha un difetto: o è di tutti oppure non è diritto ma un arbitrio. Arbitrio significa che qualcuno, che sta al di sopra, decide cosa è giusto o ammissibile per qualcun altro, che sta al di sotto. La decisione si basa sul gusto personale, sul vizio del decisore che in questo modo esercita un potere assoluto su chi sta al di sotto.
Questa differenza tra decisori e succubi comporta che chi decide percepisca le situazioni come crisi, chi subisce la decisione, invece, percepisce le situazioni come paura. Sì perché il decisore vede una situazione critica e predispone una soluzione, chi subisce percepisce che la propria esistenza dipende dalle decisioni di chi sta sopra e che queste decisioni non si basano sulla certezza del diritto ma sull’umore del decisore.
Nel corso dei secoli questa differenza è stata spiegata ai succubi con diverse scuse, dall’investitura divina alla predisposizione genetica o al puro esercizio della forza (bullismo?). Ora la realtà ha superato l’immaginazione, questa superiorità non si basa più su questi principi e neppure sull’esistenza di un nemico oscuro ma pericoloso da cui il decisore ci protegge. È il mercato finanziario ad investire i decisori di questo potere. Demiurgo post moderno, il mercato indica ai decisori la via. Da Cernobbio ad Arcore, passando per Roma e puntando sulle maggiori capitali europee gruppi di uomini grigi rimangono in adorazione di curve su tabelloni illuminati, percentuali fluttuanti guidano le decisioni di questi moderni aruspici che, visto che sono moderni, hanno abbandonato la lettura delle viscere degli uccelli.
I succubi non temono più l’ira degli dei e nemmeno quella di Al Qaeda, temono le rate del mutuo, l’affitto, le bollette, le rate dell’auto. Se un tempo non ubbidivi ti meritavi l’inferno, se un’intera popolazione disubbidiva veniva trasformata in pietra. Al momento se l’intera popolazione disubbidisse, cadrebbe il demiurgo! Sì perché se più nessuno pagasse o, per lo meno, abbandonasse la paura delle conseguenze di questo atto, cadrebbe il mercato. Se quei tabelloni luminescenti segnassero una linea piatta tutto cadrebbe.
Il mercato è il bau bau dei popoli!

Rom Vunner

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