«Dio è atterrato» di Mauro Antonio Miglieruolo

Il sempre gagliardo astrofilosofo Fabrizio Melodia vi spiega tutto… e vi invita alla lettura del romanzo

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«Dio è atterrato» è un romanzo di fantascienza che sconfina nel religioso ma lo fa con una verve e una tragicomica/disincantata visione dell’esistenza che toccano le corde del cuore come solo Mauro Antonio Miglieruolo sa fare.

Dio atterra e parla a chi lo vuol ascoltare nelle varie lingue umane, dunque a ogni singolo. Il protagonista del racconto ascolta l’annuncio dell’avvenimento mentre percorre il Gran Raccordo Anulare di Roma. Crede si tratti di una trovata pubblicitaria e cambia canale. Ma su quello seguente, come sugli altri sui quali si sintonizza, viene confermato l’avvenimento. Sconcertato esce del raccordo alla ricerca di una spiegazione. Incontra un vecchio amore, evoca in sé vecchi dolori e lascia si ripetano antiche incomprensioni. Nel frattempo scopre come le parole che radio, tv e altri media trasmettono siano a lui incomprensibili.

Echi incredibili di grande cultura si propagano a piene mani da questo racconto: primo fra tutti il celeberrimo capitolo – meglio noto come «Il grande Inquisitore» – nel romanzo «I fratelli Karamazov» di Fedor M. Dostoevskij, in cui assistiamo a un furtivo ritorno in grande stile del buon Gesù Cristo, in Spagna, ai tempi della Santa (si fa per dire) Inquisizione. E, come nel racconto di Miglieruolo, egli viene accolto in gran trionfo: ha il tempo di riportare in vita una bambina con le fatidiche e famose parole “Talitha kumi”, per poi essere preso in consegna dalla Santa Inquisizione e imprigionato nelle prigioni più buie. Qui un Grande Inquisitore gli confermerà di non essere il benvenuto: il suo messaggio di pace, amore e libertà, uguaglianza per tutti e riscatto dei poveri è pura follia, dal momento che tale libertà per gli esseri umani è insostenibile, in quanto schiavi degli interessi materiali, presto accontentati dall’uomo forte di turno, insomma di Gesù non c’è sicuramente bisogno.

Miglieruolo ci porta per mano alla conoscenza di questo Dio Alieno, che atterrato fra noi parla in una pluralità di lingue, come prescrive bene l’assunzione dello Spirito Santo, ma alla fine risulta incomprensibile agli umani e solo una bambina riuscirà a far capire cosa serve agli uomini per ascoltare con cuore sereno una storia legata alla loro fratellanza. Un racconto potente e senza risparmiare niente a nessuno,: fa riflettere sui confini del religioso e dell’antropologico, oltre a proporci una sofferta meditazione filosofica sull’incomunicabilità e sulla salvezza… sempre più una chimera.

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L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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